Nel caso in cui, durante un’escursione in kayak, ci trovassimo in una situazione di emergenza e dovessimo aver bisogno di un aiuto esterno, è importante avere a bordo uno o più sistemi di sicurezza per richiedere soccorso. Vediamo quali sono i principali sistemi utili ad un canoista per lanciare un segnale di soccorso.
SISTEMI RADIO
RADIO VHF
E’ una radio portatile, con antenna e batteria integrata, che serve per trasmettere e ricevere sulla banda marina, cioè su tutte le frequenze radio che sono usate dalle imbarcazioni per comunicare con altre imbarcazioni, con la Guardia Costiera, con i porti ed è quindi uno strumento fondamentale per richiedere soccorso nelle situazioni di emergenza. Per poter utilizzare un VHF, il canoista deve possedere una licenza di RTF (radiotelefonista) che viene rilasciata tramite semplice domanda al Ministero delle Comunicazioni. Insieme alla Licenza RTF, verrà rilasciato anche il Nominativo Internazionale che identificherà quella stazione radiotelefonica in tutto il mondo.
VHF è la sigla di Very High Frequency, cioè che sfrutta le onde elettromagnetiche ad alta frequenza (tra i 30 e i 300 Mhz). Queste onde si propagano in linea retta a portata ottica cioè raggiungono tutti i punti che sono visibili intorno al kayak ed essendo fermate dagli ostacoli non raggiungono grandi distanze. La portata del segnale dipende da due fattori: l’altezza dell’antenna (stando in kayak non supererà i 60/70 cm) e la potenza del VHF che essendo un dispositivo portatile è di 5/6 W; avremo quindi una portata di circa 2-3 nm in caso di comunicazione kayak-kayak e di 6-7 nm in caso di comunicazione kayak-nave.
L’utilizzo del VHF è abbastanza semplice. Sono quattro i comandi principali che bisogna conoscere: il tasto di acceso-spento che di solito è insieme al volume, il tasto di trasmissione, il selettore dei canali (i canali sono 59) e la regolazione dello squelch, cioè del filtro antirumori. Generalmente la trasmissione si svolge modalità simplex: la trasmissione e la ricezione avvengono sulla stessa frequenza, quindi non si può parlare e ascoltare contemporaneamente. Esistono quindi delle regole di comunicazione che vanno seguite, come per esempio “passo” (over in inglese) per indicare che si passa dalla fase di trasmissione a quella di ricezione, “chiudo“ (out in inglese), per indicare la fine della trasmissione quindi senza una successiva risposta, “ricevuto” (received in inglese) per indicare che si è ascoltato il messaggio, “ripeto” (I say again in inglese) per ripetere quello che si è appena detto. Se la trasmissione avviene in modalità duplex, si può quindi comunicare come con un normale telefono.
Il VHF viene utilizzato principalmente in questi casi:
- Ascoltare le previsioni meteo. Il bollettino Meteomar (il principale bollettino meteorologico elaborato dall’Aeronautica Militare) viene trasmesso a orari fissi sul canale 16 (1:35-7:35-13:45-19:35) e in continuazione sul canale 68.
- Comunicazione di ROUTINE tra barca e barca utilizzando in genere i canali 6, 8, 72 o 77 oppure con i professionisti del mare: autorità portuali, navi commerciali, pescatori, porti turistici ect… Per esempio le Capitanerie di porto utilizzano il canale 9.
Per effettuare una chiamata di ROUTINE si sintonizza la radio VHF su un canale noto al ricevente. Prima di trasmettere occorre accertarsi che sul canale scelto non ci siano altre comunicazioni in corso. Si procede chiamando per due volte il nominativo della stazione, seguito da “QUI” e “il mio nominativo” e dicendo chiamata di ROUTINE si aspetta la risposta. Se la stazione non dovesse rispondere si attende per due minuti e poi si effettua di nuovo la chiamata. Se si sta comunicando con una Stazione Costiera sarà quest’ultima a indicare il canale “di lavoro” su cui sintonizzarsi.
- Lanciare chiamate di sicurezza, di soccorso e di urgenza attraverso il canale 16 che in tutto il mondo è dedicato alla sicurezza in mare. Il VHF dovrebbe rimanere sempre accesso su questo canale dove oltre alle previsioni meteo e gli avvisi ai naviganti, si possono captare eventuali richieste di aiuto da parte di altre imbarcazioni. Nei primi tre minuti di ogni mezz’ora va mantenuto il silenzio radio in quanto sul canale 16, questo periodo è utilizzato per segnalazioni di sicurezza e di emergenza.
Il segnale di Soccorso è il MAYDAY che sta a significare un'immediata richiesta di aiuto per pericolo di vita per l'equipaggio. Si effettua dicendo tre volte la parola MAYDAY (si pronuncia MEDE') seguita da QUI e tre volte “il nome dell'unità” seguito dal nominativo internazionale poi si dà la nostra posizione, si comunica il motivo del pericolo e si chiede immediato soccorso.
Esempio: " MAYDAY, MAYDAY, MAYDAY. QUI CK1, CK1, CK1. Poi si dice il testo del messaggio: MAYDAY, CK1, siamo 2 kayak alla deriva, la nostra POSIZIONE è a 1 miglio per 180° dal faro di S.Nicola e richiediamo immediato soccorso”
Quando il MAYDAY è lanciato da un’imbarcazione troppo lontana dalla stazione ricevente, un’imbarcazione più vicina può lanciare il MAYDAY RELAY (MEDE' RELE’) ripetendo il messaggio originale come è stato ricevuto e fare da ponte con la Capitaneria di porto più vicina.
Il segnale di Sicurezza è il SECURITE' e serve a comunicare a tutti i naviganti un pericolo per la navigazione (una burrasca in arrivo, un grosso oggetto galleggiante alla deriva, una grossa macchia di petrolio). Anche questo si effettua dicendo tre volte la parola SECURITE' seguita dal messaggio di Sicurezza per la Navigazione e la posizione del pericolo.
Il segnale di urgenza è il PAN PAN (Possible Assistance Needed) e serve per inviare una richiesta di assistenza ma l'unità o l’equipaggio non corre pericolo di vita (nel nostro caso una lussazione alla spalla). Anche questo segnale si effettua dicendo tre volte la parola PAN PAN seguita dal nominativo, dalla posizione e dal messaggio di richiesta di assistenza.
Se decidiamo di navigare per più giorni e su rotte lunghe, magari in solitaria, è meglio dotarsi di un VHF che abbia il dispositivo DSC (Digital Selective Calling) che permette di fare chiamate di routine e di lanciare messaggi di soccorso digitali sul canale 70. Il segnale di soccorso lanciato avrà automaticamente le seguenti informazioni: identificativo MMSI, orario di invio dell’allarme, posizione e tipo di emergenza.
Il telefono cellulare va riposto in una custodia stagna e messo in una tasca del giubbotto salvagente. In genere la custodia ha un cordino per assicurarlo al salvagente per evitare che cada in acqua. Può essere un ottimo sistema per comunicare tra canoisti durante un’escursione di gruppo oppure per richiedere soccorso alla Guardia Costiera digitando il numero blu gratuito 1530, o gli altri numero del soccorso (118, 112). Il principale limite del telefono cellulare è che navigando sotto una costa rocciosa alta oppure in una zona priva di ripetitori potremmo non ricevere il segnale. Alcuni vantaggi del cellulare: può essere utilizzato sia in mare che a terra; si può consultare on line (sempre che ci sia connessione ad internet) il bollettino Meteomar. Infine è consigliabile memorizzare tutti i numeri di telefono utili della zona in cui si facendo l’escursione.
Il PLB (Personal Locator Beacon) è un trasmettitore di localizzazione d'emergenza, e serve per segnalare istantaneamente ed in qualsiasi parte del pianeta, la posizione di navi, aerei e persone in situazioni di grave emergenza. È essenzialmente costituito da un radiofaro collegato con il sistema satellitare COSPAS-SARSAT per le operazioni di ricerca e soccorso. Il trasmettitore, una volta attivato manualmente o automaticamente (per immersione in acqua), emette segnali sulle frequenze di emergenza che vengono captati dalla rete di satelliti in orbita e ritrasmessi a terra presso i centri di coordinamento soccorso. I principali vantaggi del PLB sono: dimensioni ridotte e quindi può essere riposto in una tasca del salvagente, può essere utilizzato a terra (a differenza del VHF) ed essendo collegato ad un satellite non ha problemi di mancanza ricezione.
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