Quest'anno io (Enzo) e Roberta arriviamo alle ferie, senza aver deciso una meta, ma con la voglia di fare, come sempre, un giro in kayak della durata di alcuni giorni. Negli anni scorsi ci aggregavamo a tour organizzati, ma ora volevamo metterci alla prova e fare qualche cosa, contando sulle nostre esperienze e capacità. Decidiamo di stare in Italia, quindi cartina alla mano, analizziamo le coste Italiane. Le scelte alla fine restano, o un tratto di costa comprendente l'Argentario o il promontorio del Gargano. La decisione finale è per il Gargano, che da una analisi con Google Earth e acquisendo informazioni da varie fonti, ci sembra più interessante. Le previsioni meteo per la settimana scelta sono buone, mare mosso per il primo giorno poi mare poco mosso o calmo per il resto dei giorni.
Ultimo problema da risolvere (la durata del percorso per effettuare la costa del Gargano è di 5 giorni = circa 30 Km al giorno): dove lasciamo e poi come recuperiamo l'auto? La soluzione per il recupero che mi sembra più fattibile è il treno. L'arrivo previsto è a Manfredonia dove la stazione è vicina al mare. Come punto di partenza, analizzando la costa, trovo una località con stazione sul mare, composta da un piccolo gruppo di case per le vacanze, il Lido di Chieuti (residenti n. 1).
Si stampano le cartine, verifichiamo gli eventuali tratti di costa non sbarcabili, segniamo i probabili punti di sbarco e/o pernottamento e plastifichiamo il tutto.
GIORNO 0
Caricati i kayak sull'auto, l'attrezzatura per il campeggio, una piccola scorta di viveri e l’acqua, il 19 agosto alle ore 5.00 si parte, destinazione Lido di Chieuti. Alle 13.00 raggiungiamo Chieuti Lido e prima di raggiungere la spiaggia esploriamo la zona della stazione per lasciare la macchina. Chiedo alla gente del luogo e mi dicono di lasciarla davanti alla stazione, in quanto non ci sono problemi.
Raggiunta la spiaggia, si fanno tutti i preparativi per la partenza, si risponde alla gente incuriosita dalle nostre imbarcazioni e da tutto il materiale che ci vedono stivare e alle 15.30 si parte.
Il mare è in po' mosso con onda e vento al traverso, che ci obbliga ogni tanto ad eseguire degli appoggi sull'onda che si infrange, soprattutto se ci si avvicina alla spiaggia, ma procediamo con tranquillità; la costa è una spiaggia di sabbia deserta a perdita d'occhio e oggi è il giorno dedicato al viaggio, i chilometri che facciamo oggi è navigazione da fare in meno nei i prossimi giorni.
Alle ore 19 circa abbiamo già percorso 20 Km, decidiamo di sbarcare e prepararci per la notte. Prima un bel bagno, quindi si monta la tenda e cuciniamo la nostra cena. Alle 21.00 Roberta è già in tenda e io la seguo poco dopo, visto che ho sulle spalle 800 Km di viaggio in auto.
GIORNO 1
Il risveglio è al sorgere del sole, dopo una piccola colazione si smonta la tenda e alle 8:30 si parte.
Il mare a quest'ora e completamente piatto, il meteo non prevede vento, ma ci accorgeremo che, prima o poi, tutti i giorni, si alzerà una brezza di mare tesa che movimenterà l'acqua soprattutto quando aggireremo le punte e ci farà faticare un po' di più per percorrere i chilometri programmati.
Dopo circa 1 Km scopriamo cosa sia quella strana cosa che si vedeva dalla spiaggia: un relitto con il ponte completamente pieno di sabbia che faceva un tutt'uno con la spiaggia. A saperlo prima avremmo dormito qui… Ogni tanto una grande medusa ci appare sotto al kayak, che malgrado la sua trasparenza è ben visibile a causa della suo cappello bordato con un bel colore blu violaceo.
A casa scoprirò poi che si chiama polmone di mare (Rhizostoma pulmo) medusa tipica del mar Adriatico. Anche oggi la costa dovrebbe essere abbastanza monotona, una lunga spiaggia di sabbia, quindi raggiunto il canale che collega il mare al lago di Lesina proviamo a risalirlo, ma il lago è in parte una riserva naturale non navigabile e quindi sbarrato da una chiusa. Torniamo in mare e proseguiamo sino a Torre Mileto, dove ci concediamo una lunga pausa per il pranzo composto da pollo allo spiedo comprato al mercato confinante con la spiaggia. Ripristiniamo le scorte d'acqua e acquistiamo anche frutta per la sera, compreso un melone che entra nel gavone tondo in modo preciso, come se l'avessi misurato. Adesso la costa comincia a cambiare, diventa più varia, si alternano tratti di scogli ad ampie spiagge. Superato il canale di collegamento con il lago di Varano, ci fermiamo poco prima di una spiaggia attrezzata. Sono le 17:00 , abbiamo percorso 30 Km, abbiamo il tempo di fare un bel bagno e prendere un po' di sole, sdraiati in spiaggia, ma io non contento ne approfitto per fare anche un po' di esercizi in kayak (appoggi, eskimi, risalite ecc.)
All'imbrunire un gruppo di pescatori, utilizzando un pedalò, stende più volte un'ansa di rete e la ritira sulla riva pescando qualche pesce. Tornata la calma piazziamo la tenda, e ceniamo, Roberta va (o sviene) in tenda e io resto ad ammirare le stelle.
GIORNO 2
La mattina, decidiamo di tornare al canale posto a ovest del lago ed entrare nel lago di Varano, percorrere la sponda sud e uscire dal canale posto a est ( 20 Km ).Il lago è magnifico, completamente silenzioso, senza paesi che sorgono sulle sue sponde ma abitato da tantissimi aironi cenerini, aironi bianchi e garzette. Solo nella parte più a est del lago, troviamo forte vento contrario che ci rallenta la marcia ed in oltre l'acqua e la quiete sono rovinati dalle imbarcazioni che aspirano il fondo del lago e lo filtrano per pescare le vongole. Questo tipo di pesca è vietato ma qui viene praticato alla luce del sole. L'uscita dal lago è stata problematica. Arrivati al canale, lo troviamo sbarrato da una chiusa (dalle informazioni raccolte la mattina doveva essere aperta). Chiedo a un pescatore sulla riva e mi dice di prendere l'altro canale, ...dopo oltre mezzora di pagaiata e più di tre chilometri percorsi ci troviamo esattamente dalla parte opposta alla chiusa... Attraversiamo il porto di Varano e siamo finalmente in mare. Sono ormai le 15:00 e non abbiamo ancora pranzato, ci fermiamo sulla spiaggia di Varano e verso le 17:00 torniamo in kayak per percorrere meno di un chilometro e sbarcare in prossimità di un supermercato per ripristinare le scorte viveri. Proseguiamo e appena superato Rodi Garganico ci fermiamo sul primo tratto di spiaggia libera che troviamo, per accamparci per la notte. Sono quasi le 19:30, abbiamo percorso oltre 36 Km e il sole sta tramontando.