Gli abitanti della Siberia possono essere raggruppati in cinque gruppi principali, per convenzione indicati come razze: 1) I Sami; 2) gli Ugro-Finni; 3) i Tungusi-Manciù; 4) i Turchi-Jakuti; 5) i Paleoasiatici. E’ stato stabilito che i Tungusi-Manciù e i Turchi-Jakuti sono stati i più recenti invasori della fascia artica; gli Ugro-Finni e i Paleoasiatici (quest’ultimo gruppo comprende anche gli Inuit) sono di più antico insediamento.
I Sami (detti impropriamente Lapponi), che utilizzano una lingua del tipo ugro-finnico, tuttavia parlata in modo diverso, avendo perso il carattere agglutinante tipico di queste lingue, costituiscono un mistero a parte. I Sami, sebbene siano insediati nei territori nazionali norvegesi, svedesi e finlandesi (solo un esiguo gruppo risiede nella penisola di Kola ed è soggetto alle autorità russe), hanno conservato un’ammirevole unità culturale che coltivano con passione. La loro vita oggi è meno dura di quella del passato ma è comunque condizionata dal clima polare e dalle insidie di un territorio vasto e semidesertico. Ecco perché i Sami, quando non sono impegnati a misurarsi con le grandi distanze e con gli elementi naturali, cercano di fare di ogni momento di pausa un’occasione di divertimento e di scambio sociale.
Sono famose le riunioni di primavera durante le feste di Pasqua, quando intere famiglie si mettono in viaggio per portare ai mercati i prodotti finiti e acquistare materie prime e attrezzi. Gruppi rimasti separati anche per anni si incontrano e festeggiano l’avvenimento; l’occasione è propizia per celebrare matrimoni e definire questioni patrimoniali. Durante queste riunioni, si disputano gare sportive e prove di abilità, come le spericolata corsa con gli sci al traino di renne appositamente addestrate.
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