"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 10 marzo 2011

IL FUTURO DEL GRANDE NORD



I popoli autoctoni del Grande Nord rimangono assai legati ai loro usi e costumi e alle loro abitudini di vita. Per lungo tempo hanno vissuto isolati gli uni dagli altri, a causa delle distanze geografiche che li separavano. Oggi, però, con i moderni mezzi di comunicazione – il telefono e internet – i popoli circumpolari hanno stabilito dei legami, si conoscono meglio e si organizzano per preservare e divulgare la loro cultura.




Benché siano di nazionalità diverse (americani, russi, canadesi, scandinavi, groenlandesi), hanno deciso di unire i loro sforzi per salvare i loro territori minacciati dal riscaldamento climatico. Purtroppo non sempre riescono a farsi ascoltare, perché sono in minoranza. Tuttavia i loro rappresentanti cercano di perorare la loro causa presso le alte istanze politiche che dirigono il mondo, come ad esempio l’ONU. Queste popolazioni sanno di essere le prime a subire le conseguenze del cambiamento climatico e della globalizzazione, che per il momento minaccia solo i paesi del Grande Nord, ma ben presto interesserà l’intero pianeta. Speriamo che nei sogni di un piccolo bambino della Groenlandia ci sia ancora quello di cacciare le foche in kayak, proprio come facevano gli Inuit. Sempre che il futuro glielo permetta…



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