Numerose sono state le iniziative proposte ai partecipanti dell’Argentario Camp 2013, primo tra tutti il “Corso di Guida Marina”. Il corso guide tenutosi all'Argentario è durato 3 giorni. Il primo giorno è stato improntato alla sicurezza che la guida deve possedere prima di accompagnare un gruppo di visitatori e quindi per i partecipanti un ripasso di 3 concetti base: a)capacità primarie di salvataggio, b) le capacità di recupero della posizione, c) i salvataggi moderni.
Si sono tenute delle prove in acqua e soprattutto si è eseguito il salvataggio a T il più velocemente possibile. Nella pratica il soccorritore, partendo da una distanza di circa 30 metri, dopo che la persona in difficoltà si era ribaltata, riusciva a eseguire il salvataggio in circa un minuto. Il secondo giorno, si è parlato di carteggio nautico, riferendolo alla pratica del Kayak, sia come preparazione di un percorso di una giornata sulla carta, sia con prove pratiche in mare per la valutazione dei punti stimati, distanze e tempi. Come formatore abbiamo avuto Guido Grugnola. Il terzo giorno si sono trattati in generale, quasi come un elenco, gli argomenti che saranno tema dell’esame finale del 19 e 20 ottobre all' Argentario.
Chi non partecipava al corso di guida marina ha occupato il tempo come preferiva liberamente . La mattina si faceva comunque un programma comune che poi si poteva rispettare anche solo in parte. Il primo sabato è stata giornata di arrivo e sistemazione, la domenica si è fatta una escursione ruotando attorno all’Argentario in senso orario fino alla spiaggia dell’Acqua Dolce. Lunedì si è pagaiato in senso contrario affiancando tutta la spiaggia della Feniglia fino a toccare il continente prima di Ansedonia.
Martedì una parte dei partecipanti ha raggiunto l’isola del Giglio in traghetto. Mercoledì si è svolto il Giro dell’Argentario che ha regalato magnifici scorci quali il pezzo fino all’Isola Rossa molto affascinante...compresa la sosta alla spiaggia col solito pranzo al sacco e caffè al bar. I gruppi più lenti si sono gustati con calma tutte le insenature con resti di grotte del periodo paleolitico, quando il livello del mare era più basso e l’uomo di Neanderthal sopravviveva in questi luoghi durante la glaciazione.
La grotta Azzurra (anche l’argentario ne ha una… ovviamente). La ex casa estiva della Regina d'Olanda con porticciolo privato. La roccia che raffigura i monaci che si baciano. Sull’isola di residenze di monaci ve ne erano parecchie tra queste la meglio conservata è quella dei Padri Passionisti (?). Il tragitto è accompagnato dalla vista delle numerose fortezze, torri di avvistamento, cinte di protezione che nei vari secoli sono state costruite sul promontorio.
Degno di nota è poi la giornata di venerdì nella quale si è pagaiato nell’ Oasi della Laguna di Orbetello, creata e gestita dal WWF come Zona umida di interesse internazionale, rappresenta una delle più importanti aree italiane di svernamento per molte specie di uccelli. La Laguna di Orbetello è il tratto di mare compreso fra i due cordoni litoranei della Feniglia e della Giannella che congiungono il promontorio dell'Argentario alla terraferma e ha una superficie di 26,22 km².
Testo del Luis (Inuit del Lario)