Già al tempo dei Romani vi era la presenza di un ponte che serviva la direttrici Lecco-Milano e Bergamo-Como. Esso sfruttava il naturale restringimento del corso dell’acqua creato dai sedimenti trasportati sui lati opposti dai torrenti Gallavesa ed Aspide. Distrutto in età barbarica ne rimane una arcata superstite nei giardini di Villa Carmen.
Il collegamento tra le due sponde fu mantenuto poi in età medioevale da chiatte e dal traghetto che partivano dal Porto di Olginate collocato nei pressi dell’odierna Piazza Garibaldi. Nel 1909 iniziò la costruzione del Nuovo Ponte Vittorio Emanuele III° che si concluse due anni dopo con il Direttore Lavori che accusava l’impresa realizzatrice della non corretta esecuzione dell’opera.
I cedimenti iniziarono subito, il ponte resistette fino al 1925 quando fu demolito. Nel 1927 sfruttando un finanziamento per l’anniversario della marcia su Roma fu collocato l’attuale ponte in ferro, posato sui pilastri esistenti a cui seguirono negli anni svariate modifiche e ampliamenti.
Testo di Luis (Inuit del Lario).
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