Il Ponte “Vecchio” (comunemente chiamato così dai Lecchesi) viene costruito nel XIV° secolo da Azzone Visconti per migliorare i collegamenti veloci da Milano verso Lecco e la Valsassina. Quest’ultima era diventata l’unica terra fornitrice di metalli grezzi nel Granducato dopo la perdita delle province di Brescia e di Bergamo conquistate dai Veneziani. Armi ed armature venivano quindi prodotti a Milano con il ferro Lecchese.
Il Ponte Azzone Visconti ha inizialmente 8 arcate, 2 rocchette difensive agli estremi, un castelletto con torre centrale e una cappelletta dedicata alla Vergine Maria, 4 ponti levatoi; è presidiato da una guarnigione di 20 fanti. La rocchetta sul lato lecchese è separata dalla terraferma tramite un canale che prende l’acqua a monte e la porta a valle del ponte. Sul ponte vengono tassate le merci e i passeggeri in transito.
Nell’arco dei secoli il ponte perde una alla volta le proprie caratteristiche militari per svolgere quelle di via di trasporto e prende la forma attuale nel 1958 quando vengono ricavati i marciapiedi a sbalzo. Poco prima del ponte troviamo l’Isola Viscontea. Non è certa l’origine di tale isolotto, forse è ciò che rimane dei lavori di allargamento dell’argine eseguiti per agevolare lo scorrere del fiume Adda, visto che a Como attribuivano le sempre più frequenti esondazioni alla costruzione del Ponte Azzone Visconti.
Oppure è la conseguenza di lavori abbozzati per ricavare un canale in direzione Bione-Maggianico. Sta di fatto che l’Isola è stata utilizzata da sempre dai pescatori. Ultimamente alcune associazioni locali la vogliono recuperare per aprirla al pubblico. La Soprintendenza ai Beni Architettonici sta svolgendo indagini sulla abitazione che ne occupa la parte finale... Aspettiamo presto novità!
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Testo del Luis (Inuit del Lario)
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