Il territorio Lariano (province di Lecco e Como), pur essendo dominato dal punta di vista idrografico da un grande lago, presenta un reticolo di corsi d’acqua molto ricco e vario. I rilievi montuosi della parte settentrionale digradano, procedendo verso sud, dando luogo prima a una zona collinare e poi, a ridosso della provincia di Milano, alla pianura. In tale contesto le acque correnti sono attribuibili tre fondamentali categorie: ambienti fluviali, ambienti torrentizi dell’alto e medio territorio Lariano, ambienti torrentizi del basso territorio Lariano.
Gli ambienti fluviali sono caratterizzati da un’elevata portata media e le acque derivano, direttamente o indirettamente, dall’ambito propriamente alpino. Gli unici ambienti fluviali di questo tipo presenti nel territorio Lariano sono l’Adda immissario, l’Adda emissario e la Mera. I tratti terminali della Mera e dell’Adda immissario, essendo collegati con il Lario, presentano una comunità ittica molto varia, comprendendo quasi tutte le specie ittiche presenti nel lago. Tali tratti fluviali rappresentano un importante collegamento tra il lago e la parte più propriamente fluviale, fungendo sia da zona di riproduzione per numerose specie ittiche (Cavedano, Alborella, Coregone, Luccio), sia da richiamo per il successivo accesso alla parte superiore del fiume per la Trota lacustre (la cui presenza è però tutt’altro che certa), che risale tali fiumi nel periodo riproduttivo. L’Adda emissario, almeno nel tratto iniziale, comprende anch’esso le specie ittiche lacustri tipiche della zona litorale, mentre, procedendo verso la provincia di Milano, alterna tratti a diversa velocità di corrente, manifestando una vocazionalità ittica mista, comprendente salmonidi, timallidi e soprattutto ciprinidi reofili (cioè amanti delle correnti), tra i quali vi sono le specie ittiche attualmente dominanti. Gli ambienti fluviali a differenza degli ambienti torrentizi, ospitano dunque un numero di specie ittiche decisamente maggiore e tra queste spiccano per il loro pregio naturalistico e alieutico la Trota marmorata e il Temolo, che hanno subito un drastico calo numerico a causa delle gravi alterazioni qualitative e dell’habitat, ma che attualmente sono oggetto di programmi di tutela e di recupero.
Gli ambienti torrentizi dell’alto e medio territorio Lariano sono caratterizzati da rapide e imponenti escursioni di portata, i cui valori sono molto variabili. Questi corsi d’acqua nascono dai rilievi prealpini che incorniciano il Lario e il Ceresio, confluendovi con pendenze molto accentuate. I valori di pendenza determinano velocità di corrente molto elevate e, di conseguenza, viene esercitata una violenta azione erosiva sull’intera sezione dell’alveo, che risulta dunque costituita in prevalenza di materiali grossolani, caratterizzati da una forte mobilità. Questo tipo di corsi d’acqua comprende la maggior parte dei torrenti del territorio Lariano. La vocazionalità è a salmonidi, e la specie ittica dominante è la Trota fario. Possono essere presenti alcune specie di accompagnamento quali lo Scazzone, il Vairone, la Sanguinerola, mentre, almeno nel tratto terminale pianeggiante, in genere lungo poche centinaia di metri, possono risalire alcune specie ittiche lacustri. Questi corsi d’acqua solcano vallate anche di notevole lunghezza e di elevato pregio naturalistico e turistico, tra le quali, per citare le principali, la Valsassina, la Val Varrone, la Val d’Intelvi, la Val Senagra, la Valle dell’Albano, la Valle del Liro, la Valle di Livo, la Val Rezzo, la Val Cavargna, la Valle dell’alto Lambro. Questi corsi d’acqua godono, mediamente, di una buona qualità delle acque e ospitano discrete popolazioni di trote fario; la produttività di questi ambienti per la Trota è comunque piuttosto modesta, variando da qualche chilo a poche decine di chili per ettaro di superficie acquea.
Gli ambienti torrentizi del basso territorio Lariano sono caratterizzati da portate medie generalmente modeste e da escursioni di portata variabile, ma inferiori a quelle dei torrenti dell’alto e medio territorio. Nascono dalla zona collinare e scorrendo con pendenze modeste si immettono in pianura. La vocazionalità è ancora a salmonidi, divenendo mista a salmonidi e ciprinidi reofili entrando in pianura. Purtroppo, per essi questa vocazionalità è teorica poiché, attraversando zone collinari e poi pianeggianti, solcano un territorio fortemente antropizzato, subendo gli scarichi civili e industriali della parte meridionale del territorio. Si tratta di corsi d’acqua che potenzialmente potrebbero avere grande pregio naturalistico e che meriterebbero incisive azioni di risanamento; tra i principali: il Lambro emissario, il Seveso, il Folgora, il Lura e il Serenza.
.