Gli allevatori Dolgani vivono in regime di autarchia nella tundra della Russia, ovvero se la cavano da soli per procurarsi tutto ciò che serve alla sussistenza. Ogni giorno, mentre sorvegliano le mandrie di renne, seminano trappole nella speranza di catturare una volpe, un lupo o, se sono più fortunati, un bue muschiato.
Gli animali, trasportati fino all’accampamento, vengono ridotti in pezzi e talvolta mangiati subito, mentre le pelli vengono conciate con il tannino. Queste pellicce, oltre ad essere usate come vestiario o per rivestire il balok (la tipica tenda trainata dalle renne), costituiscono una buona moneta di scambio. Fino a poco tempo fa erano merce da barattare, mentre oggi sono vendute in città.
In estate i Dolgani praticano anche la pesca nei laghi e nei fiumi. I pesci, eviscerati e fatti essiccare all’aria aperta, servono a nutrire l’intera comunità nella stagione invernale. Nella penisola di Taymyr, (in Russia) il piatto tradizionale, lo stroganina, è a base di salmonidi, come la trota o il salmone, che nuotano in acque vive. Il pesce, una volta squamato, viene congelato, tagliato a fini lamelle o trucioli e servito con sale e pepe e lo si consuma sorseggiando il thé o la vodka.
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