"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 7 marzo 2011

IL LAGO DI COMO, L’ANTICO LARIO DEI ROMANI (SECONDA PARTE)



Il lago si apre uno stretto corso, divaricando a Bellagio i suoi due rami: la sponda orientale è punteggiata da piccoli centri di rara bellezza in cui turismo, storia, arte e natura si fondono armoniosamente, protetti dalla mitezza del clima lacustre. Ne è un felice esempio Varenna, che accoglie splendide ville adagiate sullo specchio d’acqua, quasi ad addolcire l’asprezza naturale del paesaggio: il ramo orientale pare infatti snodarsi come un rapido canyon stretto fra dirupate montagne, i contrafforti del San Primo (1686 m slm) e dei Corni di Canzo (1373 m slm) da un lato e quelli del Legnone (2609 m slm), del Grignone (2410 m slm) e della Grignetta (2184 m slm) dall’altro: cime calcaree queste ultime, a guglie e pinnacoli, fra le più note e frequentate della Lombardia.




Più dolce il ramo occidentale, da sempre meta di un “turismo d’elite” che ha iniziato nel periodo della “belle époque” la scoperta di questi luoghi e che, grazie alla presenza di ospiti illustri, ha reso famose nel mondo intero località come Menaggio, Bellagio, Tremezzo e Cadenabbia, dove si possono ammirare affascinanti ville padronali con giardini all’inglese, alcune con piccoli e preziosi musei ricchi di opere d’arte. Le straordinarie ville neoclassiche di Como, Cernobbio, Moltrasio, Blevio, Bellagio, Tremezzo, per citarne solo alcune, hanno ospitato i personaggi più famosi della musica, della letteratura e della nobiltà milanese ed europea, oggi sostituiti dalle più moderne celebrità del cinema e della moda a testimonianza dell’intramontabile fascino esercitato dai paesaggi lariani.


Villa La Gaeta
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