"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 30 agosto 2010

LA VITA QUOTIDIANA DEI DOLGANI



Gli allevatori Dolgani vivono in regime di autarchia nella tundra della Russia, ovvero se la cavano da soli per procurarsi tutto ciò che serve alla sussistenza. Ogni giorno, mentre sorvegliano le mandrie di renne, seminano trappole nella speranza di catturare una volpe, un lupo o, se sono più fortunati, un bue muschiato.




Gli animali, trasportati fino all’accampamento, vengono ridotti in pezzi e talvolta mangiati subito, mentre le pelli vengono conciate con il tannino. Queste pellicce, oltre ad essere usate come vestiario o per rivestire il balok (la tipica tenda trainata dalle renne), costituiscono una buona moneta di scambio. Fino a poco tempo fa erano merce da barattare, mentre oggi sono vendute in città.



In estate i Dolgani praticano anche la pesca nei laghi e nei fiumi. I pesci, eviscerati e fatti essiccare all’aria aperta, servono a nutrire l’intera comunità nella stagione invernale. Nella penisola di Taymyr, (in Russia) il piatto tradizionale, lo stroganina, è a base di salmonidi, come la trota o il salmone, che nuotano in acque vive. Il pesce, una volta squamato, viene congelato, tagliato a fini lamelle o trucioli e servito con sale e pepe e lo si consuma sorseggiando il thé o la vodka.



.

mercoledì 25 agosto 2010

I “DUE” LAGHI DI ANNONE (TERZA PARTE)



Anche l’ambiente naturale offre motivi di richiamo. Numerose le specie di uccelli che l’appassionato può individuare munito di un semplice binocolo: cigni reali (che sono stati introdotti e si sono bene ambientati), svassi maggiori, germani reali, folaghe, nibbi bruni, gabbiani reali, gabbiani comuni, tuffetti, gallinelle d’acqua ma anche cormorani, aironi cinerini, poiane, martin pescatori, poiane, picchi, civette, cannareccioni, cannaiole, usignoli di fiume e molti altri uccelli tipici degli ambienti umidi.




In inverno inoltre molte anatre tuffatrici e di superficie scelgono il lago di Annone come sito di svernamento anche se il bacino (specialmente quello di Annone) spesso si ghiaccia. Infine si può avvistare il raro Airone rosso che qui nidifica.




La vegetazione è costituita da castagni, querce, olmi, frassini, betulle, carpini e ontani. Lungo le rive è frequente l’affascinante salice e in acqua ci sono ninfee, castagne d’acqua, nannuferi, giunchi e canne di palude che costituiscono un habitat tipico delle zone umide padane pedemontane.


.
Foto di Kayatrek (Inuit del Lario)
.

mercoledì 18 agosto 2010

LA VELOCITA’ DI CROCIERA



La navigazione in kayak da mare avviene principalmente sotto costa. E’ una navigazione a vista detta anche pilotaggio, che può richiedere l’uso della carta nautica e della bussola. Si possono anche affrontare tratti di mare aperto, ma per questo il kayaker dovrà avere un bagaglio di esperienza e di allenamento tale da poter vivere questi momenti in totale sicurezza.




Riconoscere i propri limiti e quelli del proprio kayak è un ottimo punto di partenza. Sarà opportuno quanto prima imparare a individuare la propria velocità ideale di crociera, sapere per quanto tempo riusciremo a mantenerla, riconoscere un cambio repentino delle condizioni meteorologiche e della direzione della corrente e anche sapersi collocare sulla mappa della nostra escursione.




La velocità del kayak è determinata chiaramente dalle capacità e dall’allenamento del kayaker, del tipo di kayak e dall’eventuale stivaggio di materiale, dall’intensità del vento, dalle correnti marine, dallo stato del mare.




Genericamente si dice che la velocità con cui si può spostare un kayak va dai 2 ai 5 nodi (dai 3 km/h ai 9 km/h circa) e, sulle lunghe distanze, in condizioni di navigazione ottimali, la velocità di crociera che si può mantenere è di 3 o 4 nodi (5 o 7 km/h circa) per kayaker ben allenati. Un moderno GPS è utilissimo per tenere monitorata la velocità media di navigazione, in modo da calcolare il tempo che ci rimane per arrivare a destinazione e magari prima che faccia buio.



.

mercoledì 11 agosto 2010

LIBRI - GUIDA ALLA RISERVA NATURALE PIAN DI SPAGNA LAGO DI MEZZOLA



La Riserva naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola è un'area naturale protetta della Lombardia che comprende il lago di Mezzola e la zona tra questo ed il lago di Como (Lario) detta Pian di Spagna. La zona è un'area umida molto frequentata dall'avifauna migratoria. Questa guida naturalistica, con itinerari, è il mezzo migliore per fare una visita alle riserva naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola e per incontrare e conoscere animali e fiori di cui questa area è ricca.
Inoltre si parla anche delle altre zone umide della provincia di Come come il lago di Piano, di Montorfano, di Alserio, del Segrino e di Pusiano, tutti ambienti acquatici da scoprire ed apprezzare con il kayak magari con un binocolo al collo.
.
TITOLO: Guida alla riserva naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola e alle altre zone umide della provincia di Como.
AUTORI: Bianchi Gabriella, Ferranti Roberto
EDITORE: Lyasis
COLLANA: Guide natura 12
Anno 2004. Pagine 112, Eur 13,90
.

mercoledì 4 agosto 2010

IL FISCHIONE, L’ANATRA PASCOLANTE



Appartiene all’ordine Anseriformes, famiglia Anatidae, uccelli acquatici conosciuti come anatre. E’ inclusa nel gruppo delle “anatre di superficie”, che immergono solo la testa per nutrirsi, senza andare sott’acqua complete mante. Il suo nome scientifico è Anas penelope. Anatra di dimensioni intermedie, con una lunghezza del corpo tra i 45 e i 51 cm. Il maschio è caratterizzato dalla testa castana con fronte giallastra, dal petto rosato e dal corto becco blu lavagna; la femmina è marroncina, simile a quella di altre specie di anatre di superficie. In volo, poco veloce ma sostenuto da un rapido battito d’ali, appaiono evidenti macchie bianche sulle ali a livello delle spalle. Forma stormi anche molto grossi, che volano disordinatamente, con scambi di quota, appallottolamenti e scarti tra individui. Nei luoghi di nutrizione si aggrega alla Folaga.




Nidifica in specchi d’acqua dolce aperti e poco profondi, con un flora emergente galleggiante non troppo densa e correnti scarse. Costruisce il nido a terra, tra le vegetazione fitta che tende a ricoprirlo. Si nutre soprattutto di erbe affioranti o terrestri, o di frammenti vegetali strappati dalle folaghe. Sverna in zone prevalentemente costiere, aperte e ricche di cibo, sia sul mare che nelle acque interne. Il Fischione sosta spesso a terra, dove è in grado di camminare e correre speditamente, al contrario di altre anatre. Ha il becco e il collo corti, che danno forza alla presa sulla vegetazione e hanno adattato la specie al pascolo, come le oche.




In Europa nidifica di preferenza nelle zone boreali e subartiche. In Italia è una specie essenzialmente migratrice e svernante, le segnalazioni di nidificazione sono scarse e occasionali. In Lombardia sverna soprattutto in ampie aree umide e fluviali della bassa pianura.



.