tag:blogger.com,1999:blog-58397178348556228212024-03-14T23:04:30.429+01:00Inuit del Lario "INUIT DEL LARIO" La passione per il kayak da mare, la natura e gli amici. eppilukhttp://www.blogger.com/profile/11338711236942957494noreply@blogger.comBlogger640125tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-28805483764644028452022-05-29T11:53:00.000+02:002022-05-29T12:25:17.291+02:00CORSO BASE DI KAYAK DA MARE ANNO 2022<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiStc1cchyphenhyphenyEIyAptax6M-lxOfMptFTbZPqtVM7PpRWyhyHSqfTdYEMucFSfCrL1AupzzVfnPmwM844trq6Ks96XULjyAnuvhKE1SISduUJADACtijo7JEQabnzNokqbLkHFDVO3nOlFCFj/s1595/ck90LOGO+lungo.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="228" data-original-width="1595" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiStc1cchyphenhyphenyEIyAptax6M-lxOfMptFTbZPqtVM7PpRWyhyHSqfTdYEMucFSfCrL1AupzzVfnPmwM844trq6Ks96XULjyAnuvhKE1SISduUJADACtijo7JEQabnzNokqbLkHFDVO3nOlFCFj/s320/ck90LOGO+lungo.gif" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Il corso base di kayak da mare è tenuto da istruttori qualificati (FICK, SOTTOCOSTA e UISP) presso la "Scuola di Canoa da Mare" dell'associazione Canoa Kajak 90 ASD.<div><br /><div align="justify">La Scuola è riconosciuta dalla FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) ed è situata presso il centro sportivo di Vercurago (LC) in via Lungolago A. Moro, 32.<br /><br />La finalità del corso base è quella di imparare a condurre un kayak su acque calme di mare, di lago e di fiume. Verrà insegnata la tecnica base e le principali manovre di sicurezza.<br /><br />REQUISITI RICHIESTI:<br />- Iscrizione all’associazione Canoa Kajak 90 ASD.<br />- Certificato medico di idoneità alla pratica sportiva non agonistica.<br />- Saper nuotare e buona acquaticità<br /><br />PERIODO E DURATA DEI CORSI:<br />- Periodo estivo da maggio a settembre, nei giorni feriali nelle ore serali (dalle 18:00) o nel fine settimana.<br />- N. 8 ore totali, ripartite in sei lezioni, in gruppo di tre persone, della durata di circa un’ora e mezza, suddivise in 1 o 2 lezioni settimanali, con modalità da concordare con l’istruttore.<br /><br />MATERIALE:<br />- Kayak, pagaie, paraspruzzi e giubbotti salvagente sono forniti dalla Scuola per tutta la durata del corso.<br /><br />Finite le sei lezioni, l'allievo avrà la possibilità di fare l'esame per ricevere la certificazione SK1 (Seakayak livello 1) di Pagaia Azzurra. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Una volta terminato il corso, con l’iscrizione all’associazione si ha diritto a continuare ad usufruire del materiale nautico messo a disposizione per i Soci e frequentare la preparazione atletica invernale in palestra fino al 31 Dicembre.<br /><br />Per l’iscrizione o per ricevere maggiori informazioni, la Segreteria (presso la sede nautica) è aperta il Giovedì sera dalle 21.00 alle 22.00 oppure da:<br /><br />Corrado Mazzoleni (Nerrajaq) 347.2913215<br />Felice Farina (Eppiluk) 349.5216020<br /><br />e-mail:<a href="mailto:inuitdellario@gmail.com"> adomazzo@gmail.com</a><br /><br /></div><div align="justify">NB: nel menù del blog c’è il modulo di adesione e le quote associative per l’iscrizione al corso.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxnlFQMs87dL75W_9Tc4IJQPXaMs9Dkcs8aZA_mHkvMv9Rv0VEmnExj2Iq1PpIIOs5pLcln4ptFRO-uaRiYW4rrv7F5Q1owjaQ229VBfJSFZzCa5jJgWX79Dmi7ccD-C-6LJLO_rAS9C9C/s320/pagaia_azzurra_min.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="150" data-original-width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxnlFQMs87dL75W_9Tc4IJQPXaMs9Dkcs8aZA_mHkvMv9Rv0VEmnExj2Iq1PpIIOs5pLcln4ptFRO-uaRiYW4rrv7F5Q1owjaQ229VBfJSFZzCa5jJgWX79Dmi7ccD-C-6LJLO_rAS9C9C/s0/pagaia_azzurra_min.png" /></a></div><br /><div align="justify"><br /></div></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-27937207969415420122020-09-13T13:50:00.042+02:002020-09-13T14:15:38.269+02:00"CK90KM"<p> Descrivere la prova appena portata a termine non è facile.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKpyuaa834PbXlS_hgv3MXoZwxoCO5xVGBusHX5EC0xTF6ommRKpoHAVXAPEpSbbr3VENe_ZRjGZ7XdtEcxD2MSZKLIsjcEBtkAKSihEf2-kbOGDBTgsh0UoE53d14ogzwI9Eky5PoRebx/s906/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="906" data-original-width="726" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKpyuaa834PbXlS_hgv3MXoZwxoCO5xVGBusHX5EC0xTF6ommRKpoHAVXAPEpSbbr3VENe_ZRjGZ7XdtEcxD2MSZKLIsjcEBtkAKSihEf2-kbOGDBTgsh0UoE53d14ogzwI9Eky5PoRebx/w320-h400/1.jpg" width="320" /></a></div><p><br /></p><p>Limitarsi ad un mero resoconto, una cronaca; temo non basti.</p><p style="text-align: justify;">Ora, cercherò di dare la descrizione dettagliata di tutte le emozioni provate, l’armonia coi compagni d’avventura e come, un’iniziativa di questo genere, porti a conoscere e stimare le persone con le quali è stata condivisa.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzhj2znaPvMgPn2NjPfdoYFIHAE3Ms7TDMP-P7gH2iQqVmkCYgI7mrmTymXlO52RLoXSyHyolamQrofo_cbL5_MZd-CLfvQGJZI1Z6kGXJdQtgt65Lx8UhKwFmIxvIAtnFJr44_6cK_c9F/s1320/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="990" data-original-width="1320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzhj2znaPvMgPn2NjPfdoYFIHAE3Ms7TDMP-P7gH2iQqVmkCYgI7mrmTymXlO52RLoXSyHyolamQrofo_cbL5_MZd-CLfvQGJZI1Z6kGXJdQtgt65Lx8UhKwFmIxvIAtnFJr44_6cK_c9F/s320/2.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Quattro figure bizzarramente vestite s’avvicinavano alla riva del lago, quattro persone che con determinazione stavano per affrontare un’avventura tutt’altro che scontata; coi loro kayak avrebbero percorso novanta chilometri con pochissime soste tecniche.</div><div style="text-align: justify;">Per chi è solito usare mezzi di trasporto a motore, novanta chilometri sono una bazzecola, ma percorrere quel tragitto a bordo di un kayak spinto dalle tue sole forze, è cosa ben differente.</div></div><div><br /></div><div><div>Partiamo dall’inizio.</div><div><br /></div><div>Il famigerato corrente anno duemilaventi!</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">La nostra società sportiva dilettantistica, “Canoa Kajak 90”, compie trentanni dalla sua costituzione e per celebrare questo importante anniversario, già dallo scorso anno si cominciò ad organizzare delle iniziative d’intrattenimento che coinvolgessero tutti i soci.</div><div style="text-align: justify;">Così come le ciambelle non sempre riescono col buco, per colpa e del COVID 19, non s’è potuto fare nulla.</div><div style="text-align: justify;">Dopo la lunga e stressante clausura, le cose, pareva si orientassero verso la normalità e con il rigoroso rispetto delle regole, si ricominciò a praticare l’amata attività canoistica.</div><div style="text-align: justify;">In una di quelle sere, dove ci si trova tra amici e si discute delle attività sociali, Felice se ne esce con una proposta, poche parole che a noi parvero note musicali «Perché non facciamo la “CK90KM”?».</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Subito in noi sorse l’idea di sfida, di avventura e di impresa, il tutto, subito dopo, soffocato da quel senso di auto conservazione che ti spinge a replicare con «No! E’ una pazzia! Novanta chilometri; partenza notturna, poche soste, le condizioni climatiche che in un percorso così lungo potrebbero cambiare da un momento all’altro, la Breva, il Tivano e per non parlare della pioggia e dei natanti a motore».</div><div style="text-align: justify;">Nonostante tutte le obiezioni, l’ideatore dell’iniziativa, affermò: «Io la faccio! Chi vuole si aggreghi!».</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Come un piatto quando cade sul pavimento del ristorante, questa frase causò un gelido silenzio tra gli astanti. Io stesso cominciai a soppesare i pro (pochi) e i contro (tanti) e conclusi che sarebbe stato corretto adottare una politica rinunciataria in funzione di una conservazione del benessere fisico.</div><div style="text-align: justify;">Solo pochi giorni dopo, sul gruppo WhatsApp degli Inuit del Lario, Felice propagandò l’iniziativa e coinvolse tutti i soci sperando che qualcuno aderisse.</div><div style="text-align: justify;">Da quel giorno cominciai ad avere pareri contrastanti, come se sulla spalla destra un Vittorio con tanto di aureola, ali e candida veste mi esortasse a rinunciare e sulla spalla sinistra un altro Vittorio con corna, forcone e coda a punta mi spingesse a partecipare all’impresa.</div><div style="text-align: justify;">Dopo aver trascorso ore a far da mediatore tra le due parti comodamente assise sulle mie spalle, due giorni prima della data prescelta scelsi il compromesso.</div><div style="text-align: justify;">Per non recar torto a nessuno dei due bizzarri esseri che albergavano sulle mie spalle, avrei partecipato; ma con spirito di sacrificio perché non me la sentivo di mandare da sole all’avventura persone a me tanto care.</div></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Il 19 agosto, Roberta Mandelli, Enzo Villa e Paolo Chiavenna partono per la stessa avventura e in due giorni percorrono i 90 Km con esito positivo e questo fu sicuramente di buon auspicio e quindi mi sentii ancor più motivato.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rVN74Bo5-n5U5YcwYWfjMBWAm5WPmBSWVP_ocZtju1HxKeohUAlijzuItPH1N0culsdKaGEL2_uwWwynzKG8EKJnm6vs_Zs7O-fWOsvkgo8Ky50Z7bz5XP-3emSsGYfMJNoXF34Dow_v/s2048/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1152" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rVN74Bo5-n5U5YcwYWfjMBWAm5WPmBSWVP_ocZtju1HxKeohUAlijzuItPH1N0culsdKaGEL2_uwWwynzKG8EKJnm6vs_Zs7O-fWOsvkgo8Ky50Z7bz5XP-3emSsGYfMJNoXF34Dow_v/s320/3.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Il 20 agosto, alla vigilia della nostra impresa, ho fatto i preparativi.</div><div style="text-align: justify;">Giacca d’acqua, quattro pacchetti di cracker, della frutta, capellino, occhiali da sole, tre costumi, tre magliette, pila frontale e sei bottigliette d’acqua.</div><div style="text-align: justify;">Alle 23:30 dello stesso giorno, ritrovo alla sede Canneto di Vercurago, Felice Farina, Pietro de Angelis, Luca Martino e ovviamente io. </div><div style="text-align: justify;">Riempiti i gavoni dei kayak e vestiti i panni necessari ad affrontare l’avventura, ci siamo diretti alla partenza.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh4y_aLV2avcd-YCMcW_01-C1IsnemAB-mhkDaxdEcegqxRe7oOVU0i3P87L3X86ibn1hb7hAA411Fy9zDmRDzOlvRyvziu9mejS3KbaZHh44sPXhjRBDQFgrplgsctawXm03aBdFOd55Y/s1472/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1104" data-original-width="1472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh4y_aLV2avcd-YCMcW_01-C1IsnemAB-mhkDaxdEcegqxRe7oOVU0i3P87L3X86ibn1hb7hAA411Fy9zDmRDzOlvRyvziu9mejS3KbaZHh44sPXhjRBDQFgrplgsctawXm03aBdFOd55Y/s320/4.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Quattro ombre si profilarono nella tenebra e avvicinatisi alla riva, in religioso silenzio, immersero le prue dei loro kayak nello specchio immacolato dell’acqua del lago di Garlate.</div><div style="text-align: justify;"><span><br /></span></div><div style="text-align: justify;">Il solo sciabordio delle pagaie a turbare il silenzio e ad increspare la superficie liscia del lago.</div><div style="text-align: justify;">Tutto filò liscio fino al Ponte Azzone Visconti, dove, dopo aver ricompattato il piccolo gruppo, si affrontarono le correnti sotto le arcate.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCYfMTk5PiOf1lsOOh9OThacUqDqO_EKkHhjyZF24bEBPnllSbykJnoqwAY4-cdOSDQA0UjOws9oPg-qGvy5kEoLbTh25GVSymNJH_ytTQWqi5VZ-ZBzHwWle736iAmHB44-1p-6PMg7-_/s1472/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1104" data-original-width="1472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCYfMTk5PiOf1lsOOh9OThacUqDqO_EKkHhjyZF24bEBPnllSbykJnoqwAY4-cdOSDQA0UjOws9oPg-qGvy5kEoLbTh25GVSymNJH_ytTQWqi5VZ-ZBzHwWle736iAmHB44-1p-6PMg7-_/s320/5.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Da li in poi, la navigazione fu spedita e dopo il rituale saluto alla statua dorata del San Nicolò a Lecco, continuammo mantenendo una buona media oraria fino ad Abbadia Lariana dove incontrammo uno dei tanti figli di Eolo che dall’alba dei tempi soffia da nord verso sud sul nostro amato lago. Il Tivano.</div><div style="text-align: justify;">Le onde, che a dire il vero non erano troppo impegnative e le raffiche ci costrinsero, comunque, ad abbassare leggermente la media ma rendendo la pagaiata più divertente e fresca.</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">La prima breve sosta appena passato l’abitato di Mandello del Lario, poi subito in kayak e via sempre accompagnati dal Tivano e dalla tenebra appena rischiarata dal lucore stellare.</div><div style="text-align: justify;">Il tratto di lago percorso da Mandello verso Piona, è caratterizzato da coste rocciose e frastagliate a picco nell’acqua. </div><div style="text-align: justify;">La sensazione che si prova in quel tragitto nel buio, è quella di essere trasportati a tempi arcaici, quando la presenza umana non era ancora apparsa sulla terra.</div><div style="text-align: justify;">Quando capita di udire il rombo di un motore o vedere un fascio di luce forare la tenebra, si prova un fastidio fisico, come di repulsione per quell’episodio che manda in frantumi l’incanto che la mente ha creato riportandoci al presente.</div><div style="text-align: justify;">Il gruppo dei quattro raminghi, che infilati nei loro gusci affrontano l’onda e la tenebra, continuò in tranquillità; a volte capitava che ci si avvicinasse ad un compagno e si imbastisse un discorso che distraesse un poco dalla concentrazione del pagaiare; poche parole, magari semplici battute goliardiche che consentono a rafforzare lo spirito cameratesco che nasce tra i partecipanti alle imprese così bizzarre.</div></div><div><br /></div><div>A Varenna la seconda breve sosta, giusto il tempo per sgranchire le gambe.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQMYqLBSp40QbyjKm3FkHhJOzDr4f1WqsMkUnzI95hmFAS15RDcBegzUv_aA2VUPxFgZMTax_aI0jE2hd4YW4Ooi63qismxu2w-vCFsnHkskfdr5GktFgeeQVjy4W-SDtX5zXQ1S9u3IQ5/s1600/6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQMYqLBSp40QbyjKm3FkHhJOzDr4f1WqsMkUnzI95hmFAS15RDcBegzUv_aA2VUPxFgZMTax_aI0jE2hd4YW4Ooi63qismxu2w-vCFsnHkskfdr5GktFgeeQVjy4W-SDtX5zXQ1S9u3IQ5/s320/6.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Lasciata la bellissima Varenna ancora alla luce delle stelle, il nostro procedere continuò tranquillo e indisturbato; fino a quel punto del nostro percorso fummo i soli a solcare quelle acque, non un motoscafo, non un battello, insomma, nessuno tranne noi e già a quel punto l’impresa era più che valsa a giustificare lo sforzo.</div><div style="text-align: justify;">Poco prima di Dervio, la tenebra cominciò a farsi meno fitta e le prime luci dell’alba andavano a scansare dagli anfratti montani il buio che ivi aveva albergato durante la notte.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Con la luce, arrivò anche una ventata di benessere, come essere usciti da un lunghissimo tunnel che, pur avendoci fatto provare tante emozioni, ci aveva comunque; e credo sia normale, scorato un po’; si cominciarono a delineare i paesi con le loro case e costruzioni, in particolare Corenno Plinio, col suo castello che domina il lago.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxWwakOR4YnblzoXKNIHbAY5zT8sEo90dJhHsY7yJ8IpmYUlsYPVAPnVpThvRehUe0b8jNxtUffojjYcjgJcU9Xedqc-BDlBximiL0ppz0qdFx0ZkF6iLuD0Xp1y5nviahXAa3lep2s4Na/s1472/7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1104" data-original-width="1472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxWwakOR4YnblzoXKNIHbAY5zT8sEo90dJhHsY7yJ8IpmYUlsYPVAPnVpThvRehUe0b8jNxtUffojjYcjgJcU9Xedqc-BDlBximiL0ppz0qdFx0ZkF6iLuD0Xp1y5nviahXAa3lep2s4Na/s320/7.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Con la luce arrivarono anche le rimostranze dello stomaco che a gran voce reclamava il suo dovuto. Così, a Dervio ci fermammo e come pirati andammo all’arrembaggio del primo bar aperto per consumare una lauta colazione.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMWIWlLq-oPPEu8DKGKlQeufE0bHEjlVmeiUMr2HsE2IEMxjtCo2ATKZ_2jo4_9dcCzoq9IDg51DxdbXVSnm4P_Z35OBVaYTycW6_pDq1mfITuX1Yq_CRnXd_3ue-NdSTPhEXTlE5M-Mn5/s1599/8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMWIWlLq-oPPEu8DKGKlQeufE0bHEjlVmeiUMr2HsE2IEMxjtCo2ATKZ_2jo4_9dcCzoq9IDg51DxdbXVSnm4P_Z35OBVaYTycW6_pDq1mfITuX1Yq_CRnXd_3ue-NdSTPhEXTlE5M-Mn5/s320/8.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Seppur considerato poco il tempo trascorso coi piedi a terra, lasciammo Dervio alla volta della meta che ci avrebbe condotto a metà del tragitto completo. Piona.</div><div style="text-align: justify;">Sempre accompagnati dalla fresca carezza del Tivano, abbiamo percorso quel tratto alla luce mattutina; le coste del lago si presentano ancora a picco sulle acque, questa volta non rocciose ma coperte da una fitta vegetazione di piante e arbusti. Solo se si alzava lo sguardo capitava di vedere delle costruzioni accoccolate sulle sommità delle coste del lago.</div><div style="text-align: justify;">Dopo aver passato il pontile d’attracco dell’abazia di Piona, cominciammo ad incontrare i natanti a motore e fu una liberazione dai loro gas di scarico approdare nella piccola baia di Piona.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg95QRNkZqjYqXoMtVN0cybt-rHI_MMYIbikZNvhn5_n73mFMmIKu3fW9eGe9UoWMRFMyXqztO6E3dVVhv15nRVsfSJcY9ny7HkBdHxtJwz8V8awGAQxQaNcFDSC1VAAXkY7j3ZCHC1zS5d/s2048/9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg95QRNkZqjYqXoMtVN0cybt-rHI_MMYIbikZNvhn5_n73mFMmIKu3fW9eGe9UoWMRFMyXqztO6E3dVVhv15nRVsfSJcY9ny7HkBdHxtJwz8V8awGAQxQaNcFDSC1VAAXkY7j3ZCHC1zS5d/s320/9.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Metà del percorso era stato coperto in circa nove ore e ci siamo concessi una sosta di circa un’ora dove abbiamo colto l’occasione per berci un caffè, farci un bagno ristoratore e fare il cambio degli indumenti indossati con altri asciutti.</div><div style="text-align: justify;">Alle 10:00, partimmo alla volta di Gravedona, sulla riva opposta del ramo del lago. La traversata trascorse tranquilla nonostante l’andirivieni dei motoscafi e una volta giunti sull’altra sponda e sorpassato Dongo, il sole cominciò a colpire con inclemenza i nostri cappellini e come se ne avessimo fatta espressa richiesta, il dio dei venti fece alzare la Breva, un vento che soffia da sud a nord che ci rese più sopportabile il caldo ma che, a causa delle inevitabili onde e raffiche, ci rallentò.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrtEWdJ0YvSvDDmonHfJ-RSngojVXRgkLVrTGHTJ5JbWr0vAGSmU54-SwxgGPf8QTTmnkRPcp-H5o6ixSMQGR7hqEEUZ4q1lkEcgOMDhJG7p14grHY4bWEJBtQUtpjEr64Fdq1iqLxoCv9/s1472/10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1104" data-original-width="1472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrtEWdJ0YvSvDDmonHfJ-RSngojVXRgkLVrTGHTJ5JbWr0vAGSmU54-SwxgGPf8QTTmnkRPcp-H5o6ixSMQGR7hqEEUZ4q1lkEcgOMDhJG7p14grHY4bWEJBtQUtpjEr64Fdq1iqLxoCv9/s320/10.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div>Passata un’altra serie di paesini di cui non saprei dire il nome, ci fermammo per il pranzo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyRWm92nUneJJvIi5RnWhB05VwBsgxpojvqG3TIt48vCsyuWYauzl3QxYi3wHmGTUSkax4zqvCSre99FkwDtov5VPrSWnaszP7G3HD5LEiA1VhAFHBiDvqWP7LsLm0Xnb0tB99tkVBOHfk/s2016/11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1512" data-original-width="2016" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyRWm92nUneJJvIi5RnWhB05VwBsgxpojvqG3TIt48vCsyuWYauzl3QxYi3wHmGTUSkax4zqvCSre99FkwDtov5VPrSWnaszP7G3HD5LEiA1VhAFHBiDvqWP7LsLm0Xnb0tB99tkVBOHfk/s320/11.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Secondo bagno, dove Luca diede una particolare dimostrazione della sua perizia natatoria. </div><div style="text-align: justify;">Poi via alla volta di Menaggio e da lì ad affrontare la traversata verso Bellagio.</div><div style="text-align: justify;">Per me fu il tratto più divertente, perché nonostante le onde della Breva, quelle delle imbarcazioni private, dei battelli, dei traghetti e degli aliscafi, presenti in enorme numero in quel tratto di lago, mi sono sentito a mio agio e non ho provato alcun imbarazzo nell’affrontare qualsivoglia tipo di onda. Grande soddisfazione personale.</div><div style="text-align: justify;">Dopo tanto sballottamento, (sembrava di montare un toro in un rodeo) ci siamo presi un’altra meritata breve sosta.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6h3WmeABHZP2ssv_ydRgIm43uphShPGLLfi03d1gM3uxkZjF2j8Y-Z6CBDPijWKxG-_fLSb8-cNZUopL0u2pSHxxuyP_U-cNZbV9aoI-Dm-baY-OK53PnfJeU71g-fAXZkGwpIXoTmgNv/s1600/12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6h3WmeABHZP2ssv_ydRgIm43uphShPGLLfi03d1gM3uxkZjF2j8Y-Z6CBDPijWKxG-_fLSb8-cNZUopL0u2pSHxxuyP_U-cNZbV9aoI-Dm-baY-OK53PnfJeU71g-fAXZkGwpIXoTmgNv/s320/12.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Lasciato Bellagio, siamo tornati sulla lacustre rotta del ritorno.</div><div style="text-align: justify;">Passati oltre Vassena, la stanchezza sia fisica che psicologica presentò il conto e i chilometri che mancavano all’arrivo, diventavano sempre più lunghi, come se tutto d’un tratto le unità di misura si fossero dilatate per il caldo e la stanchezza.</div><div style="text-align: justify;">A Onno, comunicavo ai compagni che eravamo quasi al Motel Naulitus… mancavano ancora tre chilometri!</div><div style="text-align: justify;">Al Nautilus, l’ultima brevissima sosta per sgranchire le membra ormai anchilosate.</div><div style="text-align: justify;">Dopo quest’ultima sosta, le cose cominciarono ad andar meglio, forse il tratto di lago che percorsi innumerevoli volte in passato? Forse la Breva che in quel tratto se ne era andata? Non so! Era come respirare l’aria di casa e questo particolare mi ha dato una carica che pensavo d’aver speso ormai da tempo.</div><div style="text-align: justify;">Ad un tratto, le misure lineari riassunsero il loro normale significato e all’apparire del porto di Parè prima e il lungolago di Malgrate poi mi confortarono.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPMfE6PQ3jmkwlg9S8hDueILqsEnTadKjbR4hAIqv7HF6mfN1ScZJpMVSLL3mlWJxharhEVR9fdda8rx3u_L7v27WRlAVRw9jVso6U4QOXNKWD3khOFcDHYs-SYGAnz2Iwo2LY2U5cXLgl/s1472/13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1104" data-original-width="1472" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPMfE6PQ3jmkwlg9S8hDueILqsEnTadKjbR4hAIqv7HF6mfN1ScZJpMVSLL3mlWJxharhEVR9fdda8rx3u_L7v27WRlAVRw9jVso6U4QOXNKWD3khOFcDHYs-SYGAnz2Iwo2LY2U5cXLgl/s320/13.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div><div><div>Ormai erano pochi i chilometri mancanti per giungere a Vercurago.</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Non vedevo l’ora di scendere dal mio Baidarka!</div><div style="text-align: justify;">Passate le arcate del ponte Kennedy e del ponte Vecchio, ormai mancava davvero poco, l’umore era finalmente tornato buono e dal ponte Manzoni siamo scesi in tutta calma e in amabile conversazione con Felice che ci consigliava di sperticarci in ringraziamenti e congratulazioni solo di lì ad un paio di giorni; non subito! Già sapeva che non lo avremmo fatto comunque.</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Poi l’arrivo alle 21:15!</div><div style="text-align: justify;">Le calorose strette di mano e i complimenti scambiati reciprocramente tra noi partecipanti avevano quel carattere sincero di chi ha condiviso uno sforzo e che di conseguenza ne comprende appieno il sacrificio perché sofferto in egual misura.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjid-Kaa9_x-hDrEx78X935Dq_qmKjXVXbph7YugNC_HB4KobPrn73hYyPju95UXmFsV_mWFqToQOfnTgL_7h0CcYvN29iBvOJBu-8D5Or0ECsgwP64yciAM4Rx7g45Ey3j-Ya1U2yDcJyQ/s1824/14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1368" data-original-width="1824" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjid-Kaa9_x-hDrEx78X935Dq_qmKjXVXbph7YugNC_HB4KobPrn73hYyPju95UXmFsV_mWFqToQOfnTgL_7h0CcYvN29iBvOJBu-8D5Or0ECsgwP64yciAM4Rx7g45Ey3j-Ya1U2yDcJyQ/s320/14.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Scesi a terra, ci aspettava una fantastica accoglienza che io neanche avevo immaginato; Ruggero, Claudio con Tanina, Paolo, Marino con Lory, Mary con la piccolissima Margherita, Giovanni, Gianmarco con Cristiana.</div><div style="text-align: justify;">Ebbene; vi ringrazio tantissimo, così come ringrazio tutti coloro che, seppure assenti al nostro arrivo, si sono interessati allo svolgimento dell’evento. Siete fantastici!</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Per concludere:</div><div style="text-align: justify;">non abbiamo compiuto un’impresa epica e immagino che moltissimi dei nostri soci avrebbero potuto parteciparvi e giungere brillantemente al termine.</div><div style="text-align: justify;">Ci sono comunque momenti che nella nostra vita lasciano un segno indelebile; qualcosa di importante che ricorderemo per sempre. Passerà del tempo e come sempre tutti scorderanno quell’episodio.</div></div><div><br /></div><div><div>Tutti!</div><div style="text-align: justify;">Ma non i protagonisti.</div><div style="text-align: justify;">Questo evento nato per festeggiare il trentesimo anniversario del CK90, mi ha dato una serie infinita di emozioni condivise coi miei compagni di viaggio. Mi ha dato l’opportunità di passare del tempo con loro permettendomi di conoscerli un po’ di più. Ho avuto la conferma che con un kayak e una pagaia, si possono compiere imprese che vanno ben oltre la banale normalità. Inoltre, ho passato una giornata intera praticando lo sport più bello del mondo; il mio sport!</div><div><br /></div><div>Il kayak.</div></div><div><br /></div><div>Testo di Vittorio Fantato (Inuit del Lario - CK90)</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><p class="MsoNormal"><br /></p></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-69351831766496799092020-07-06T06:00:00.046+02:002020-07-07T12:32:41.083+02:00CIRCUMNAVIGAZIONE TURISTICA DEL LAGO DI GARLATE<div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV5XDLuAs0Rl0MS8eFgYH7WYCubjzT8E7Ske1xd9skjknE6YciHp8fSaAPL_QTg4qwPqr4yz4zt5eq4Z-8P9ywyT2PguJpnx96aJ5f7VCMMB6vihQc_rs25NCdZ9K-18Kse_eX5R9nenRU/s960/facebook_1593070320705_6681821218415996274.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV5XDLuAs0Rl0MS8eFgYH7WYCubjzT8E7Ske1xd9skjknE6YciHp8fSaAPL_QTg4qwPqr4yz4zt5eq4Z-8P9ywyT2PguJpnx96aJ5f7VCMMB6vihQc_rs25NCdZ9K-18Kse_eX5R9nenRU/s320/facebook_1593070320705_6681821218415996274.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Lo scorrere silenzioso del kayak, l’immergersi della pagaia nell’acqua limpida e da una parte la riva del lago e dall’altra una chiara e fresca distesa liquida che mi sorregge. </div><div style="text-align: justify;">Oggi, dopo un lungo periodo d’astinenza forzata, sono tornato a solcare i flutti. </div><div style="text-align: justify;">Un giretto per riprendere l’abitudine. La preparazione e la prua del kayak che fende l’acqua dopo tanto tempo. E’ una giornata stupenda e il sole splende in cielo disegnando sull’increspatura dell’acqua una serie infinita di riflessi luminosi, come tanti diamanti che si dissolvono col mio procedere.</div><div style="text-align: justify;">Le prime pagaiate mi allontanano dalla sede nautica del CK90 di Vercurago e mi dirigo verso Lecco anche se l’itinerario prevede la circumnavigazione del lago di Garlate.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv0MMh5L2WCBmPYkDJSJ_9iWdzO5ha6Z_IO1pHjaNo-kG88lQ1apaBLR5fp2-hXu-cvoELsPFw3YwBhPu3ntYZLnDVUrNOmYLYI8ex755Wt-3vpe1_y_xuFZXjXbiQI41b_kaJtVwLFRwr/s960/facebook_1593070548041_6681822171933327164.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv0MMh5L2WCBmPYkDJSJ_9iWdzO5ha6Z_IO1pHjaNo-kG88lQ1apaBLR5fp2-hXu-cvoELsPFw3YwBhPu3ntYZLnDVUrNOmYLYI8ex755Wt-3vpe1_y_xuFZXjXbiQI41b_kaJtVwLFRwr/s320/facebook_1593070548041_6681822171933327164.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Alzo lo sguardo e le mura ormai sbrecciate del castello dell’Innominato seguono silenti il mio incedere.</div><div style="text-align: justify;">Mi hanno sempre affascinato le vicende del passato ed ho trovato intriganti le vicende che hanno coinvolto le vite degli uomini e delle donne che lo hanno vissuto.</div><div style="text-align: justify;">Mi piace credere che un viandante, passando tra qualche secolo da queste parti, possa provare le stesse emozioni che provo io quando mi trovo davanti agli occhi opere murarie come questa.</div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiopPQ4e9SPtVWLX3voatnE4JKaiyRujKaVVTBeyqRLa9oTZOG-qJDUsy6j7g8mBjYZJ1DQ8bMT58lKahmDBS_qAiXi4uSc8n2US8jFqKoGFYWeOhqsOuhHsBMrC1qofs3ct6H-mR-u5X3E/s1280/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiopPQ4e9SPtVWLX3voatnE4JKaiyRujKaVVTBeyqRLa9oTZOG-qJDUsy6j7g8mBjYZJ1DQ8bMT58lKahmDBS_qAiXi4uSc8n2US8jFqKoGFYWeOhqsOuhHsBMrC1qofs3ct6H-mR-u5X3E/s320/maxresdefault.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Il castello dell’Innominato, teatro della prigionia di Lucia nei Promessi Sposi, è una rocca militare che risale al 1150 e le vicissitudini storiche la videro protagonista delle incessanti battaglie delle nobili famiglie, i Della Torre e i Visconti, per il possesso dei territori e il dominio di Milano.</div><div style="text-align: justify;">Nel 1373, cominciò il declino strutturale del castello da parte dei Visconti che erano in guerra con i Della Torre e la sua distruzione continuò a seguito delle lotte fra Guelfi e Ghibellini e quanto rimaneva di quella che fu una maestosa struttura difensiva venne depredata dagli abitanti per l’utilizzo dei materiali per la costruzione delle loro case, il che apportò un notevole cambiamento nella sua forma originaria.</div><div style="text-align: justify;">Nel 1454, la rocca passa sotto il dominio della repubblica di Venezia e ancor oggi, sul sito ci sono i picchi a testimoniare dove le terre della Serenissima finivano per diventare quelle di Milano. L’Adda diventa il confine naturale tra i territori dei due contendenti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSlBDmqnwgSOAFoU80mMtUgAdvb18qsdhf3Siu3gD0AkXE1GyaXM-BWVbQsdKeAugPSTykYakGnIaKrYfwh2y07x2RuzUCplnZwi9a8QgICExK_kp3_iiTQu9vIfqswIwn6GN6tXxLrQM6/s960/37882325_2161418733899790_3829527806165909504_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSlBDmqnwgSOAFoU80mMtUgAdvb18qsdhf3Siu3gD0AkXE1GyaXM-BWVbQsdKeAugPSTykYakGnIaKrYfwh2y07x2RuzUCplnZwi9a8QgICExK_kp3_iiTQu9vIfqswIwn6GN6tXxLrQM6/s320/37882325_2161418733899790_3829527806165909504_o.jpg" /></a></div><div><br /></div><div><span style="text-align: justify;">Pagaiando ancora assorto nello spettacolo che un canoista avrebbe potuto ammirare percorrendo il mio stesso tragitto 850 anni fa, sono giunto al campeggio Rivabella, ho percorso circa un chilometro dalla partenza e decido di mettermi alla prova aumentando la forza nella spinta della pagaia. Percorse poche centinaia di metri, mi accorgo che il lungo periodo di astinenza mi ha indebolito non poco, quasi l’acqua dove infilo la pagaia fosse diventata pesante da spostare.</span></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8N_vOiKd8htupaRvb9Vg2dpUmAMuPwe3Llwze2ik_87RwPEd-P-ktoDlapt4sgH5hfQ4nKo2j9V0lppxVXtwiq4EvarrySU97AUS4MEllg5eUGGxKAqPU0fSlBx6VDJMOZ0K3G0t0gLDh/s741/vit.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="401" data-original-width="741" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8N_vOiKd8htupaRvb9Vg2dpUmAMuPwe3Llwze2ik_87RwPEd-P-ktoDlapt4sgH5hfQ4nKo2j9V0lppxVXtwiq4EvarrySU97AUS4MEllg5eUGGxKAqPU0fSlBx6VDJMOZ0K3G0t0gLDh/w320-h173/vit.jpg" title="Vittorio che prova la Lucia!" width="320" /></a></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;"><div>Nel rallentare, noto che sulla riva sono ricoverate tre imbarcazioni dell’epoca: "le Lucie".</div><div>Ricordo di aver provato il governo di una di loro, sono imbarcazioni molto pesanti ma anche molto manovriere e venivano usate in passato per la pesca prima e successivamente per il trasporto passeggeri.</div></div><div style="text-align: justify;">Le Lucie o anche batejj erano la versione più piccola dei comballi (cumbajj) che muniti di vela solcavano il nostro lago trasportando merci e materiali sfruttando il Tivano (vento mattutino che spira da Nord verso Sud) per dirigersi a Lecco e la Breva (vento pomeridiano che spira da Sud verso Nord) per tornare ai porti di provenienza.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMxH2hT5AKIi8uFVtiFF2R9o_KPGv6qOadakcdr5fWzM2jZb2VlpgGGjcE-w3-A19bpsbQQMHKUYtuk5rifANsC-e00l3Yntjea-_OEKVVm7z3xP32vxAKQYsbpf0UOiejxRfYr7Obos1k/s960/1385113_201887209990511_2048993581_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMxH2hT5AKIi8uFVtiFF2R9o_KPGv6qOadakcdr5fWzM2jZb2VlpgGGjcE-w3-A19bpsbQQMHKUYtuk5rifANsC-e00l3Yntjea-_OEKVVm7z3xP32vxAKQYsbpf0UOiejxRfYr7Obos1k/s320/1385113_201887209990511_2048993581_n.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Poco oltre nel mio procedere, scorgo la croce del monte Magnodeno. Il Magnodeno è un monte che domina il lago di Garlate e si trova sulla sinistra arrivando da Lecco. Alto 1241 metri, sulla sua vetta ospita un rifugio dell’ANA dove ogni mercoledì a mezzogiorno viene servito un risotto coi funghi che attira molti amanti della montagna.</div><div style="text-align: justify;">Abbasso lo sguardo e noto una serie di pali infissi sul fondo del lago a segnalare una tubatura subacquea, appollaiato con le ali spiegate su ognuno di essi un cormorano.</div><div style="text-align: justify;">Di primo acchito mi ricordano le insegne di un’antica legione romana (le aquile) e mi strappano un sorriso. Il tempo di estrarre la fotocamera e sono già fuggiti.</div><div> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnCpIUogc0Xvz3wA8TgpeScljc_Me9kLiInQ4XcHwI5rRNuva7YUfPJ1R_T2GoGxoOe3fHxIqyHDmmsri4Cr_kHQmaGipTphu34V5UsQ4Cd14rQAdATMDS_Y3sI_XrbEQJyeSEFKWo3Vl_/s512/unnamed.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="341" data-original-width="512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnCpIUogc0Xvz3wA8TgpeScljc_Me9kLiInQ4XcHwI5rRNuva7YUfPJ1R_T2GoGxoOe3fHxIqyHDmmsri4Cr_kHQmaGipTphu34V5UsQ4Cd14rQAdATMDS_Y3sI_XrbEQJyeSEFKWo3Vl_/s320/unnamed.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Allargo la rotta al protendersi di una piccola spiaggia (detta Saponetta) dove un torrente che l’attraversa, nel corso degli anni ha depositato il materiale che le sue acque hanno portato a valle rendendo quel tratto di lago piuttosto basso.</div><div style="text-align: justify;">Riprendo ad avvicinarmi alla costa del lago e dopo un tratto affiancato dalla riva ricca di arbusti ed un tratto della ciclabile che collega Lecco a Vercurago mi trovo davanti alla foce del torrente Bione.</div><div style="text-align: justify;">La foce del torrente Bione descritto dal Manzoni nel “Addio monti”, non è la stessa davanti alla quale sto passando perché il torrente fu deviato nel 1846 ed in origine era più a Nord.</div><div style="text-align: justify;">Ancora poche pagaiate e sono sotto l’arcata del ponte Manzoni, la oltrepasso, inclino leggermente il kayak per mantenere la direzione in corrente ed affronto l’attraversata che mi porta sulla sponda opposta del lago.</div><div style="text-align: justify;">Lascio cadere le braccia in acqua e con piacere godo della frescura che mi accarezza i polsi. Un sorso d’acqua per dissetarmi e via sulla rotta del ritorno.</div><div style="text-align: justify;">Il lato destro del lago, scendendo verso Olginate, è costeggiato, quasi ininterrottamente, da una suggestiva pista ciclabile.</div><div style="text-align: justify;">Ho raggiunto l’abitato di Garlate sovrastato dal monte Barro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><span style="white-space: pre;"> </span></div><div><span style="white-space: pre;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTEZQrrBvJZR92pKnHD6lfd68W0Ti4Rsb6GRAbvgjcyErVZjqYsxssF7oodmrxet3xPardBK6EjfqvjQP7xk0mZijxGuXLv8hWLapkBW_qha1VF6G7z6A36vgxRPmsk9RKkMA1z-aHRT03/s960/13906959_547421162103779_4752481170181988310_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTEZQrrBvJZR92pKnHD6lfd68W0Ti4Rsb6GRAbvgjcyErVZjqYsxssF7oodmrxet3xPardBK6EjfqvjQP7xk0mZijxGuXLv8hWLapkBW_qha1VF6G7z6A36vgxRPmsk9RKkMA1z-aHRT03/s320/13906959_547421162103779_4752481170181988310_n.jpg" width="320" /></a></div></span></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Il monte Barro è una montagna isolata delle Prealpi lombarde ed è alto 922 metri. Scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di insediamenti risalenti il quinto secolo D.C. e medioevali.</div><div style="text-align: justify;">Appollaiato a mezza costa del monte, sorge il comune di Galbiate che fa bella mostra di sé a chi ramingo naviga sulle placide acque lacustri.</div><div style="text-align: justify;">Capita spesso, se si naviga a poca distanza dalla riva, di notare tra i cespugli i nidi dei cigni che frequentano numerosi queste acque e se la frequentazione è assidua si incontrano i loro pulcini prima che cambino il piumaggio grigio con quello candido. Insomma, da brutti anatroccoli a cigni. Capita anche di vedere tartarughe d’acqua dalle dimensioni importanti, cosa che fa sembrare esotico immaginarle antiche abitatrici degli acquari domestici dai quali sono state sfrattate.</div><div style="text-align: justify;">Seguendo la corrente, si capita in tratto di costa inaccessibile da terra perché paludosa. In quel tratto oltre alle canne che crescono rigogliose, ci sono anche alberi d’alto fusto nelle cui chiome abitano i cormorani che al mio arrivo immancabilmente prendono il volo, aironi cenerini e tra le canne, germani reali e folaghe. E’ bellissimo vedere i germani reali nuotare mentre portano sul dorso i loro pulcini.</div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4NrCoQZaC4MlSk_H4C7K7B5HBM5Ej_qWjMrn5RIRVIYfBkuRQAtxXV5vZnZo3oizkPIxhZYuCvrfzPO1ktz0Iu8ZIUNbnjbxOVQNZanEqTVLk0s8_QMdFIyKBE1RUXJtaCCBN-eZDBZkG/s800/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4NrCoQZaC4MlSk_H4C7K7B5HBM5Ej_qWjMrn5RIRVIYfBkuRQAtxXV5vZnZo3oizkPIxhZYuCvrfzPO1ktz0Iu8ZIUNbnjbxOVQNZanEqTVLk0s8_QMdFIyKBE1RUXJtaCCBN-eZDBZkG/s320/1.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div> </div><div style="text-align: justify;">Passati oltre questa incantata voliera, la costa si allarga e da’ alloggio ad un cantiere nautico con un gran numero di imbarcazioni a ricovero.</div><div style="text-align: justify;">Ormai siamo giunti ad Olginate.</div><div style="text-align: justify;">All’orizzonte si profila la diga, nata per evitare le frequenti esondazioni a Como e Lecco e per alimentare i canali d’irrigazione della pianura Padana.</div><div style="text-align: justify;">Arrivati in prossimità della diga, attraversiamo nuovamente e ci riportiamo sulla sponda lacustre di Vercurago e dopo poche pagaiate ci troviamo passare davanti la foce del torrente Gallavesa e subito dopo la spiaggia sempre gremita dei bagnanti che la affollano quando il clima lo permette.</div><div> </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtgFEl0-kAVeRYOaZorpBTyNfCB0ccsfRRe_ieDDVH1uhBn_CTUoFTSJyREUmW-h6GLYXOkZba_PuXVLExn9YkuH_Vse6j8f6vaO10oEKWl1pKWtWK5_-xKLQXtldcLVPWqe_U9XEo8gP7/s1600/IMG_20200624_213214_062.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtgFEl0-kAVeRYOaZorpBTyNfCB0ccsfRRe_ieDDVH1uhBn_CTUoFTSJyREUmW-h6GLYXOkZba_PuXVLExn9YkuH_Vse6j8f6vaO10oEKWl1pKWtWK5_-xKLQXtldcLVPWqe_U9XEo8gP7/s320/IMG_20200624_213214_062.jpg" width="320" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div>Ancora qualche pagaiata e sono arrivato all’approdo della sede Canneto del CK90.</div><div>Ho percorso una decina di chilometri impiegandoci un ora e quaranta minuti.</div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLisKIfRS6phwlIjdfGHWZ7oTIwWkG2idX2f16eLdoxVoK_BQ-ke-JlKGdmjQtMKSRLmOelveWQ8JvGWaodOXHwMBnmtx3YiVgzjLqI3_dGoO8UrvJqbH-5yUs5wXEiks0tYtwLceOZ-CQ/s906/fsda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="510" data-original-width="906" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLisKIfRS6phwlIjdfGHWZ7oTIwWkG2idX2f16eLdoxVoK_BQ-ke-JlKGdmjQtMKSRLmOelveWQ8JvGWaodOXHwMBnmtx3YiVgzjLqI3_dGoO8UrvJqbH-5yUs5wXEiks0tYtwLceOZ-CQ/w400-h225/fsda.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">E’ stata una bella passeggiata e ho goduto di tutto quello che un paesaggio incantevole può dare senza spingersi troppo lontano. Chi, come me, ama approcciarsi con la natura godendo del solo gorgoglio che la pagaia fa’ quando la si immerge e lasciando un silenzio immacolato quasi non la si volesse disturbare nel suo operare eterno, comprende la quantità infinita di emozioni che si provano, sia pur in un giro di pochi chilometri come quello che ho cercato (e spero di esserci riuscito) di descrivervi. </div><div style="text-align: justify;">Buona pagaiata a tutti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div>Testo di Vittorio (Inuit del Lario - CK90) </div></div><div><br /></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-39670809370217915802020-06-29T04:30:00.032+02:002020-06-29T06:57:21.872+02:00LA CUCINA NEL GAVONE<div><br /></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJZ5BXAskhQd4DtYi82nUc_3fsyW4vVKTRDAJph7sbANX0Ed9kdkq6ZG16aRchRHzClKCpShuRcfiqMThXH23aTrMfw_Z-fRbwgmmkzR-Hey77tGTTOpB29MI05pIb9l04wnNuf6bSN_qa/s1411/5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1010" data-original-width="1411" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJZ5BXAskhQd4DtYi82nUc_3fsyW4vVKTRDAJph7sbANX0Ed9kdkq6ZG16aRchRHzClKCpShuRcfiqMThXH23aTrMfw_Z-fRbwgmmkzR-Hey77tGTTOpB29MI05pIb9l04wnNuf6bSN_qa/w400-h286/5.jpg" title="IN PIENO INVERNO UN PASTO CALDO E' SEMPRE UNA BUONA IDEA" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un panino al volo, qualche snack, un sacchettino di frutta secca ed una mela o una banana. Tanto basta per la maggior parte delle uscite in giornata. Quando però l’escursione prevede il pernottamento al bivacco è necessario attrezzarsi con qualcosa per cucinare. Anche durante la stagione invernale un pasto caldo può essere di gran conforto e, sebbene possa sembrare una perdita di tempo mettersi a cucinare quando le ore di luce sono poche, qualcosa che non richieda preparazioni come una semplice zuppa da scaldare o dei ravioli in brodo saranno un’ottima scelta ed un grande aiuto a “digerire” il freddo.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOTqrl_aBtvKlVuiEgC2kvlNZ3eaSEErC8JvdVV5SXivTyKfifJN_ZHzbX8GILFCJ7OAeX7eD85fiBVO7EYhnLipN50q-jpe543Z3BbqGvnqJNb_MI7qpNw7OgdFiAvGhzTU8BPJLp3KEc/s4608/P1030041.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3456" data-original-width="4608" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOTqrl_aBtvKlVuiEgC2kvlNZ3eaSEErC8JvdVV5SXivTyKfifJN_ZHzbX8GILFCJ7OAeX7eD85fiBVO7EYhnLipN50q-jpe543Z3BbqGvnqJNb_MI7qpNw7OgdFiAvGhzTU8BPJLp3KEc/w400-h300/P1030041.jpg" title="GAVETTE E PADELLINI PRONTI PER IL FUOCO" width="400" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">L’attrezzatura da cucina è croce e delizia di ogni escursionista ed il fornelletto ne è il componente principale. Vi sono varie scuole di pensiero: a gas, ad alcool o a legna arrivando anche ai piccoli fuochi accesi al suolo in un cerchio di pietre; tutte soluzioni di cui ognuno ha la sua preferita.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCnSrVF7ufv0tg-SAAR74CzNE7KIPfzxhEdVpgbjqPeSnyvOarqPBF_xml7t4HZjygFIVgFQhSk5plZB-pSvm7GT_TW0XCZyJA_1Iwsh8fn_WIEHX2yAuQHit_mvDBVdpGKqGpKNEeugSr/s4288/103_4067.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3216" data-original-width="4288" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCnSrVF7ufv0tg-SAAR74CzNE7KIPfzxhEdVpgbjqPeSnyvOarqPBF_xml7t4HZjygFIVgFQhSk5plZB-pSvm7GT_TW0XCZyJA_1Iwsh8fn_WIEHX2yAuQHit_mvDBVdpGKqGpKNEeugSr/w400-h300/103_4067.jpg" title="IN MANCANZA DI RIPARO IL KAYAK PUÒ FUNGERE DA PARAVENTO PER LA FIAMMA" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Io preferisco il gas, molte sono le tipologie ma trovo che il classico Campingaz con bombolette a forare sia economico, comodo e più che idoneo.Mi ha dato problemi solo una volta con il freddo estremo: dopo un bivacco notturno alla ragguardevole temperatura di -10°C non ne ha voluto sapere di partire, ma usavo una classica cartuccia a butano (di quelle che si trovano anche in ferramenta). Volendo impiegare il gas in inverno consiglio l’acquisto di bombolette a propano che non presenta inconvenienti con temperature di gran lunga sotto gli 0°C. Più raramente utilizzo un fornelletto a legna, ma richiede più preparazione (trovare legna asciutta, sminuzzarla, accendere il fuoco con un’esca ed effettuare continui “rabbocchi” di carburante) e sarà quasi impossibile rimuovere completamente l’annerimento da pentole e padelle… ma la fiamma di questo fuoco ha un fascino irresistibile.</div></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKZB_81beEBTyU9UcHg3IQ8E5S9NYEKe566TxqIcFiQWQ-DVO-mXM-iHZ9y1DvicgE1V5OHiVKd5e18G3YT01Z7i4NIwTXW6n5utIpV4Q0Qp5EdsEHgqVEeBchkYxBZDema0xIv1__2uC9/s1500/VITTORIO.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1234" data-original-width="1500" height="329" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKZB_81beEBTyU9UcHg3IQ8E5S9NYEKe566TxqIcFiQWQ-DVO-mXM-iHZ9y1DvicgE1V5OHiVKd5e18G3YT01Z7i4NIwTXW6n5utIpV4Q0Qp5EdsEHgqVEeBchkYxBZDema0xIv1__2uC9/w400-h329/VITTORIO.jpg" title="RISOTTO PRECOTTO, UN'OTTIMA SOLUZIONE" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Per la cottura dei cibi, in commercio, ci sono numerose gavette progettate per l’outdoor con manici richiudibili, adatte alla cottura su fuochi liberi e che durante il trasporto diventeranno i contenitori in cui stivare e dividere la cambusa ed i suoi utensili. Acciaio inox o allumino sono ugualmente impiegate ed, anche qui, le preferenze sono del tutto personali; in entrambi i casi ci farete presto la mano a cucinare in padelle dallo spessore di molto inferiore rispetto a quelle di uso domestico. Volendo evitare acquisti dedicati si troveranno facilmente pentolini e padellini anche in casa, specie nelle cucine delle nonne che hanno conservato accessori di un’epoca in cui manici in plastica e rivestimenti antiaderenti non erano così diffusi. In un bollilatte si può fare un piatto di pasta o un risotto, mentre le care vecchie tazze di latta smaltata sono adatte per fare un thè, prestando attenzione a non ustionarsi le labbra mentre lo si beve. Troverete utile anche conservare i contenitore delle sorprese degli ovetti kinder che, fatti in plastica alimentare, saranno degli ottimi porta spezie a costo zero mentre le piccole bottigliette di alcuni succhi di frutta possono trasportare sughi o altri condimenti; le possibilità di reimpiegare contenitori di cibi sono infinite. Sconsiglio caldamente l’utilizzo dei cilindretti in cui si acquistano i rullini delle macchine fotografiche analogiche; molti escursionisti li impiegano per sale, zucchero ed altre spezie ma non credo siano in materiale adatto al contatto con i cibi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZS_nS51JE1YNrd3fPhQMmRlTlZDCOeOHvBKME0qC7mQ0tGAVxivSAyrnQQK_YOTMD5I5aiWnqO7VGRnS0y38koIKjxfwTL2P65_20bDfH2VZUDL0wZ_bQzEMAWavUC9aB6a9c5rw1ohrT/s800/7.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="FORNELLETTO A LEGNA E PICCOLO TAGLIERE" border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZS_nS51JE1YNrd3fPhQMmRlTlZDCOeOHvBKME0qC7mQ0tGAVxivSAyrnQQK_YOTMD5I5aiWnqO7VGRnS0y38koIKjxfwTL2P65_20bDfH2VZUDL0wZ_bQzEMAWavUC9aB6a9c5rw1ohrT/w400-h300/7.JPG" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Per quanto riguarda la pulizia delle stoviglie ovviamente vietatissimi saponi di ogni tipo ma, con un poco di esperienza, scoprirete di poter fare a meno anche della spugna: sabbia, cenere, muschio o posidonia vi basteranno per pulire accuratamente il tutto e rimarrete sorpresi del potere sgrassante ed abrasivo di questi prodotti che il supermercato della natura ci mette a disposizione in gran quantità.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUJZDq28SBNeyTt9NmMk1DrCbpWPLl7kFHdfC022M8icex2I8dFNrh4Zr0k5khAexy74YazMyvdUBF1axXVrJJUIP_Pvpiimppm0kX8MdTIRyuyA5RI-lFhyrWuKKKF2WPkl4q1bRnnfS1/s1500/IMGP0804.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1079" data-original-width="1500" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUJZDq28SBNeyTt9NmMk1DrCbpWPLl7kFHdfC022M8icex2I8dFNrh4Zr0k5khAexy74YazMyvdUBF1axXVrJJUIP_Pvpiimppm0kX8MdTIRyuyA5RI-lFhyrWuKKKF2WPkl4q1bRnnfS1/w400-h288/IMGP0804.jpg" title="IL MOMENTO DELLA COLAZIONE DOPO UNA NOTTE IN SPIAGGIA" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">In alcuni casi sarà necessario un tagliere, ve ne sono di piccolissimi in teflon. Si trovano nei comuni negozi di casalinghi a poca spesa o dai rivenditori di materiale per escursionismo a prezzi a mio avviso folli. Anche le posate devono essere presenti; molto diffuso è lo “spork” in plastica (ovvero forchetta e cucchiaio assieme). Io preferisco due posate in metallo più tradizionali. Ve ne sono di apposite per l’outdoor ed il campeggio ma, considerando che non facciamo una spedizione in Hymalaya, non soffriremo se anche decidessimo di portarci il peso di quelle che abitualmente usiamo a casa.</div><div style="text-align: justify;">Come coltello la lama principale del Victorinox sarà più che sufficiente nella maggior parte dei casi anche se molti, per questioni di igiene, preferiranno avere con sé un coltello dedicato.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT-PXUpj4jkL7yYZKJZa7lFC3hjVv_VxtHKph54cEHq-blBdQR6iKtKdiGud03rSu1MQu-duCh5obAl_TrVt6eQNpMiaU7phCSDKJj8-1HEhyphenhyphendVzDtaM6TAZx-vKnnf56t3wwalIPVYmCG/s1080/moka.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT-PXUpj4jkL7yYZKJZa7lFC3hjVv_VxtHKph54cEHq-blBdQR6iKtKdiGud03rSu1MQu-duCh5obAl_TrVt6eQNpMiaU7phCSDKJj8-1HEhyphenhyphendVzDtaM6TAZx-vKnnf56t3wwalIPVYmCG/w400-h400/moka.jpg" title="L'ORA DEL CAFFÈ" width="400" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Per terminare ci vuole un caffè! Molti mi prendono in giro quando vedono comparire dai gavoni (o dallo zaino) la moka… ma poi, quando l’odore si diffonde, arrivano a reclamarne la loro dose, di gran lunga migliore a qualsiasi surrogato solubile. Sarà un ottima merce di scambio dato che, a questo momento del pasto, salteranno fuori cioccolatini e cordiali vari. La moka più piccola basta per due persone ma, per i raduni, ne ho una mastodontica.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX-xv8Xn8GN6HFJDQvn11YPxsmvKZ2xlLDzCa62Oz2ibMUb3SHPi3bx363XW4Nk2K3KxCE0u7LAcIt2VH34V9niQcIMQxI_TrGO-8iOsH7-LFRHINaJLw_0uZxSG5MDsudXGxys9vAlUjy/s1500/IMGP0692.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="UN FUOCO: LA MANIERA PIÙ PRIMITIVA DI CUCINARE; CON LE DOVUTE CONSIDERAZIONI SUI DIVIETI ED ATTENZIONI ALLA SICUREZZA" border="0" data-original-height="860" data-original-width="1500" height="229" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX-xv8Xn8GN6HFJDQvn11YPxsmvKZ2xlLDzCa62Oz2ibMUb3SHPi3bx363XW4Nk2K3KxCE0u7LAcIt2VH34V9niQcIMQxI_TrGO-8iOsH7-LFRHINaJLw_0uZxSG5MDsudXGxys9vAlUjy/w400-h229/IMGP0692.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Testo e foto di Marco & Gloria (Inuit del Lario - CK90)</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-88711054023840785412020-06-22T06:00:00.042+02:002020-06-22T07:01:09.275+02:00ITINERARI - ANELLO DELL'ALTO RAMO LECCHESE DEL LARIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFawF9D5O4DV05KsWGCajyTMZwE78cJQxLDuUhR57eba77HCldm8raIK-RcT-AmiWk26-RmxkT6C97mg6Jumv3-WUzcMyx0UglvFwyskcYTNVPYVqF32qQ61SVaq1FjIAdYggjhYmln5Ed/s2482/tav4_page-0001.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1755" data-original-width="2482" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFawF9D5O4DV05KsWGCajyTMZwE78cJQxLDuUhR57eba77HCldm8raIK-RcT-AmiWk26-RmxkT6C97mg6Jumv3-WUzcMyx0UglvFwyskcYTNVPYVqF32qQ61SVaq1FjIAdYggjhYmln5Ed/w400-h283/tav4_page-0001.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><div><b>Tempo di percorrenza</b>: 6 ore (compresa sosta per il pranzo)</div><div><br /></div><div><b>Percorrenza</b>: 11 nm</div><div><br /></div><div><b>Grado di difficoltà</b>: necessario un minimo di esperienza e tutta la dotazione di sicurezza.</div><div><br /></div><div><b>Descrizione delle difficoltà:</b></div><div style="text-align: justify;">Traffico sia commerciale (battelli turistici, aliscafi, traghetti) che diportistico generalmente intenso in</div><div style="text-align: justify;">questa zona in medio/alta stagione; nettamente diminuito nei mesi più freddi.</div><div style="text-align: justify;">La traversata Bellagio-Varenna è piuttosto lunga – 1,5 nm - ma può essere accorciata ad 1 nm puntando</div><div style="text-align: justify;">perpendicolarmente la sponda opposta raggiungendo la sponda lecchese a Fiumelatte ed escludendo dal</div><div style="text-align: justify;">percorso Varenna (o allungandolo per risalire prima di fare nuovamente rotta sud per il rientro).</div><div style="text-align: justify;">In un buon tratto di percorso prima di raggiungere Bellagio non è possibile sbarcare né organizzare</div><div style="text-align: justify;">recuperi.</div><div><br /></div><div><b>Periodo consigliato</b>:</div><div style="text-align: justify;">Sconsigliato d'estate per il traffico intenso nei dintorni di Bellagio e Varenna.</div><div style="text-align: justify;">Meglio in inverno, autunno inoltrato o primi periodi di primavera con dotazioni invernali (l’acqua in</div><div style="text-align: justify;">inverno/primavera è molto fredda, in autunno più godibile).</div><div style="text-align: justify;">Questo itinerario permette, imbarcandosi in mattinata d’inverno non troppo tardi, di pagaiare sempre al</div><div style="text-align: justify;">sole.</div><div><br /></div><div><b>Punti d'imbarco:</b></div><div>Per questo itinerario viene comodo imbarcarsi ad Olcio (comune di Mandello del Lario). Poco a nord del centro abitato c'è un parcheggio da cui si può facilmente raggiungere l'acqua.</div><div><br /></div><div><b>Descrizione:</b></div><div style="text-align: justify;">Un itinerario ad anello di 11 nm nella parte più alta del ramo di Lecco (a mio avviso più a sud di questo</div><div style="text-align: justify;">itinerario il ramo lecchese offre poco).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGB7XlRiDL-ky1wLQvjd9Uci1lwUr8XfmBT-nTJRDnJ3wg3IdLBJ2TnjgBms7hyphenhyphenh8AIs1Q-84UQ54TQOIfsJXxInjfpIJXc_kG6_cRgZTnYzGp9gptWmKzpKanPTOPDxx9dIT_ms4Db7sj/s1000/1.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGB7XlRiDL-ky1wLQvjd9Uci1lwUr8XfmBT-nTJRDnJ3wg3IdLBJ2TnjgBms7hyphenhyphenh8AIs1Q-84UQ54TQOIfsJXxInjfpIJXc_kG6_cRgZTnYzGp9gptWmKzpKanPTOPDxx9dIT_ms4Db7sj/w320-h240/1.JPG" title="La mattina in autunno, guardando verso Lecco non è raro trovare foschia" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ci si imbarca ad Olcio e ci si lancia subito nella prima traversata con rotta 270 puntando poco più a nord del centro abitato che si ha proprio di fronte al punto di partenza. Cosi facendo si guadagna la sponda di Bellagio poco oltre Vassena. Da li si costeggia verso nord e si alternano tratti antropizzati ed altri più selvaggi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLk8qfq8Jw7Ckmu6M7JbzSgs5bG9OKXJy41HKMTR_EgCRL4y13lQesGqLKGgJhS95f0UeF9eiZESw3AjhlzOTvkB3UcsWfcR60Ca3DNsVlGDZWmQ6RBlBzdYr-ZX-bsLdSjEyDsfhUiKpF/s1000/2.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLk8qfq8Jw7Ckmu6M7JbzSgs5bG9OKXJy41HKMTR_EgCRL4y13lQesGqLKGgJhS95f0UeF9eiZESw3AjhlzOTvkB3UcsWfcR60Ca3DNsVlGDZWmQ6RBlBzdYr-ZX-bsLdSjEyDsfhUiKpF/w320-h240/2.JPG" title="Il moderno molo della Madonna del Moletto" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Parecchie belle ville e darsene (alcune purtroppo abbandonate). Prima di raggiungere la località Visgnola ci si può sgranchire le gambe scendendo al Santuario della Madonna del Moletto in Limonta, una chiesetta di inizio 1600 arroccata su un tratto di costa impervio; facilmente riconoscibile e dotata di un grosso molo per l'attracco delle imbarcazioni turistiche e da diporto. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGdiVm9fSZZeEJ6UloD1DK7P9eg699bqse7H6iMelMxMq_DaBvdYSUJ4XCAamjoJM-ZU21dkdONqXu45cRuMYbmnALCdnzzGq_tb9Xod5r8vXvpTZK6d0DflZztsES3FOnVxKCeGt9jZUL/s1152/3.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="1152" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGdiVm9fSZZeEJ6UloD1DK7P9eg699bqse7H6iMelMxMq_DaBvdYSUJ4XCAamjoJM-ZU21dkdONqXu45cRuMYbmnALCdnzzGq_tb9Xod5r8vXvpTZK6d0DflZztsES3FOnVxKCeGt9jZUL/w320-h240/3.JPG" title="Le più antiche strutture in acqua alla Madonna Del Moletto sono un perfetto porticciolo per due kayak" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Procedendo ulteriormente la risalita dopo il porto della Visgnola ma prima di raggiungere la punta di Bellagio si sfila ai piedi di un'imponente falesia rocciosa con il caratteristico “scoglio dei cipressi”.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilql4ng22xL6KSK49zpvmxUvVhekfqGu5q8Ar1QYudkeeAZbomv-F9eAqQ6Wwi0HZ3_kJsJv3DdqR7AaqkfpA2Sgrr8cVVLGPNFxSUigwz8at_T9A9OGAwPol0AdLpOahYm6hdYv_GNZFJ/s1000/4.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilql4ng22xL6KSK49zpvmxUvVhekfqGu5q8Ar1QYudkeeAZbomv-F9eAqQ6Wwi0HZ3_kJsJv3DdqR7AaqkfpA2Sgrr8cVVLGPNFxSUigwz8at_T9A9OGAwPol0AdLpOahYm6hdYv_GNZFJ/w320-h240/4.JPG" title="Lo scoglio dei Cipressi" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La punta di Bellagio segna la fine dell'esplorazione in sponda comasca e da li comincia una nuova</div><div style="text-align: justify;">traversata per tornare sul lato da cui eravamo partiti. Il punto di mira è l'abitato di Varenna. Già da</div><div style="text-align: justify;">Bellagio è ben riconoscibile la grande struttura gialla, sotto al campanile, che è l'hotel Royal Victoria. In caso di dubbi la rotta da tenere è 040.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4CxjVCCup9FlIaw0kOkDbSvJfp2Y4lMAZWEaH4HtaZjy-oc3-xjQzmYdvS86eeG3gGKnImGXaTt37Tg2H_jbHn4vRWh-CDBidwO4AtQXH5273cStjeuZNTHtvaZ0I1QO_G4zpi5T0oJD/s1500/5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="994" data-original-width="1500" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4CxjVCCup9FlIaw0kOkDbSvJfp2Y4lMAZWEaH4HtaZjy-oc3-xjQzmYdvS86eeG3gGKnImGXaTt37Tg2H_jbHn4vRWh-CDBidwO4AtQXH5273cStjeuZNTHtvaZ0I1QO_G4zpi5T0oJD/w320-h212/5.jpg" title="L’arrivo in prossimità di Bellagio" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sotto all'hotel c'è una piccola spiaggia su cui si può nuovamente sbarcare dopo di chesi ritorna a</div><div style="text-align: justify;">riprendere la navigazione verso sud per tornare al punto di partenza. Questo lato di costa è decisamente</div><div style="text-align: justify;">più abitato rispetto a quello opposto ma offre la vista di parecchie belle ville (tra cui la famosa Villa</div><div style="text-align: justify;">Monastero di Varenna) e si possono trovare un paio di grotte quando il lago è basso. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaDhyphenhyphensCIOH2T09KcBdB8VyEbP4AXPAcH6LJWaQLydi0j32szpBNcLCtVvqiq1Jylgxx8RgBWQg6tp8IS6R9_OzXQOJf-U35OnVS32zYzf28Vj9vwQWBAUj-kZDdToOsKAiXZQ3Ol-acxaz/s1383/6.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1037" data-original-width="1383" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaDhyphenhyphensCIOH2T09KcBdB8VyEbP4AXPAcH6LJWaQLydi0j32szpBNcLCtVvqiq1Jylgxx8RgBWQg6tp8IS6R9_OzXQOJf-U35OnVS32zYzf28Vj9vwQWBAUj-kZDdToOsKAiXZQ3Ol-acxaz/w320-h240/6.JPG" title="Varenna, l’ Hotel Royal Victoria" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Unica nota è di prestare attenzione al passaggio davanti alla foce del Fiumelatte. La corrente può essere particolarmente forte. Questo fiume è particolarmente corto - solo 250 m - ed essendo di fatto lo scarico di troppo pieno di alcune cavità carsiche del monte Grignone è come un interruttore, o è completamente secco (solitamente da novembre a febbraio) o è in piena e sgorga nel lago con una forza tale da rendere le acque completamente bianche (da marzo a ottobre).</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD98pcPAXw5sD1eHATq1GOZbP8XU4eLjKcjMyGxe-NJ33Czt7zE5GXwnUtk6WnRlYd8Sa7Nopa7oKBKA-IVUQp4vpJ8Iw5SGX70K5l6TwOQ0jf_aJ9k1xoS7GFmqT7zoMYIu_JAx2IFOyf/s1500/7.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="994" data-original-width="1500" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD98pcPAXw5sD1eHATq1GOZbP8XU4eLjKcjMyGxe-NJ33Czt7zE5GXwnUtk6WnRlYd8Sa7Nopa7oKBKA-IVUQp4vpJ8Iw5SGX70K5l6TwOQ0jf_aJ9k1xoS7GFmqT7zoMYIu_JAx2IFOyf/w320-h212/7.jpg" title="Una grotta che compare solo con l’acqua molto bassa" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div>Testo e foto di Marco & Gloria (Inuit del Lario - CK90)</div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-27331768053637504472020-06-15T06:00:00.007+02:002020-06-15T08:27:29.925+02:00LIBRI - THE COMPLETE BOOK OF SEA KAYAKING<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhglWCffBeIvBylKu7Vv2ZlaMX1rLFzFwwbzqonSO9xMDvPsx1aQt479ugPbfUucKDIi7aUv0t0TbB2OFS-CG35jPXPIom6fZ3WFLH4LJRYLjAo64tIY0xjHsLEey9QlJrIYpQZ2A2cm2P8/s400/GUEST_671f1e55-5d9d-432c-a4e8-929f59cec3c2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="400" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhglWCffBeIvBylKu7Vv2ZlaMX1rLFzFwwbzqonSO9xMDvPsx1aQt479ugPbfUucKDIi7aUv0t0TbB2OFS-CG35jPXPIom6fZ3WFLH4LJRYLjAo64tIY0xjHsLEey9QlJrIYpQZ2A2cm2P8/s320/GUEST_671f1e55-5d9d-432c-a4e8-929f59cec3c2.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E’ la guida più completa per i pagaiatori marini di tutti i livelli.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Pubblicato per la prima volta nel 1976, The Complete Book of Sea Kayaking, è una guida completa per il principiante e un libro di riferimento inestimabile per l'esperto kayaker da mare. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Originariamente scritto dal defunto Derek C. Hutchinson, un'autorità internazionale sul kayak da mare, descrive le attrezzature, le tecniche di base e avanzate, la navigazione e nozioni di meteorologia, ed è illustrato interamente dai disegni e dalle fotografie a colori dell'autore. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Questa nuova edizione del 40° anniversario è stata completamente aggiornata in linea con gli ultimi sviluppi del kayak da mare da Wayne Horodowich, amico di vecchia data di Hutchinson e fondatore della University of Sea Kayaking <a href="http://www.useakayak.org/" style="text-align: center;">http://www.useakayak.org</a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Molto interessante e dettagliato è il capitolo che parla delle origini artiche del kayak da mare con disegni e foto storiche dei kayak e pagaie tradizionali degli Inuit.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">E’ un libro che non deve mancare nella libreria di ogni kayaker marino!</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZESQx6lHcPAJ7aMaUjpDMEDjjAibp9doZQyPEvETIxcPx_hhe_S0sk4-ziWe4dDWRSdskNPd6K_6cztTxLAyOFA6UYK4yk71Efrc0rwDzIT3Xc7VmjZS0bbR45xXS_HL96AMs5iBd_1tR/s493/Hutchinson1-superJumbo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="461" data-original-width="493" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZESQx6lHcPAJ7aMaUjpDMEDjjAibp9doZQyPEvETIxcPx_hhe_S0sk4-ziWe4dDWRSdskNPd6K_6cztTxLAyOFA6UYK4yk71Efrc0rwDzIT3Xc7VmjZS0bbR45xXS_HL96AMs5iBd_1tR/s320/Hutchinson1-superJumbo.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-35913368328023317552020-06-08T06:00:00.040+02:002020-06-10T20:40:04.507+02:00LA CLASSICA PAGAIATA MANZONIANA <div class="separator"><div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="10-Manzoni, milanese d'Europa-Località-Manzoniane | Abate Stoppani" height="234" src="https://abatestoppani.it/wp-content/uploads/2017/09/bianchi-addio-monti02-min.png" width="400" /></div></div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni...»</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><img alt="Pescarenico - Wikipedia" height="300" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/92/Lecco%2C_Pescarenico.jpg/1200px-Lecco%2C_Pescarenico.jpg" style="text-align: left;" width="400" /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Così il Manzoni descrive quel tratto di lago che noi Inuit Del Lario siamo soliti frequentare.</div><div style="text-align: justify;">L’incantevole paesaggio, la grande quantità di avifauna e le limpide acque del lago ci accompagnano nelle nostre escursioni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oggi abbiamo deciso di intraprendere una gita in kayak con partenza dalle nostre sedi di Vercurago con destinazione Abbadia Lariana e ritorno.</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Il percorso, della lunghezza di circa 26 chilometri, comprende il transito da Pescarenico, il luogo dei Promessi Sposi dove il Manzoni scrisse un brano tra i più famosi dell’opera. L’addio Monti.</div><div style="text-align: justify;">“Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari…”</div><div><br /></div><div> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeWvErmtJf6ystyS0UfZfswu-OZaZLFCDd4saC_Kqss5-CLd5DmjfAy9xkYOCMRwlsT2dNEdKJMNjwg9GTUQ7EtEAJ8-0FdIULH2uCzBNn7A6sWGECrfo-gt_XHJF8uANNky25kOU9ri_-/s1153/1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1153" data-original-width="1153" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeWvErmtJf6ystyS0UfZfswu-OZaZLFCDd4saC_Kqss5-CLd5DmjfAy9xkYOCMRwlsT2dNEdKJMNjwg9GTUQ7EtEAJ8-0FdIULH2uCzBNn7A6sWGECrfo-gt_XHJF8uANNky25kOU9ri_-/w400-h400/1.jpg" width="400" /></a></div></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Ebbene, come non parlare di quei monti?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il Resegone, raffigurato nell’immagine sopra, è il monte al quale noi siamo più affezionati. </div><div style="text-align: justify;">Con le sue nove cime, che ricordano appunto una sega (nel dialetto lecchese “resega”) raggiunge l’altezza di 1875 metri e fa da cornice all’abitato di Lecco.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Un’altra importante vetta, meta dei più famosi alpinisti per le difficoltà di scalata che presenta, è la Grigna. Alta 2410 metri, la sua altezza le permette di essere vista da tutta la pianura Padana nelle giornate di cielo terso e sereno.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quello che vi ho raccontato fino ad ora, è solo l’inizio del nostro viaggio e direi che con un paesaggio così suggestivo non è affatto male.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sempre a Pescarenico risalendo l’Adda verso Lecco, si arriva all’isola Viscontea, un isolotto in abbandono dove gli unici ad abitarlo sono gli aironi cenerini, i gabbiani, i germani reali e le folaghe che coi loro canti accompagnano il nostro pagaiare.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOgRi35RlIjIVJFZTpoMy3e0kAKc5tHkFwdmEWAQzblcBcL52PfrrEPz1ht7K4Zrk1MFyj717_7HG_RGqitJU-Fbt_2BAEuDt95AdsrvCCT0fIoVYYweGat9MaAiYCwh6SCsT4eNaoVbHX/s1599/2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1599" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOgRi35RlIjIVJFZTpoMy3e0kAKc5tHkFwdmEWAQzblcBcL52PfrrEPz1ht7K4Zrk1MFyj717_7HG_RGqitJU-Fbt_2BAEuDt95AdsrvCCT0fIoVYYweGat9MaAiYCwh6SCsT4eNaoVbHX/w400-h225/2.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><div> </div><div style="text-align: justify;">Lasciato Pescarenico alle nostre spalle, si arriva al ponte Azzone Visconti o comunemente chiamato Ponte Vecchio. Terminato nel 1338 per agevolare i collegamenti tra Lecco e il ducato di Milano e seppure oggi sia cambiato rispetto ad un tempo, resta un simbolo storico della città.</div><div style="text-align: justify;">In quel punto, noi kayakers dedichiamo tutta la nostra attenzione.</div><div style="text-align: justify;">Quando il livello delle acque è alto, la corrente dell’acqua sotto le arcate del ponte diventa forte creando mulinelli e vortici che rendono relativamente impegnativo il passare oltre.</div><div> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbueGr-R-9xNgHWeytoZKpWBlj8UsShjtYrYGK2yqAqDrsw3aWNZVdrCKP85lIE3Oe0Jipbu-qBdHqDK14vL2EFnII1v-G4mZpPMwOnER0G9ZOJYTG3ddfy8Ji87OzW9nOno8_oB0Cvpwe/s1600/3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="898" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbueGr-R-9xNgHWeytoZKpWBlj8UsShjtYrYGK2yqAqDrsw3aWNZVdrCKP85lIE3Oe0Jipbu-qBdHqDK14vL2EFnII1v-G4mZpPMwOnER0G9ZOJYTG3ddfy8Ji87OzW9nOno8_oB0Cvpwe/w400-h225/3.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Oggi, è uno di quei giorni e il transito costante di natanti a motore che creano una serie di onde che si riflettono sulle murate della riva e la corrente relativamente impetuosa, ci hanno messo in leggera difficoltà.</div><div style="text-align: justify;">Passati sotto le arcate del vecchio ponte e oltrepassato il ponte Kennedy, comunemente chiamato Ponte Nuovo, fu inaugurato nel 1955 ed intitolato al presidente statunitense nel 1963 dopo il suo assassinio, ecco apparire il lungolago di Lecco.</div><div> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikLV69l1u7K2_NXUxMRx2rEOAwhzOWJwfcvkumyzxK6W7SbLmawi9uYbLfjAAF4iEQGt7ki5lAfdqNZc8maty-Bdx41X0cuYCm37NqldaSgpdL4hKb5tbxyq8pAF1MTKMgATCf9PU5NcH9/s1028/4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="771" data-original-width="1028" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikLV69l1u7K2_NXUxMRx2rEOAwhzOWJwfcvkumyzxK6W7SbLmawi9uYbLfjAAF4iEQGt7ki5lAfdqNZc8maty-Bdx41X0cuYCm37NqldaSgpdL4hKb5tbxyq8pAF1MTKMgATCf9PU5NcH9/w400-h300/4.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel panorama spicca la basilica di San Nicola col suo campanile (“Il matitone”), alto 96 metri è tra i dieci più alti d’Italia e il secondo più alto in Lombardia.</div><div style="text-align: justify;">Il bel lungolago ci accompagna fino alla fine dell’abitato e il tragitto prosegue sotto le pareti verticali del monte San Martino citato da Manzoni nel suo romanzo, anche se assegnandogli poca importanza rispetto al monte Resegone di cui vi ho detto sopra.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">“La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune...”</div><div><br /></div><div> </div><div><img alt="lecco e monte coltignone (con immagini) | Laghi, Paesaggi, Foto" height="250" src="https://i.pinimg.com/originals/13/43/fc/1343fca59ebfb0020cd2948682d95e3a.jpg" width="400" /></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Una montagna che i lecchesi definiscono “marcia” per via della sua conformazione morfologica e anche a seguito di svariati episodi franosi di crollo nel corso degli anni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per alcuni chilometri, la nostra escursione procede tra acque increspate da una brezza che rende meno monotono il nostro procedere e accanto a noi lo scorrere di un paesaggio ricco di massi che intercalano in piccole spiagge di solito gremite dai bagnanti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Giunti alla località di Abbadia Lariana, la nostra allegra brigata approda e dopo circa due ore di pagaiare, anche la fame non tarda a reclamare il dovuto.</div><div style="text-align: justify;">Un panino e una birra in compagnia, sono l’occasione per un goliardico convito e dopo esserci rinfrescati con un bagno nelle acque del nostro lago, la comitiva riprende il viaggio di rientro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Attraversiamo e ci spostiamo sull’altra sponda rispetto l’andata, praticamente sulla sponda ovest del lago, quella che unisce le località di Valmadrera a quella di Bellagio.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Da Abbadia Lariana ci troviamo in località Melgone, e la costa assume un aspetto particolarmente suggestivo con le pareti rocciose che si tuffano nelle acque del lago.</div><div style="text-align: justify;">Su questo lato, la costa appare quasi disabitata, solo alcune villette isolate e le strutture di rinforzo della strada panoramica. Alcune piccole spiagge intercalano le pareti rocciose.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il profilarsi all'orizzonte di un abitato, ci segnala l’arrivo in località Paré di Valmadrera dove c’è un porto per il ricovero dei natanti e noi cogliamo l’occasione per divertirci zigzagando tra essi.</div><div style="text-align: justify;">Una grande ansa e ecco il comune di Malgrate sulla destra e sulla sinistra la città di Lecco.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWqx3HQUk9j-hmfHEuZ_b5YSSMYx12JQmBBvvIH_heJ6T0raVTuuiLZxPQNPESGAOyDQnSJobJ_rMtlqG5mZ3uRGbLB6OSyjPzVN6rQxnslc5W6pfYmHjKjpdHKqFxcdOhDuR1pURbSo6O/s1472/5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1104" data-original-width="1472" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWqx3HQUk9j-hmfHEuZ_b5YSSMYx12JQmBBvvIH_heJ6T0raVTuuiLZxPQNPESGAOyDQnSJobJ_rMtlqG5mZ3uRGbLB6OSyjPzVN6rQxnslc5W6pfYmHjKjpdHKqFxcdOhDuR1pURbSo6O/w400-h300/5.jpg" width="400" /></a></div><div> </div><div style="text-align: justify;">Malgrate è l’ultimo paese del ramo del lago. Il ponte Kennedy di cui vi ho detto in precedenza, funge da confine tra Lario e Adda.</div><div style="text-align: justify;">Dopo essere passati sotto le arcate del ponte Nuovo, il tragitto del rientro diventa comune a quello di andata.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Capita spesso, per chi ci vive, di non riuscire ad apprezzare quello che la natura gli mette a disposizione. Il lago, i fiumi, le montagne con i loro mille sentieri, i panorami che si possono osservare seduti dentro un guscio di noce con una pagaia tra le mani oppure dalla vetta di un monte, il lavoro dei nostri antenati con quei cenni murari che ti riportano ad un passato recente e antico nel contempo. I prati, i boschi, la flora e la fauna. Tutte cose che col passare del tempo possono diventare famigliari, una routine che scorre davanti agli occhi senza più destare fascino e meraviglia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E poi…</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quando ci si sofferma un istante, col pensiero libero dagli impegni quotidiani e con lo sguardo su quei particolari che rendono le cose differenti dal solito, capisci il loro valore inestimabile.</div><div style="text-align: justify;">Allora, solo allora ti rendi conto che stai pagaiando in un paradiso!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Testo di Vittorio (Inuit del Lario - CK90)</div><div><br /></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-25620949530073411972020-06-06T22:46:00.004+02:002020-06-06T22:49:25.622+02:00TAHE MARINE REVAL MIDI PERFORMANCE<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiRfoNwqglrlGfJoBFuD7zWXbfBpybr7to6xhA4pb1AjM99s9ZbNJYfsTCMGHPY6r4z2DMMq2tqVjLIyRYZiPQgZ9T8c2qoKQ79DpfOQ5iR-CJ8LnZ-HzZB_wZzqMpmsdJK3lYJEYEkZB2/s320/csm_Tahe-Marine-Reval-Midi-Performance-British-Style-6043_6e15ee3953.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="85" data-original-width="320" height="106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiRfoNwqglrlGfJoBFuD7zWXbfBpybr7to6xhA4pb1AjM99s9ZbNJYfsTCMGHPY6r4z2DMMq2tqVjLIyRYZiPQgZ9T8c2qoKQ79DpfOQ5iR-CJ8LnZ-HzZB_wZzqMpmsdJK3lYJEYEkZB2/w400-h106/csm_Tahe-Marine-Reval-Midi-Performance-British-Style-6043_6e15ee3953.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2tAujLMORuvD3C5MFKm0m4sMoQt_z2HANjfKhIhelwePBehUeWi87jXIsAbV9fZDU_ZgipyzSnX10NuaiJifE2GiD19eGoIYqK16_OebqOEABbduuqDt4b9QxwD2la3hi8LXtM24pDFji/s88/shallowv.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="63" data-original-width="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2tAujLMORuvD3C5MFKm0m4sMoQt_z2HANjfKhIhelwePBehUeWi87jXIsAbV9fZDU_ZgipyzSnX10NuaiJifE2GiD19eGoIYqK16_OebqOEABbduuqDt4b9QxwD2la3hi8LXtM24pDFji/" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sono stati acquistati dal CK90, presso il negozio Tuilik di Milano (www.tuilik.com), quattro nuovi kayak da mare della Tahe Marine, modello Reval Midi Performance. Saranno a disposizione dei soci e verranno utilizzati durante i corsi di kayak da mare.</div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Il Reval Midi Performance è uno stupendo kayak in materiale composito, in stile british. Il kayak è reattivo ma con una stabilità eccezionale anche in onde che si infrangono e con venti forti. La chiglia e a "V".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questo seakayak è progettato per affrontare impegnative condizioni del mare. Il ponte per kayak è dotato di due gavoni ovali e di un day-hatch per facilitare le operazioni di stivaggio. C'è anche il quarto gavoncino sul ponte anteriore. Il Reval Midi è un kayak di volume medio adatto anche per weekend-trips e brevi spedizioni.</div><div><br /></div><div>Il Reval Midi Performance è dotato di skeg retrattile. La seduta è molto comoda ed ergonomica. </div><div><br /></div><div>CARATTERISTICHE: </div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Material Composite (vetroresina) </div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Length 520 cm</div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Width 54 cm</div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Weight 23 kg</div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Capacity Approx 130 kg </div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Cockpit 80x42 cm </div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Storage: Front oval hatch 44x26 cm </div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Storage: Rear oval hatch 44x26 cm</div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Storage: Day-hatch 15 cm</div><div>•<span style="white-space: pre;"> </span>Storage: Mini-box 15 cm</div><div><br /></div><div>Qui è possibile vedere la demo del kayak (il modello nel video è in plastica):</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/TgdGzju7oh0" width="320" youtube-src-id="TgdGzju7oh0"></iframe></div><div><br /></div><div><br /></div><div>Ecco i quattro nuovi Tahe Reval Midi con i colori sociali del CK90:</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeSLNbBq5Gqs_rzjm4-Sslr56wixU2wABUBoL9G1rVhwAfqD_901tsHFByagu9JHEYbqhokMmrTcgrKYOeBEMlcpYRNn1W5vTIPsAa3uRTiQtPJX5uTD9mtD78e5CzNVFRSguE86iI1_AJ/s320/3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="320" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeSLNbBq5Gqs_rzjm4-Sslr56wixU2wABUBoL9G1rVhwAfqD_901tsHFByagu9JHEYbqhokMmrTcgrKYOeBEMlcpYRNn1W5vTIPsAa3uRTiQtPJX5uTD9mtD78e5CzNVFRSguE86iI1_AJ/w400-h300/3.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div><div><br /></div>Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-40277842325257561952020-05-30T14:11:00.004+02:002020-06-06T23:07:17.204+02:00CORSO BASE DI KAYAK DA MARE ANNO 2020<div align="justify">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA1o2efPXrTIaHwUXIc81QjyPUPkZkWgyijCLAdK6s1RR5IKqpcAeXKeKZ3gWwp90lwv9hd1ai4SNu02NEjPiQRNHUy1HH6wTaqvG3E_j3XPqFLFFKac9maCJhIF8IiQgJy0WhSZMa930t/s1600-h/ck90x.png"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5189717774883811426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA1o2efPXrTIaHwUXIc81QjyPUPkZkWgyijCLAdK6s1RR5IKqpcAeXKeKZ3gWwp90lwv9hd1ai4SNu02NEjPiQRNHUy1HH6wTaqvG3E_j3XPqFLFFKac9maCJhIF8IiQgJy0WhSZMa930t/s320/ck90x.png" style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" /></a></div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<br />
Il corso base di kayak da mare è tenuto da istruttori qualificati (FICK, SOTTOCOSTA e UISP) presso la "Scuola di Canoa da Mare" dell'associazione Canoa Kajak 90 ASD. </div>
<div align="justify">
<br />
La Scuola è riconosciuta dalla FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) ed è situata presso il centro sportivo di Vercurago (LC) in via Lungolago A. Moro, 32.<br />
<br />
La finalità del corso base è quella di imparare a condurre un kayak su acque calme di mare, di lago e di fiume. Verrà insegnata la tecnica base e le principali manovre di sicurezza.<br />
<br />
REQUISITI RICHIESTI:<br />
- Iscrizione all’associazione Canoa Kajak 90 ASD.<br />
- Certificato medico di idoneità alla pratica sportiva non agonistica.<br />
- Saper nuotare.<br />
<br />
PERIODO E DURATA DEI CORSI:<br />
- Periodo estivo da maggio a settembre, nei giorni feriali nelle ore serali (dalle 18:00) o nel fine settimana.<br />
- N. 8 ore totali, ripartite in sei lezioni, in gruppo di tre persone, della durata di circa un’ora e mezza, suddivise in 1 o 2 lezioni settimanali, con modalità da concordare con l’istruttore.<br />
<br />
MATERIALE:<br />
- Kayak, pagaie, paraspruzzi e giubbotti salvagente sono forniti dalla Scuola per tutta la durata del corso.<br />
<br />
Al termine del corso, con l’iscrizione all’associazione si ha diritto a continuare ad usufruire del materiale nautico messo a disposizione per i Soci e frequentare la preparazione atletica invernale in palestra fino al 31 Dicembre.<br />
<br />
Per l’iscrizione o per ricevere maggiori informazioni, la Segreteria (presso la sede nautica) è aperta il Giovedì sera dalle 21.00 alle 22.00 oppure da:<br />
<br />
Corrado Mazzoleni (Nerrajaq) 347.2913215<br />
Felice Farina (Eppiluk) 349.5216020<br />
<br />
e-mail:<a href="mailto:inuitdellario@gmail.com"> adomazzo@gmail.com</a><br />
<br /></div>
<div align="justify">
NB: nel menù del blog c’è il modulo di adesione e le quote associative per l’iscrizione al corso.</div>
<div align="justify">
<div align="justify">
</div>
</div>
<br />
<img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5190208651005259842" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD8xfjeDszX3CT1gkppz_9YIqpTU8SOGu8EU1_9-LJE976p5JL1PC-YdTorBbLmK_Fy58mKdwe9oVfCn9-C7Bu5poEF89J4A3-EbvZ2qRxGBVpdRnL_CgGcgkUEnk5xzunZu6RCeQHFyg/s320/fick+uisp2.gif" style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" />Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-6894032043001115172020-02-12T12:04:00.001+01:002020-02-12T12:05:07.419+01:00ATTIVITA' DEL CK90: LEZIONI DI ROLL IN PISCINA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUgoXQ0L3IzrfB_QgJkF8VlXlyM4t6uIt0vZyYJrOfUGQ9DQsp55TYhmTzLNNhi3YrrBJ23hX41X2MmokoBeIp19N_arsQCvWtsnjUqVAW6ED_cXotx-l8KOcCA10I08EThw5gTLp2YNBs/s1600/IMG-20200129-WA0007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="701" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUgoXQ0L3IzrfB_QgJkF8VlXlyM4t6uIt0vZyYJrOfUGQ9DQsp55TYhmTzLNNhi3YrrBJ23hX41X2MmokoBeIp19N_arsQCvWtsnjUqVAW6ED_cXotx-l8KOcCA10I08EThw5gTLp2YNBs/s640/IMG-20200129-WA0007.jpg" width="436" /></a></div>
<br />Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-10121311198786653712018-10-31T12:40:00.000+01:002019-10-31T12:38:48.690+01:00ATTIVITA' DEL CK90: ALLENAMENTO INVERNALE IN PALESTRA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2DmULjLDTSnVaX2WGTRvt1HLsnlHA8_5Hs0xetl0cr1d8OnWHzgEr1qwd4VP2yfNNIOv6gNnPuwZ_9HxEdfC0xaDxeA91qT96yHYNoYVkx_2SDx5l6GEiCP5tA-HMrb9fDOEWiyVTHfXr/s1600/Foto+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2DmULjLDTSnVaX2WGTRvt1HLsnlHA8_5Hs0xetl0cr1d8OnWHzgEr1qwd4VP2yfNNIOv6gNnPuwZ_9HxEdfC0xaDxeA91qT96yHYNoYVkx_2SDx5l6GEiCP5tA-HMrb9fDOEWiyVTHfXr/s1600/Foto+1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Mercoledì 24 Ottobre inizia l’attività di allenamento invernale in palestra. Nel periodo che va da Ottobre e fino al cambio dell’ora legale della primavera successiva si effettua una ginnastica rivolta a tutti gli iscritti al Canoa Kayak ’90 ASD (CK90) che si vogliono tenere in forma durante i mesi autunno-invernali. In una riunione con le altre società sportive del comune di Vercurago viene diviso il tempo a disposizione e le relative serate della palestra Comunale di via Novella. Anche quest’anno ci sono state assegnate due serate; il Mercoledì dalle 19:00 alle 20:00 e il Venerdì dalle 20:00 alle 21:00 (ed eventuale finale con panino e birra al River Cafè a Lecco per chi gradisse). La palestra dispone ovviamente di spogliatoi e docce calde. Gli allenamenti sono coordinati da un preparatore atletico. </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY9KH_C2oy-3S1eTYyXGp_ID-c3UeV3_RfLbjcxzmGQxcyjRzjB1dNr4u61gYzo23cV0rlTjBqyX2BxtJRJEEVqXm6roOjoVgBLYlmrMwVJfADF9OPhPXWQAO4q6aEI5725teDK3IoSek2/s1600/Foto+4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY9KH_C2oy-3S1eTYyXGp_ID-c3UeV3_RfLbjcxzmGQxcyjRzjB1dNr4u61gYzo23cV0rlTjBqyX2BxtJRJEEVqXm6roOjoVgBLYlmrMwVJfADF9OPhPXWQAO4q6aEI5725teDK3IoSek2/s1600/Foto+4.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il gruppo dei partecipanti è formato da soci di tutte le età e di ambo i sessi e non è raro che sia frequentato dai genitori con i figli. Le attrezzature a disposizione si stanno arricchendo negli anni ed ai soliti tappetini, pesi, manubri, corde, si sono aggiunti i più recenti: Push-up Gain, Abdo-Gain e Gym-ball, Balance-Board. Sono tutti strumenti che aiutano a migliorare l'equilibrio e la reattività, doti molto utili a noi canoisti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFBRe0TIMMmutbJ2V_XNO1eaoAYXK9fEVOwLE_4JIQ2LPquKzobW-cgkK9gVA9naS7t0VEgUq-lv5lBLuolvLghGU-dfzSquUNDyvnItOsTbSD3qw-1p9wCpYbOpO2EtE5adwc3GO3kMTS/s1600/Foto+5+Insieme+attrezzature.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFBRe0TIMMmutbJ2V_XNO1eaoAYXK9fEVOwLE_4JIQ2LPquKzobW-cgkK9gVA9naS7t0VEgUq-lv5lBLuolvLghGU-dfzSquUNDyvnItOsTbSD3qw-1p9wCpYbOpO2EtE5adwc3GO3kMTS/s1600/Foto+5+Insieme+attrezzature.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
L’attività della ginnastica del CK90 non è finalizzata alla sola pratica del kayak ma ha anche come obbiettivo di mantenere generalmente in forma il fisico durante la stagione fredda. Si compone quindi di alcuni minuti di corsa seguiti da stretching poi si passa al cosiddetto “circuit-training” dove ciascuno svolge un esercizio diverso per un tempo definito (un genere un minuto) poi si ruota nella postazione successiva compiendo un altro esercizio con l’ausilio di una diversa attrezzatura. Ogni circuito è composto da nove diverse “stazioni”; il circuito va ripetuto tre volte con un pausa di una breve corsa tra uno e l’altro. </div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCDqkhkb7KG44v9DFWfB37Ar1HINUK7t0ByLbumGVOuZLV90BGw1xHK4C1CUaZABjgg9id06g49kv2aXXbXUFbmY77fTEWOslAO9R04HZaMl3PkwQckrfdik1-d1vcRcwKV9bprMgFIffm/s1600/Foto+6+Bis+(Girelli).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCDqkhkb7KG44v9DFWfB37Ar1HINUK7t0ByLbumGVOuZLV90BGw1xHK4C1CUaZABjgg9id06g49kv2aXXbXUFbmY77fTEWOslAO9R04HZaMl3PkwQckrfdik1-d1vcRcwKV9bprMgFIffm/s1600/Foto+6+Bis+(Girelli).jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La varietà dei movimenti ci aiuta a stare in forma. Nella parte finale dell’allenamento vengono effettuati ancora alcuni minuti di stretching che ci congedano morbidamente dall’attività fisica. Durante gli esercizi svolti a rotazione in ogni postazione è collocata una stampa con l’immagine che riproduce schematicamente l’esercizio da eseguire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiurcwJkNeclx1fOJLoILrzh2PkaEhwOwvQcp7W7N6ONctTMEITko8Ol_1w4XLlZcq533CYTArOVs09prU1jUP79CPq6R6_WPfGSFz1hsnboRxU8Dxb7g6BrjzONevCPvj411DzVjN59u_Y/s1600/Foto+7+Bis+(Girelli).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkMVQ5Lm3o5zNoiXKV0CZ-R8jyoIuhiKWIuutTHVIigVXooJzdxoVJn1ZrbRvZatp2nSLAFJBPUZjq-tx1Pk1bdvnuvRQaD8TIj-2aGtlRlHO6TopcTUdHp1vflPigYYUdqnbbLb1MJgoS/s1600/Foto+8.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkMVQ5Lm3o5zNoiXKV0CZ-R8jyoIuhiKWIuutTHVIigVXooJzdxoVJn1ZrbRvZatp2nSLAFJBPUZjq-tx1Pk1bdvnuvRQaD8TIj-2aGtlRlHO6TopcTUdHp1vflPigYYUdqnbbLb1MJgoS/s1600/Foto+8.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Quella della palestra è un’attività fisica che oltre a mantenerci in forma ha il pregio di dare continuità al gruppo del CK90 che poi, con l'arrivo della primavera, aumenterà la frequenza delle uscite in kayak.</div>
<br />
Testo del Luis (Inuit del Lario - CK90)<br />
. Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-73178661242290870372017-04-03T04:30:00.000+02:002017-04-03T07:21:01.122+02:00CORSO MAESTRI DI KAYAK DA MARE FICK 2016<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Y6Xq_T3VjimeWd6B9o4Y6VhS2NSatbXISynPJQSlynA674UIlPhnzoZBeal4ahX9m_MnjIi_L1cWdomkEUEn8VyOpW1pDE9xwbdoZ6di4qDTZjnQ7FqC68n33O8p9FhBstO1EqTsLTs7/s1600/fick.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Y6Xq_T3VjimeWd6B9o4Y6VhS2NSatbXISynPJQSlynA674UIlPhnzoZBeal4ahX9m_MnjIi_L1cWdomkEUEn8VyOpW1pDE9xwbdoZ6di4qDTZjnQ7FqC68n33O8p9FhBstO1EqTsLTs7/s320/fick.jpeg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Corso Maestri di kayak da mare della Fick 2016 si è concluso il 18 Febbraio 2017 con l'esame pratico nel mare di S.Felice Circeo e l'esame teorico a Sabaudia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Corso, organizzato dall'ASD Sottocosta, ha avuto inizio a Settembre con la prova di ammissione (capacità individuali di tecnica di kayak da mare, capacità di navigare in sicurezza e di eseguire salvataggi, prova di nuoto e prova di velocità/resistenza in kayak), il colloquio attitudinale e il primo ciclo di lezioni presso il centro Federale di preparazione Olimpica di Castel Gandolfo; il Corso è poi proseguito con un successivo incontro a Novembre sempre presso la sede nautica sul lago di Albano.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimbYzN-nR0wIjYmfhHCB37kZdNG9lqbDpKIMuCtrH7cn2jHHfDM1a7dhWmohmKH_k1yCYkGXZAg6InhnVBOTVxfOmd2t23TERZqlL7LXKdTU7Q73W3G9i-LSY4dL-710uN09Nrh7nh4B94/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimbYzN-nR0wIjYmfhHCB37kZdNG9lqbDpKIMuCtrH7cn2jHHfDM1a7dhWmohmKH_k1yCYkGXZAg6InhnVBOTVxfOmd2t23TERZqlL7LXKdTU7Q73W3G9i-LSY4dL-710uN09Nrh7nh4B94/s320/3.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
I maestri formatori della FICK, i formatori del CONI e altri esperti esterni hanno tenuto le lezioni in aula, gli argomenti trattati sono stati molti, compreso quelli previsti dal nuovo sistema di certificazione nazionale Pagaia Azzurra:<br />
<br />
- teoria e tecnica della pagaiata<br />
- capacità di pagaiata: le tre linee di difesa<br />
- didattica e metodologia del kayak da mare<br />
- psicologia dell'insegnamento e dell'apprendimento<br />
- salute ed efficienza fisica<br />
- educazione ambientale<br />
- competenze marinare (navigazione e pilotaggio, meteorologia, oceanografia, cime e nodi)<br />
- pagaiare in sicurezza<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5PhwnOujlmV3ROs3NZGrzxNfAlufbr7Dg3Bp3ldDfCXcgIS-3aV2lFtWGgRL8LBhe6kOJfwGUJcPtvxdKOrbbKcXvkgioBpdWK0n6JAotVeSAs8HEctMI5ssFjwTaC03wsYTB-lPpgpkd/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5PhwnOujlmV3ROs3NZGrzxNfAlufbr7Dg3Bp3ldDfCXcgIS-3aV2lFtWGgRL8LBhe6kOJfwGUJcPtvxdKOrbbKcXvkgioBpdWK0n6JAotVeSAs8HEctMI5ssFjwTaC03wsYTB-lPpgpkd/s320/2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il Corso ha previsto anche delle uscite in mare ad Anzio dove gli aspiranti Maestri hanno sperimentato gli imbarchi e gli sbarchi nel surf, l'incident management e la leadership. Mentre sul lago di Albano si è pagaiato con altri tipi di canoe come il surfski, la polinesiana e la canadese.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4POCT1c2yfIL7CuiM7_eTNl8MtkzPAF7flfLaEL5oebml0mrAVaH285PV7FfPV9NHnERbe8GdLNizQvcXvu8orzte77o6jVxdP0kCIGbw-JZn3aw1v2QwcgOfLT_vQTW9PsP9NVvxczOj/s1600/IMG-20160919-WA0014+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4POCT1c2yfIL7CuiM7_eTNl8MtkzPAF7flfLaEL5oebml0mrAVaH285PV7FfPV9NHnERbe8GdLNizQvcXvu8orzte77o6jVxdP0kCIGbw-JZn3aw1v2QwcgOfLT_vQTW9PsP9NVvxczOj/s320/IMG-20160919-WA0014+%25281%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Al Corso era presente il Maestro Felice Farina in qualità di formatore ed esaminatore, mentre come aspiranti Maestri hanno partecipato a rappresentare gli Inuit del Lario del CK90: Pietro de Angelis, Corrado Mazzoleni e Enzo Villa. Il corso è stato molto interessante; i formatori erano preparati ed esigenti, ma grazie all'impegno costante e alla loro passione i nostri tre tecnici sono stati promossi. Ora il CK90 vanta tre nuovi Maestri, che contribuiranno ad aumentare il livello qualitativo di insegnamento della nostra Scuola di Canoa da Mare riconosciuta dalla FICK.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja8_-Ed_AXaXLCFJ4bVWrEp3rglIRpYVvCiROfEmxU55Qg2ccEY6co4l92VDl7wP5URI8RmOhiKDD_hvIgVpJT6KRBF7HhoZM8tbNIXelwQjX7AuN0jpbfCIhL4BKU2QlrsbmAGxkghjMP/s1600/DSCF4198.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEja8_-Ed_AXaXLCFJ4bVWrEp3rglIRpYVvCiROfEmxU55Qg2ccEY6co4l92VDl7wP5URI8RmOhiKDD_hvIgVpJT6KRBF7HhoZM8tbNIXelwQjX7AuN0jpbfCIhL4BKU2QlrsbmAGxkghjMP/s320/DSCF4198.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Stiamo preparando un programma di lezioni su tutti gli argomenti richiesti per il conseguimento della certificazione Pagaia Azzurra Sea Kayak 2 e Sea Kayak 3, ma, soprattutto, per migliorare la nostra capacità di pagaiare e di navigare, in modo da goderci a pieno e in sicurezza le bellezze delle coste italiane. Seguiranno dettagli.. vi aspettiamo!</div>
<br />Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-38641569516962847462017-03-06T06:00:00.000+01:002017-03-06T06:00:30.629+01:00I SISTEMI DI SICUREZZA PER RICHIEDERE SOCCORSO DURANTE LA NAVIGAZIONE IN KAYAK (parte 2)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqjeckaKdpx6CRbDve1I_TtcDCs8CPOdY8czQxZZsR893QgCVz5N0vlBs1ZVuXxJ54hcdWGbE2XPFkDB8_3x9JHsdBBiFyESRHTodSZ4tFNdli9PccqGdF4B0sb09SP9nAanHlcvU3wN8J/s1600/d.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqjeckaKdpx6CRbDve1I_TtcDCs8CPOdY8czQxZZsR893QgCVz5N0vlBs1ZVuXxJ54hcdWGbE2XPFkDB8_3x9JHsdBBiFyESRHTodSZ4tFNdli9PccqGdF4B0sb09SP9nAanHlcvU3wN8J/s320/d.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<b>SISTEMI VISIVI</b><br />
<br class="separator" div="" style="clear: both; text-align: center;" />
FUOCHI DI SEGNALAZIONE<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Un altro sistema di sicurezza che può essere utile portare a bordo di un kayak è il kit dei fuochi di segnalazione che sono un ottimo sistema per farci avvistare dai soccorsi. In genere il kit contiene fuochi a mano, razzi a paracadute e boette fumogene. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le boette fumogene producono un fumo di colore arancione e devono essere utilizzate di giorno quando si vuole segnalare la nostra posizione ai soccorsi che ci stanno cercando. E’ molto utile in particolare per le ricerche dall’alto (aereo, elicottero). La boetta fumogena è galleggiante. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I fuochi a mano invece si usano al posto delle boette per segnalare la nostra posizione di notte quando avvistiamo i soccorritori (barca od elicottero). La luce è rossa e dura circa un minuto ed ha una portata di 6 miglia. Sono comunque utili anche di giorno in quanto la luce è ben visibile e bruciando producono una discreta quantità di fumo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I razzi a paracadute invece devono essere lanciati per farci localizzare quando i soccorsi sono molto distanti dalla nostra posizione, tanto da non poter avvistare un fuoco a mano o una boetta fumogena. Il razzo a paracadute si alza sulla linea dell’orizzonte anche fino a 300 metri e poi, grazie al paracadute, rimanendo in aria per alcuni minuti, sarà molto più semplice scorgerlo anche da parte di un osservatore distratto che non controlla attentamente la linea dell’orizzonte in mare. Proietta un segnale luminoso di colore rosso. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il kit va conservato in un contenitore resistente all’acqua e collocato nel kayak a portata di mano. Anche se ci sono le istruzioni di utilizzo sulla confezione, bisognerebbe imparare ad usare i fuochi di segnalazione prima del loro reale utilizzo. Il kit ha una scadenza di utilizzo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEildaeRlmC7LANqgWg7YbNI9ZdDMbiKF3VTmBL09UX1eiky8aGsTTJCJjGZNVy9xb6bs8QzM0LACjlijItbak13bTLpeE7FaUfW8GUZZ-1e76ncNmaDmUy1eyzDEX1aXWcK2ESMXozORetW/s1600/DSC_0339.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEildaeRlmC7LANqgWg7YbNI9ZdDMbiKF3VTmBL09UX1eiky8aGsTTJCJjGZNVy9xb6bs8QzM0LACjlijItbak13bTLpeE7FaUfW8GUZZ-1e76ncNmaDmUy1eyzDEX1aXWcK2ESMXozORetW/s320/DSC_0339.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
LUCE STROBO<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Esistono in commercio diversi modelli di luci di emergenza portatili a batteria lampeggianti o stroboscopiche che possono essere utili ai soccorritori per individuarci durante la notte. Essendo di dimensioni ridotte possono essere applicate al salvagente. Hanno tenuta stagna.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Vz3_vxnuVDW4I37QtvtzIsFffJrSrFjhdmT4Nrc1O-ZNQwMSHuGcjJsw0Xx1bWFw2HCYTA9QRsnO1nGz63iTRRRgrhpiYJ0RbEo-vOyI-3dSKP1uG_oiyHv93VXYHoHbyUlX75T0WcVq/s1600/g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Vz3_vxnuVDW4I37QtvtzIsFffJrSrFjhdmT4Nrc1O-ZNQwMSHuGcjJsw0Xx1bWFw2HCYTA9QRsnO1nGz63iTRRRgrhpiYJ0RbEo-vOyI-3dSKP1uG_oiyHv93VXYHoHbyUlX75T0WcVq/s320/g.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
SPECCHIETTO ELIOGRAFICO<br />
<br />
Un vecchio sistema ancora valido è quello di utilizzare uno specchietto eliografico che utilizzando la luce del sole trasmette un segnale luminoso che può essere utile per farsi localizzare.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO9se3-bxVQnTpPJWavavRj4di_VJB0Az60R66LdzJxgN6NM6H_SmJzQBJtGX2CsXmIVqGVImyv8aMtapuaWa90vK47wxbOnxMpdD12toeKeSWj9IV3N98lmYuCNfTTDxXwhf1tQfadoqc/s1600/specchio-di-segnalazione-eliografo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO9se3-bxVQnTpPJWavavRj4di_VJB0Az60R66LdzJxgN6NM6H_SmJzQBJtGX2CsXmIVqGVImyv8aMtapuaWa90vK47wxbOnxMpdD12toeKeSWj9IV3N98lmYuCNfTTDxXwhf1tQfadoqc/s320/specchio-di-segnalazione-eliografo.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<b>SISTEMI SONORI</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Per richiamare l’attenzione di un compagno di escursione, in una normale situazione ma anche segnalare un’urgenza o un’emergenza o perché magari pagaiando nella nebbia non vediamo più i compagni, possiamo usare un fischietto oppure un corno da nebbia che vanno legati al giubbotto salvagente o posti in una tasca. </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: bold;"><br /></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje867-WJ-5hyphenhyphenf4RrhYevIzBi8_L1hHkCg42ghqgujzhtAO3CQ0vncbWPN-JgnD6HH002WcIjydcxs8q6k_dz0NQFIcKbiGY4QNwdoeXS7-UvSd_Bq0-iP-aHGWhdBO_ONnTJbkDivxo7Kw/s1600/h.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje867-WJ-5hyphenhyphenf4RrhYevIzBi8_L1hHkCg42ghqgujzhtAO3CQ0vncbWPN-JgnD6HH002WcIjydcxs8q6k_dz0NQFIcKbiGY4QNwdoeXS7-UvSd_Bq0-iP-aHGWhdBO_ONnTJbkDivxo7Kw/s320/h.jpg" width="320" /></a></div>
<b><br /></b>
<br />
<br />
.Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-70394910370949427532017-02-25T17:30:00.000+01:002017-02-25T17:34:54.578+01:00I SISTEMI DI SICUREZZA PER RICHIEDERE SOCCORSO DURANTE LA NAVIGAZIONE IN KAYAK (parte 1)<div style="text-align: justify;">
Nel caso in cui, durante un’escursione in kayak, ci trovassimo in una situazione di emergenza e dovessimo aver bisogno di un aiuto esterno, è importante avere a bordo uno o più sistemi di sicurezza per richiedere soccorso. Vediamo quali sono i principali sistemi utili ad un canoista per lanciare un segnale di soccorso.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgty4W-rirg3uDtJqsNE8bGaefr1D3mTuvpOJUyzcCajLK2SNFVKJpzgkvxi4_ROVw4pPkwBo_D0S3nLBlaGW6bXwL8cX2iMPkaFb639UUy5Lhnwxi5v06u1NTWz-XoI6xzosKrjrQ3r3hK/s1600/a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgty4W-rirg3uDtJqsNE8bGaefr1D3mTuvpOJUyzcCajLK2SNFVKJpzgkvxi4_ROVw4pPkwBo_D0S3nLBlaGW6bXwL8cX2iMPkaFb639UUy5Lhnwxi5v06u1NTWz-XoI6xzosKrjrQ3r3hK/s320/a.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<b>SISTEMI RADIO </b><br />
<br />
RADIO VHF<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
E’ una radio portatile, con antenna e batteria integrata, che serve per trasmettere e ricevere sulla banda marina, cioè su tutte le frequenze radio che sono usate dalle imbarcazioni per comunicare con altre imbarcazioni, con la Guardia Costiera, con i porti ed è quindi uno strumento fondamentale per richiedere soccorso nelle situazioni di emergenza. Per poter utilizzare un VHF, il canoista deve possedere una licenza di RTF (radiotelefonista) che viene rilasciata tramite semplice domanda al Ministero delle Comunicazioni. Insieme alla Licenza RTF, verrà rilasciato anche il Nominativo Internazionale che identificherà quella stazione radiotelefonica in tutto il mondo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
VHF è la sigla di Very High Frequency, cioè che sfrutta le onde elettromagnetiche ad alta frequenza (tra i 30 e i 300 Mhz). Queste onde si propagano in linea retta a portata ottica cioè raggiungono tutti i punti che sono visibili intorno al kayak ed essendo fermate dagli ostacoli non raggiungono grandi distanze. La portata del segnale dipende da due fattori: l’altezza dell’antenna (stando in kayak non supererà i 60/70 cm) e la potenza del VHF che essendo un dispositivo portatile è di 5/6 W; avremo quindi una portata di circa 2-3 nm in caso di comunicazione kayak-kayak e di 6-7 nm in caso di comunicazione kayak-nave.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFnLp42QRoFHDnhmlCg1kvO9fiSqjKs3ibhS4k6ZFGI0Y2LQBU-fFpD6Uop64tJbfsMQtynyNVJzyE-pE4VcRjTHQ0pSFhQeOfOyJJlu9o1RgXw3k5Zz-0YR8R8mHLFkAGhhNHuV6dk2V8/s1600/b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFnLp42QRoFHDnhmlCg1kvO9fiSqjKs3ibhS4k6ZFGI0Y2LQBU-fFpD6Uop64tJbfsMQtynyNVJzyE-pE4VcRjTHQ0pSFhQeOfOyJJlu9o1RgXw3k5Zz-0YR8R8mHLFkAGhhNHuV6dk2V8/s320/b.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
L’utilizzo del VHF è abbastanza semplice. Sono quattro i comandi principali che bisogna conoscere: il tasto di acceso-spento che di solito è insieme al volume, il tasto di trasmissione, il selettore dei canali (i canali sono 59) e la regolazione dello squelch, cioè del filtro antirumori. Generalmente la trasmissione si svolge modalità simplex: la trasmissione e la ricezione avvengono sulla stessa frequenza, quindi non si può parlare e ascoltare contemporaneamente. Esistono quindi delle regole di comunicazione che vanno seguite, come per esempio “passo” (over in inglese) per indicare che si passa dalla fase di trasmissione a quella di ricezione, “chiudo“ (out in inglese), per indicare la fine della trasmissione quindi senza una successiva risposta, “ricevuto” (received in inglese) per indicare che si è ascoltato il messaggio, “ripeto” (I say again in inglese) per ripetere quello che si è appena detto. Se la trasmissione avviene in modalità duplex, si può quindi comunicare come con un normale telefono. </div>
<br />
Il VHF viene utilizzato principalmente in questi casi:<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
- Ascoltare le previsioni meteo. Il bollettino Meteomar (il principale bollettino meteorologico elaborato dall’Aeronautica Militare) viene trasmesso a orari fissi sul canale 16 (1:35-7:35-13:45-19:35) e in continuazione sul canale 68.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
- Comunicazione di ROUTINE tra barca e barca utilizzando in genere i canali 6, 8, 72 o 77 oppure con i professionisti del mare: autorità portuali, navi commerciali, pescatori, porti turistici ect… Per esempio le Capitanerie di porto utilizzano il canale 9.
Per effettuare una chiamata di ROUTINE si sintonizza la radio VHF su un canale noto al ricevente. Prima di trasmettere occorre accertarsi che sul canale scelto non ci siano altre comunicazioni in corso. Si procede chiamando per due volte il nominativo della stazione, seguito da “QUI” e “il mio nominativo” e dicendo chiamata di ROUTINE si aspetta la risposta. Se la stazione non dovesse rispondere si attende per due minuti e poi si effettua di nuovo la chiamata. Se si sta comunicando con una Stazione Costiera sarà quest’ultima a indicare il canale “di lavoro” su cui sintonizzarsi.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
- Lanciare chiamate di sicurezza, di soccorso e di urgenza attraverso il canale 16 che in tutto il mondo è dedicato alla sicurezza in mare. Il VHF dovrebbe rimanere sempre accesso su questo canale dove oltre alle previsioni meteo e gli avvisi ai naviganti, si possono captare eventuali richieste di aiuto da parte di altre imbarcazioni. Nei primi tre minuti di ogni mezz’ora va mantenuto il silenzio radio in quanto sul canale 16, questo periodo è utilizzato per segnalazioni di sicurezza e di emergenza. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il segnale di Soccorso è il MAYDAY che sta a significare un'immediata richiesta di aiuto per pericolo di vita per l'equipaggio. Si effettua dicendo tre volte la parola MAYDAY (si pronuncia MEDE') seguita da QUI e tre volte “il nome dell'unità” seguito dal nominativo internazionale poi si dà la nostra posizione, si comunica il motivo del pericolo e si chiede immediato soccorso.
Esempio: " MAYDAY, MAYDAY, MAYDAY. QUI CK1, CK1, CK1. Poi si dice il testo del messaggio: MAYDAY, CK1, siamo 2 kayak alla deriva, la nostra POSIZIONE è a 1 miglio per 180° dal faro di S.Nicola e richiediamo immediato soccorso”
Quando il MAYDAY è lanciato da un’imbarcazione troppo lontana dalla stazione ricevente, un’imbarcazione più vicina può lanciare il MAYDAY RELAY (MEDE' RELE’) ripetendo il messaggio originale come è stato ricevuto e fare da ponte con la Capitaneria di porto più vicina.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il segnale di Sicurezza è il SECURITE' e serve a comunicare a tutti i naviganti un pericolo per la navigazione (una burrasca in arrivo, un grosso oggetto galleggiante alla deriva, una grossa macchia di petrolio). Anche questo si effettua dicendo tre volte la parola SECURITE' seguita dal messaggio di Sicurezza per la Navigazione e la posizione del pericolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il segnale di urgenza è il PAN PAN (Possible Assistance Needed) e serve per inviare una richiesta di assistenza ma l'unità o l’equipaggio non corre pericolo di vita (nel nostro caso una lussazione alla spalla). Anche questo segnale si effettua dicendo tre volte la parola PAN PAN seguita dal nominativo, dalla posizione e dal messaggio di richiesta di assistenza. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Se decidiamo di navigare per più giorni e su rotte lunghe, magari in solitaria, è meglio dotarsi di un VHF che abbia il dispositivo DSC (Digital Selective Calling) che permette di fare chiamate di routine e di lanciare messaggi di soccorso digitali sul canale 70. Il segnale di soccorso lanciato avrà automaticamente le seguenti informazioni: identificativo MMSI, orario di invio dell’allarme, posizione e tipo di emergenza.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4guVXPpQEYBLU4AWvlVK0nA_UU1DlDbJb7A-JaT-dcbyK_SD4Oz4meEx9iVhyphenhyphen_dYyPN5Hw8ro3aZTl8YHgs1vH2_9PHRqRZkwoQsY4iPqulj9ITk8UaHH8zdV3cIbXFq6PQKA_NNKVWxw/s1600/Lessons-VHF-Radio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4guVXPpQEYBLU4AWvlVK0nA_UU1DlDbJb7A-JaT-dcbyK_SD4Oz4meEx9iVhyphenhyphen_dYyPN5Hw8ro3aZTl8YHgs1vH2_9PHRqRZkwoQsY4iPqulj9ITk8UaHH8zdV3cIbXFq6PQKA_NNKVWxw/s320/Lessons-VHF-Radio.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<br /></div>
TELEFONO CELLULARE<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il telefono cellulare va riposto in una custodia stagna e messo in una tasca del giubbotto salvagente. In genere la custodia ha un cordino per assicurarlo al salvagente per evitare che cada in acqua. Può essere un ottimo sistema per comunicare tra canoisti durante un’escursione di gruppo oppure per richiedere soccorso alla Guardia Costiera digitando il numero blu gratuito 1530, o gli altri numero del soccorso (118, 112). Il principale limite del telefono cellulare è che navigando sotto una costa rocciosa alta oppure in una zona priva di ripetitori potremmo non ricevere il segnale. Alcuni vantaggi del cellulare: può essere utilizzato sia in mare che a terra; si può consultare on line (sempre che ci sia connessione ad internet) il bollettino Meteomar. Infine è consigliabile memorizzare tutti i numeri di telefono utili della zona in cui si facendo l’escursione.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcHGHQl7b2wcUYSxnTeUIktI-WYyG8NtmhA3ykKGk85c9HutjhibupvuRa1_6lxAYWNMH4yblGExiAOYXL5KJx3IFOy4ql-DVEpTDWDiZbIYF7eh38vdLs0uSCNYrkhmSSrhql0nEwU6f3/s1600/c.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcHGHQl7b2wcUYSxnTeUIktI-WYyG8NtmhA3ykKGk85c9HutjhibupvuRa1_6lxAYWNMH4yblGExiAOYXL5KJx3IFOy4ql-DVEpTDWDiZbIYF7eh38vdLs0uSCNYrkhmSSrhql0nEwU6f3/s320/c.png" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
PLB<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il PLB (Personal Locator Beacon) è un trasmettitore di localizzazione d'emergenza, e serve per segnalare istantaneamente ed in qualsiasi parte del pianeta, la posizione di navi, aerei e persone in situazioni di grave emergenza. È essenzialmente costituito da un radiofaro collegato con il sistema satellitare COSPAS-SARSAT per le operazioni di ricerca e soccorso. Il trasmettitore, una volta attivato manualmente o automaticamente (per immersione in acqua), emette segnali sulle frequenze di emergenza che vengono captati dalla rete di satelliti in orbita e ritrasmessi a terra presso i centri di coordinamento soccorso. I principali vantaggi del PLB sono: dimensioni ridotte e quindi può essere riposto in una tasca del salvagente, può essere utilizzato a terra (a differenza del VHF) ed essendo collegato ad un satellite non ha problemi di mancanza ricezione.
</div>
<div style="text-align: justify;">
.</div>
Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-44484378290253554882017-01-28T17:15:00.001+01:002020-06-07T11:43:26.096+02:00ESERCITAZIONI DI KAYAK ROLL IN PISCINA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvoYyg_o8QVWt_OV5V2Fkq4hmYat1BlQJEQJnCGG6y4FHAnEHL3Aj72r9HIGxQE3ns6MAlSwqnvLTp_EtWvJzFAS-rDh4aLjbrW8QtBnuewQdc1qz-_M8d1KAWueV-pQuvs-hD910qJA/s1600/Foto+1.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvoYyg_o8QVWt_OV5V2Fkq4hmYat1BlQJEQJnCGG6y4FHAnEHL3Aj72r9HIGxQE3ns6MAlSwqnvLTp_EtWvJzFAS-rDh4aLjbrW8QtBnuewQdc1qz-_M8d1KAWueV-pQuvs-hD910qJA/s1600/Foto+1.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il periodo invernale, quando le condizioni climatiche rendono meno frequenti le uscite in kayak, è l’occasione per imparare, perfezionare e tenere allenata la manovra del Kayak Roll, naturalmente in una calda e confortevole piscina coperta. Sono ormai alcuni anni che il CK90 si affida, per questo, ad una struttura sportiva di Cesana Brianza, la Olympia Fitness, in cui c’è una piscina profonda 1,20 m, ideale per questo tipo di attività.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYyomcyBCGkE8y3gZA3F-Ic91GfTTJFr4EKs0ahsbUIVlzHonRqZHrhUIC2y0m4MYxx_mSPqp8ghyNcxmJhq7e5JKA1FlnxEY_XZ72gSY62f9BO4pRZXmxE8CNPktiuC_w5bHmI0yQnw/s1600/Foto+3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYyomcyBCGkE8y3gZA3F-Ic91GfTTJFr4EKs0ahsbUIVlzHonRqZHrhUIC2y0m4MYxx_mSPqp8ghyNcxmJhq7e5JKA1FlnxEY_XZ72gSY62f9BO4pRZXmxE8CNPktiuC_w5bHmI0yQnw/s1600/Foto+3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Oltre al roll, in piscina, si possono anche mettere a punto manovre quali l’appoggio basso e l’appoggio alto. Una buona padronanza di tutte queste manovre aumenta la sicurezza dell’andare in kayak, aumenta la confidenza con la propria imbarcazione e con l’acqua. Il cambiamento è anche nell’atteggiamento psicologico del canoista che, in situazioni critiche con onda e vento, sa di poter contare sulle manovre di emergenza fondamentali, gli appoggi e il roll, quelle che fanno parte della seconda linea di difesa della tecnica del kayak da mare.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgriAmIG0SqWPyqMJ_SCQgCTntNN93_IzrFDjtm0NJwsD1jkjCmySgmPo4JB5P28l0xPKlWDYlre1aPSMeHj3ut3HMpI0-ORXF6gVJM-wTGQ30vM7u2QTfFrcx-k8AQBTjgPmKJG9Ewsw/s1600/Foto+5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgriAmIG0SqWPyqMJ_SCQgCTntNN93_IzrFDjtm0NJwsD1jkjCmySgmPo4JB5P28l0xPKlWDYlre1aPSMeHj3ut3HMpI0-ORXF6gVJM-wTGQ30vM7u2QTfFrcx-k8AQBTjgPmKJG9Ewsw/s1600/Foto+5.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il roll è una manovra che può sembrare difficile, e l’idea di stare a testa in giù, nel kayak e sott’acqua crea qualche timore. E’ invece alla portata di tutti, non richiede forza o particolari doti atletiche, serve solamente calma, coordinazione, un po’ di pazienza per impararlo e tanto esercizio. Naturalmente la presenza di un buon insegnante è indispensabile per una corretta impostazione e un veloce apprendimento; ci guiderà, passo passo, in una serie di esercizi preparatori, utilizzando anche vari accessori, come galleggianti, paddle-float e pagaie modificate, per capire e apprendere al meglio la tecnica. Quattro le fasi in cui lo si può schematizzare: posizione di partenza, spazzata, colpo d’anca e posizione finale. In piscina è possibile analizzare ed esercitare ogni singola fase in tutta tranquillità, con la supervisione dell’istruttore che ci fa assistenza a pochi centimetri di distanza.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwIEBrNdD9GcsPTrlqeh2sjl4a1vr4pHBkYTnl2afu-o6QK_5QcEWKFPC61LetXVy6io-CaI66aLiMV8FfSVw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Per ovvi motivi di spazio si usano kayak da torrente in plastica, lunghi circa due metri e mezzo, ma una volta appresa la manovra non sarà affatto difficile metterla poi in pratica con un kayak da mare lungo oltre 5 metri. I principi e la tecnica sono sempre quelli, a prescindere del tipo di kayak che usiamo.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dw7RzsKxprYsuBjFXiarU-QvJ4z0hlT6OYfmlTVRcW63SY9T3yK76Z8YGcDqeCmQJMJWMekEG1xG4UK2kLwmA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div>
<br />
Testo, foto e video del Luis (CK90 Inuit del Lario).</div>
felicehttp://www.blogger.com/profile/11534391892015763731noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-77628981542708789862016-04-04T04:00:00.000+02:002016-04-04T04:00:28.402+02:00LA DIGA DI OLGINATE<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHlOnqNooRpuS8iUeUzTxt-UL9SEIK5GiDyAE48r4oLZWtu_nq-LuCGtt57soabRLI0SszhPdg1wZVNEo6jx_zm3U3A5xZRZGGxxX12FS_GtkS8qaFNJI4gBmPcUpxkM32OZQ8h3K2kKMy/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHlOnqNooRpuS8iUeUzTxt-UL9SEIK5GiDyAE48r4oLZWtu_nq-LuCGtt57soabRLI0SszhPdg1wZVNEo6jx_zm3U3A5xZRZGGxxX12FS_GtkS8qaFNJI4gBmPcUpxkM32OZQ8h3K2kKMy/s320/1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
La diga, che divide i laghi di Garlate e di Olginate, fu costruita tra il 1939 e il 1946. Il Consorzio dell’Adda, che si occupò in quegli anni anche della sua edificazione , provvede da sempre alla sua manutenzione e al suo esercizio. L’infrastruttura riveste un ruolo fondamentale, poiché opera per regolare il livello del lago di Como e per la ripartizione dei deflussi fra le utenze irrigue e idroelettriche poste a valle. Il business che ne deriva dalla regolazione delle acque del Lario, effettuata con un sistema di idrometri e di misuratori di portata posti sia a monte sia a valle della diga, è pari a diversi milioni di euro, ripartiti tra centrali elettriche e aziende agricole. I comuni rivieraschi del Lario fanno presente che la continua oscillazione del livello idrico provoca un aumento della moria delle uova, danneggiando le popolazioni ittiche. Ai danni ecologici si affiancano poi i danni infrastrutturali, dai quali consegue anche un danno di immagine per il turismo lariano.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLTSvLtxxLFQTQIOJuU3js1fX5sU4jgKHXCemU_dmxD9TZFV4ExPZC7w1npihmU6kBxrnrmA6GjFu72Fna54X0DsTi7cmyoGtrMK1paRegb-uh_ApIYHCdc7qRu-qdUjd6rvWdCrS-eRW3/s1600/2+a.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLTSvLtxxLFQTQIOJuU3js1fX5sU4jgKHXCemU_dmxD9TZFV4ExPZC7w1npihmU6kBxrnrmA6GjFu72Fna54X0DsTi7cmyoGtrMK1paRegb-uh_ApIYHCdc7qRu-qdUjd6rvWdCrS-eRW3/s320/2+a.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
La diga è provvista per un passaggio per i pesci; inoltre, da quando è stata costruita, il deflusso delle acque, in caso di piena nella città di Como, è aumentato notevolmente. Per dovere di cronaca menzioniamo le paurose esondazioni avvenute proprio a Como negli anni 1987, 1993 e 2002, durante le quali il lago raggiunse i 263 cm sopra lo zero idrometrico. Nel 1868, senza la diga, la città rimase sommersa per due mesi da un’esondazione di 397 cm.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgh9wNExkpW1GVQGBkTw9ZEyT8Vob3eTxF0chEP5C1yT4AyFpu0lBw_fbFKbGXnjU6eO3XnT1nAqkurMC_D_o0pOJkDFkN6xBh6GejHsddfttVny7YYxojBfQgnPY5i3nep8CQSOAA6uis/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgh9wNExkpW1GVQGBkTw9ZEyT8Vob3eTxF0chEP5C1yT4AyFpu0lBw_fbFKbGXnjU6eO3XnT1nAqkurMC_D_o0pOJkDFkN6xBh6GejHsddfttVny7YYxojBfQgnPY5i3nep8CQSOAA6uis/s320/3.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-27436689887268573342016-03-28T18:00:00.000+02:002016-03-28T18:00:40.914+02:00IL VARO DEL KAYAK DA MARE<div align="justify">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTUGBZLbZudciDoYywmkjR45rFXbMlzyLo58JQRIydf8yEjnpgqh_hh5k_yOASeffTTptWpluPyDA1xPq1Eodv63eDv97McgAs2RpVAu9E6H0AIEijwTDCvEuMHXy3Jb5xlfRf5eNMbE8Y/s1600-h/trasporto-01.jpg"><img alt="in due" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5244709029216617810" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTUGBZLbZudciDoYywmkjR45rFXbMlzyLo58JQRIydf8yEjnpgqh_hh5k_yOASeffTTptWpluPyDA1xPq1Eodv63eDv97McgAs2RpVAu9E6H0AIEijwTDCvEuMHXy3Jb5xlfRf5eNMbE8Y/s320/trasporto-01.jpg" style="cursor: hand; display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" /></a>Usando un termine propriamente nautico, ogni volta che facciamo un’operazione di trasferimento in acqua di un kayak a secco, effettuiamo un varo. Esistono diversi modi per eseguire un varo, ma visto il peso (sempre sopra i 20 kg.) e la lunghezza (5 metri e più) di un kayak da mare, è sempre meglio farlo in due o con l’aiuto dell’apposito carrellino per il trasporto: questo per evitare una forte sollecitazione alla schiena. Quando siamo in due il kayak va impugnato con le apposite maniglie presenti a prua e a poppa, la pagaia va invece infilata nel pozzetto o fissata con gli elastici portatutto presenti sulla coperta. Un accorgimento importante per salvaguardare la schiena: quando sollevate il kayak da terra, non flettete la schiena in avanti, ma piegate le gambe in questo modo ridurrete il peso gravante sulla zona lombare. Il carrellino per il trasporto di un kayak è facilmente smontabile in più parti in modo da essere stivato nei gavoni durante la navigazione.</div>
<span style="color: #333399; font-size: 78%;">.</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHLXykBF3tHOWZEUb_wClQPWM82A0FQugsFPrv_oBqMJNm2O-Gvg6RbCXQFp9O705jvD04jCV99NPzJecD6rvA4lhyphenhyphen2IEGzoClBA6ufpw6KXuSgE_8VJfndOIySNKr0JjulBgOhR4ky3hr/s1600-h/carrello.jpg"><img alt="carrellino AVATAK" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5244708945767174834" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHLXykBF3tHOWZEUb_wClQPWM82A0FQugsFPrv_oBqMJNm2O-Gvg6RbCXQFp9O705jvD04jCV99NPzJecD6rvA4lhyphenhyphen2IEGzoClBA6ufpw6KXuSgE_8VJfndOIySNKr0JjulBgOhR4ky3hr/s320/carrello.jpg" style="cursor: hand; display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" /></a>Se invece siamo da soli e non possediamo un carrellino, esistono alcuni modi per trasportare un kayak da mare. Vediamo quali sono.<br />
<span style="color: #333399; font-size: 78%;">.</span><br />
<div align="justify">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiLA9zVYnjHwy5Aj-678ZXycTWFzPgSwq_7Hc8otyCRkegkG4obeTkrAqoOlIX4VYagcqRNYunVfbwyLHfW52c6keulyiBWM5XevMJza2FXrcMINC07K2pcoRIzIuuW8GjZfkRqoprtHK1/s1600-h/trasporto-03.jpg"><img alt="a valigia" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5244708863150916914" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiLA9zVYnjHwy5Aj-678ZXycTWFzPgSwq_7Hc8otyCRkegkG4obeTkrAqoOlIX4VYagcqRNYunVfbwyLHfW52c6keulyiBWM5XevMJza2FXrcMINC07K2pcoRIzIuuW8GjZfkRqoprtHK1/s320/trasporto-03.jpg" style="cursor: hand; display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" /></a>Per brevi distanze si usa il sistema a Valigia: impugnando un bordo del pozzetto e facendo in modo che sia bilanciato, si solleva il kayak rivolto verso l’esterno e con la prua in avanti. Avendo una mano libera, possiamo tenere la pagaia in mano.<br />
<span style="color: #333399; font-size: 78%;">.</span><br />
<div align="justify">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF__wEW8V2tMF9jIwXbM4jUDK9-x8P_tzpHTCqIlgjRwpqD8KEoWqUhmtlEqycSAeQW8L6wO5Lid519uJZJ0QTPGwDSThyphenhyphenQphe0qT-Ou7dAC8S8QwMfl7mg1V3qevfwePtlNKJFpFJJgcQ/s1600-h/trasporto-02.jpg"><img alt="a spalla" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5244708799204015650" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF__wEW8V2tMF9jIwXbM4jUDK9-x8P_tzpHTCqIlgjRwpqD8KEoWqUhmtlEqycSAeQW8L6wO5Lid519uJZJ0QTPGwDSThyphenhyphenQphe0qT-Ou7dAC8S8QwMfl7mg1V3qevfwePtlNKJFpFJJgcQ/s320/trasporto-02.jpg" style="cursor: hand; display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center;" /></a>Se la distanza è più lunga, conviene utilizzare il sistema a Spalla: una volta sollevato il kayak, afferrandolo per il bordo del pozzetto o infilando tutto il braccio dentro il pozzetto, lo si appoggia sulla spalla cercando un punto di equilibrio. Il pozzetto sarà rivolto verso il corpo e la prua in avanti. Con questo sistema si è costretti a tenere la schiena leggermente flessa lateralmente: per evitare che si verifichino contratture, conviene fermarsi e cambiare lato appena si comincia a sentire dolore alla spalla. Anche in questo caso teniamo la pagaia nella mano libera. </div>
</div>
Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-35980360831777648382016-03-14T05:00:00.000+01:002016-03-14T05:00:02.087+01:00LA NUTRIA, UNO STRANIERO IN ACQUA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0E_pApKqNz3myCWGRn7qs4NRwQE0oiZo7v74BDGnokM3aj5xSZC9C_W1Ta_uJacf4N0JEGWcGTKjtEPf5U1GByl0Z1LHVbOWwP_-USu_6jxpfFOmwjRhd0etNUBN2hTUfbRXfvbILds9d/s1600/25yvuv9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="229" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0E_pApKqNz3myCWGRn7qs4NRwQE0oiZo7v74BDGnokM3aj5xSZC9C_W1Ta_uJacf4N0JEGWcGTKjtEPf5U1GByl0Z1LHVbOWwP_-USu_6jxpfFOmwjRhd0etNUBN2hTUfbRXfvbILds9d/s320/25yvuv9.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Appartiene all’ordine Rodentia, famiglia Myocastoridae, mammiferi di grande taglia che in Europa comprende quest’unica specie. Il suo nome scientifico è Myocastor coypus. Massiccia, di dimensioni considerevoli (lunghezza corporea 70-150 cm.; peso 6-9 kg.). Pelo di colore variabile tra tonalità di bruno e di grigio; più chiara sul ventre. Zampe piuttosto corte, coda cilindrica, lunga (30-45 cm.) e poco pelosa, muso grigio chiaro con vibrisse ben sviluppate. Facilmente individuabile a terra, in acqua la si può confondere con la Lontra, ma nuota con assetto differente (testa, dorso e coda quasi completamente emersi).
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7LzaoSI2WRvAaD22WkmHJOpwUZoNnlqqlqYnTirVH-4Evk5SgFKvhYuJ5xdogLOcefsWgjFfvxZ8kMPOgx2hiU0lpaIFoSro-ks8Cgy617DFmYFuxq9ThbmmH2kRgm-M3LjkNFImA25YV/s1600/200_natura.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7LzaoSI2WRvAaD22WkmHJOpwUZoNnlqqlqYnTirVH-4Evk5SgFKvhYuJ5xdogLOcefsWgjFfvxZ8kMPOgx2hiU0lpaIFoSro-ks8Cgy617DFmYFuxq9ThbmmH2kRgm-M3LjkNFImA25YV/s320/200_natura.gif" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Occupa canali e fiumi con basso regime di corrente, laghi, stagni e paludi con fitta vegetazione ripariale. Si può riprodurre anche più volta all’anno, con vere e proprie esplosioni demografiche. Principalmente crepuscolare, vive in coppie o piccoli gruppi famigliari, scavano tane lungo rive e argini, con ingressi subacquei. Vegetariana, si nutre però anche di uova, insetti e piccoli molluschi; in inverno raccoglie ghiande nei boschi ripariali. E’ ritenuta dannosa per l’economia agraria (mais, frumento, prato), per le associazioni vegetali palustri e per alcune specie di uccelli che nidificano tra la vegetazione ripariale; l’escavazione degli argini è inoltre pericolosa per l’uomo in caso di esondazione dei grandi corsi d’acqua.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-s3uLEbjNVKa1ND3V4TL18kjkHAk5whmApxCQrkgdt15NzI13OFHoC8zbP6w31Mczvcu6QlLPjFWBnhdgiyOdIDnm6hwOo2DWkfFVzE9hKZNJbt6BQOG4oCn9AU2ExweCwbQR8Sz4drRg/s1600/newsreggio_imgbig_881740922.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-s3uLEbjNVKa1ND3V4TL18kjkHAk5whmApxCQrkgdt15NzI13OFHoC8zbP6w31Mczvcu6QlLPjFWBnhdgiyOdIDnm6hwOo2DWkfFVzE9hKZNJbt6BQOG4oCn9AU2ExweCwbQR8Sz4drRg/s320/newsreggio_imgbig_881740922.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
In Europa è presente in tutte le aree a clima temperato ad eccezione di Spagna e Inghilterra, dove è stata recentemente eradicata. In Italia è ancora in espansione, distribuita in modo continuo soprattutto nelle aree padane e nelle regioni centrali. Originaria del Sud America e allevata per la pelliccia come “Castorino”, in Europa si è rapidamente diffusa. Nel nostro Paese e in Lombardia è in continuo incremento; la popolazione regionale è stimata in 35-40.000 individui. Attualmente è sottoposta a regime di controllo numerico.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOwOtlAofrl1THqcnCbIernS8PplwYVPLZNNjU1Sqi7h1NcUisqeM2ph-52LLi6hRE1nUJ994CVK-uIJi4HgUG7JvW695JObhK6HvtYPYPZm4EV_igNTLDrk6_SKscUmzfZRDaMkKKff5f/s1600/Nutria-01-me.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOwOtlAofrl1THqcnCbIernS8PplwYVPLZNNjU1Sqi7h1NcUisqeM2ph-52LLi6hRE1nUJ994CVK-uIJi4HgUG7JvW695JObhK6HvtYPYPZm4EV_igNTLDrk6_SKscUmzfZRDaMkKKff5f/s320/Nutria-01-me.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-72654376959336888882016-03-07T04:30:00.000+01:002018-03-27T18:29:19.315+02:00LA CERTIFICAZIONE NAZIONALE PAGAIA AZZURRA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Ui59OOAyoc93zHH08CrVBfBcWBzvYuBtlbqHosepMpGnNXKtX4IJsNsX5tOcOEbIaP60Mlqc9aklEzn38YmTob5quOqBSlFlscpiJLteO1A67A3efCuTPwxjPBFCD7Vu2kG8qZHAkrq2/s1600/Immagine-550x330.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Ui59OOAyoc93zHH08CrVBfBcWBzvYuBtlbqHosepMpGnNXKtX4IJsNsX5tOcOEbIaP60Mlqc9aklEzn38YmTob5quOqBSlFlscpiJLteO1A67A3efCuTPwxjPBFCD7Vu2kG8qZHAkrq2/s320/Immagine-550x330.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Cos’è Pagaia Azzurra? </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Pagaia Azzurra è il sistema di certificazione nazionale della FICK che codifica in più livelli la tecnica individuale dello sportivo, la sua capacità di procedere in sicurezza ed eseguire salvataggi in acqua rispettando l’ambiente naturale in cui si muove. Il sistema di certificazione Pagaia Azzurra introduce alla pratica dello sport e accompagna il pagaiatore fino al conseguimento delle certificazioni corrispondenti alla sua preparazione. La certificazione Pagaia Azzurra, già operativa nella disciplina Sea Kayak per i livelli 1, 2, 3 e 4 arriverà a contemplare in futuro sempre più discipline (White Water, Open Canoe, ecc.) fino al livello 5. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Perché conseguire una certificazione Pagaia Azzurra?</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Pochi sport consentono una versatilità paragonabile a quella degli sport di pagaia. Dalla competizione al turismo, dal mare al torrente e alla piscina, dall’attività di squadra a quella individuale, da uno sport di aggregazione a un modo per scoprire la pace, la tranquillità, il patrimonio naturalistico e paesaggistico dei litorali e delle vie d’acqua italiane. Ce n’è veramente per tutti i gusti. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>La certificazione Pagaia Azzurra è riconosciuta dall’EPP (Euro Paddle Pass) e consente di: </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
- esibire una certificazione secondo uno standard comune e riconosciuto presso i paesi aderenti all’EPP (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Norvegia, Slovenia, Svezia);</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
- completare la propria formazione, nella propria disciplina, in uno qualsiasi dei paesi aderenti all’EPP; </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
- proseguire la propria formazione iniziata all’estero in Italia; </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
- affittare canoe o kayak presso centri italiani ed europei che sempre più spesso vengono affittati esclusivamente a fronte di una certificazione nazionale riconosciuta. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
- iniziare un percorso formativo con una crescita progressiva, necessario per accedere al programma di formazione per Tecnici FICK. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Altri vantaggi per la persona?</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Pagaiare è un esercizio fantastico: è divertente, contribuisce al miglioramento delle capacità cardiovascolari, del tono muscolare, della scioltezza e si pratica a contatto con la natura. Iniziare un percorso per conseguire una certificazione nazionale Pagaia Azzurra spinge a praticare un regolare esercizio aerobico che riduce tensioni e stress, contribuisce ad accrescere la fiducia in se stessi oltre a dare l’opportunità di condividere con altri la gioia dei propri progressi e della propria preparazione nell’eseguire dei salvataggi in acqua nell’ambito di un gruppo. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Va bene anche per me?</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La certificazione Pagaia Azzurra è un’avventura alla portata di tutte le età e abilità. Anche la pagaiata più rilassata costituisce un ottimo esercizio fisico ma va affrontata con la tecnica individuale appropriata, la competenza per procedere in sicurezza ed eseguire salvataggi agendo sempre nel rispetto dell’ambiente naturale. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Cosa potrò esibire? </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Dopo aver superato positivamente la prova di esame il candidato riceve un certificato firmato dal Presidente FICK, dal Segretario Generale FICK e da entrambi i Tecnici Esaminatori. Il certificato è conforme allo standard europeo EPP ed è valido presso tutti i paesi aderenti EPP. Al candidato viene anche rilasciata la tessera che certifica la disciplina e il livello conseguito. La tessera dovrà essere esibita qualora richiesta per il noleggio di attrezzatura o nell’ambito di attività organizzate presso centri affiliati alle Federazioni Nazionali aderenti EPP (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Norvegia, Slovenia, Svezia).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>I sistemi di certificazione degli altri paesi europei.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Le Federazioni di ciascun paese, (BC (UK), FFCK (F), SKCF (S), DKKF (DK), ecc.) applicano il proprio sistema di certificazione nazionale che ha un nome proprio (Star Award - UK, Pagaies Couleurs - F, Paddelpasset - S, Wet Card - N, ecc.) e che segue delle linee guida indipendenti per rilasciare certificati distinti in 5 livelli (1,2,3 personal skills, 4,5 personal skills + leadership) che si chiamano, ad esempio, 3 Star Award (UK), Pagaie Rouge (F), ecc. Come avviene per le università, presso le quali si seguono piani di studio differenti, per poi ottenere una laurea riconosciuta nei paesi all’interno della CE favorendo scambi di esperienze, workshop, symposium, ecc. così le Federazioni di 10 nazioni europee hanno allineato i propri sistemi di certificazione nelle varie discipline e ai livelli previsti secondo uno standard comune, chiamato EPP (Euro Paddle Pass), e destinato a comprendere sempre più nazioni aderenti. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Cos’è EPP? </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
EPP (EURO PADDLE PASS) è uno standard (framework), creato per allineare i sistemi di certificazione nazionale dei paesi aderenti (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Norvegia, Slovenia, Svezia) garantendone la propria autonomia ma secondo criteri comuni. EPP non è un sistema di certificazione. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Il sistema di certificazione Pagaia Azzurra</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Grazie al sistema di certificazione nazionale Pagaia Azzurra la FICK risulta allineata agli altri paesi aderenti all’EPP e può migliorare e controllare il livello di preparazione non solo dei tecnici ma anche dei pagaiatori italiani con evidenti vantaggi in termini di sviluppo e sicurezza nella pratica dello sport. Ecco perché è necessario che anche l’Italia possa contare su un sistema di certificazione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLN1nYQJYNJRqZcN-f9erbEjUJP7TRHrwRLZEHT-XpmuR1iOAjBIUmJUXOLJgLU6FT728yHi4Md-VyjEaZKMvnVAlkJCef19kig3iJjBBFpPAj7GNjFSXGMfpA_bVvX7Hs6Mz_FbnvBzOh/s1600/FEDERCANOA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLN1nYQJYNJRqZcN-f9erbEjUJP7TRHrwRLZEHT-XpmuR1iOAjBIUmJUXOLJgLU6FT728yHi4Md-VyjEaZKMvnVAlkJCef19kig3iJjBBFpPAj7GNjFSXGMfpA_bVvX7Hs6Mz_FbnvBzOh/s1600/FEDERCANOA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLN1nYQJYNJRqZcN-f9erbEjUJP7TRHrwRLZEHT-XpmuR1iOAjBIUmJUXOLJgLU6FT728yHi4Md-VyjEaZKMvnVAlkJCef19kig3iJjBBFpPAj7GNjFSXGMfpA_bVvX7Hs6Mz_FbnvBzOh/s320/FEDERCANOA.jpg" width="320" /></a><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKz6QzhD08KKoqy59aXvpxD5sF4NcnQQdWl9c9JOrb2Gsx2wqqYZQssXe5lDRVsxxgqgVHHFw7VBiJt-orYrBGkNSY9w6hjRkCXAs2NBGXr8IdB1abB7xzDfMnIeoTxRu-HKa3uiqgINtC/s1600/customLogo.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKz6QzhD08KKoqy59aXvpxD5sF4NcnQQdWl9c9JOrb2Gsx2wqqYZQssXe5lDRVsxxgqgVHHFw7VBiJt-orYrBGkNSY9w6hjRkCXAs2NBGXr8IdB1abB7xzDfMnIeoTxRu-HKa3uiqgINtC/s1600/customLogo.png" /></a></div>
<br />
<br />Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-85098740366863275782016-02-29T05:00:00.000+01:002016-02-29T05:00:26.660+01:00LIBRI – VIAGGIARE IN KAYAK DA MARE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFqPFUiL4BJlz7wl_dZMBgw8e1Xk5B3Q9N2bK2sHJzIGBdOVyBd7jIWIhU3fJvIPQRD2kNF4vQP_2gDmaJQ2rk1ajhvAg89A7SAP2jPvabmasWyQr2bYDOUV36vjskgtjTZWxaBUPcUqsU/s1600/trekking-nautico-kayak-mare-costa-tulone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFqPFUiL4BJlz7wl_dZMBgw8e1Xk5B3Q9N2bK2sHJzIGBdOVyBd7jIWIhU3fJvIPQRD2kNF4vQP_2gDmaJQ2rk1ajhvAg89A7SAP2jPvabmasWyQr2bYDOUV36vjskgtjTZWxaBUPcUqsU/s320/trekking-nautico-kayak-mare-costa-tulone.jpg" width="228" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Danilo e Silvio presentano un racconto fotografico della loro esperienza per stuzzicare la voglia di chi vuole provare il trekking nautico col kayak. Ripercorrere le tappe del loro viaggio può essere il punto di partenza per organizzare un viaggio per mare a bordo di un kayak. Basta cambiare il luogo di partenza o spostare la partenza di mezza giornata per percorrere lo stesso circuito ma su tappe diverse.
Dopo il racconto c’è un prontuario con i consigli essenziali per affrontare in sicurezza e tranquillità un viaggio in mare dal mattino al tramonto oppure di un mese.
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Viaggiando per mare in kayak si può godere di una posizione privilegiata per osservare la costa e visitare la terraferma. Più in alto di quando a nuoto ci si allontana dalla costa, più vicino di quanto si possa fare a bordo di una barca. Il kayak marino permette un rapporto intimo con il mare e ha un impatto molto basso sull’ambiente. Silvio Costa e Danilo Tulone hanno pagaiato per giorni interi percorrendo centinaia di chilometri. Hanno esplorato la costa della Sicilia, della Calabria, della Basilicata e della Puglia, qualche volta in modo avventuroso affrontando il mare grosso o degli imprevisti, dormendo la notte in tenda. Con la determinazione di raggiungere obiettivi sempre più impegnativi e rimanendo uniti nello spirito anche in momenti di difficoltà. Il trekking nautico, però, è alla portata di tutti. Si può fare con molto spirito sportivo, oppure più lentamente godendo dei posti mozzafiato che si incontrano. Il turismo col kayak offre la possibilità di provare la cucina locale e lasciarsi andare ai piaceri del cibo e del vino, di conoscere le località marine, di incontrare nuove persone.
</div>
<br />
TITOLO: Viaggiare in kayak da mare.
<br />
AUTORI: Silvio Maria Costa e Danilo Turone.
<br />
EDITORE: Edizioni Momenti.
Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-44417684713972651332016-02-22T05:00:00.000+01:002016-02-22T05:00:05.968+01:00IL REGNO DEL QAJAQ (12)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWXhV9B4N7C4Z3zDmZssqVUc5ZX3KhPE-338yLQqCyn3aIs4h2SOhzHEcFyKEhygLDuYHQ4EJd7J9rciFeUTUV_BFxyqiCaCfbArIQ5gdUg19LNeAf2uhCxJWWmlEGJXqwNeqDjPpKYIZr/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWXhV9B4N7C4Z3zDmZssqVUc5ZX3KhPE-338yLQqCyn3aIs4h2SOhzHEcFyKEhygLDuYHQ4EJd7J9rciFeUTUV_BFxyqiCaCfbArIQ5gdUg19LNeAf2uhCxJWWmlEGJXqwNeqDjPpKYIZr/s320/1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Due sono i grandi itinerari che l’Artico propone: il Passaggio a Nord-Ovest, attraverso l’arcipelago canadese e il Passaggio a Nord-Est, lungo le coste siberiane: entrambi congiungono l’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico e costituiscono un’alternativa alle rotte tropicali.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjITNhTQCcXIExX5VLvbtRtaReprA35J24_nZEZ-5O7Ey9zD1jAUAzaupKMwneTYTk-3NoQ0dU0HJBZYpuzQbIf3tWITIfo_G7yeUJCoZEuQgJqmVEYXeE51qpgRgcaYoEk79M-nOvj1XLT/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjITNhTQCcXIExX5VLvbtRtaReprA35J24_nZEZ-5O7Ey9zD1jAUAzaupKMwneTYTk-3NoQ0dU0HJBZYpuzQbIf3tWITIfo_G7yeUJCoZEuQgJqmVEYXeE51qpgRgcaYoEk79M-nOvj1XLT/s320/2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il Passaggio a Nord-Ovest non solo ha riservato le maggiori complicazioni ai navigatori durante i secoli scorsi (l’intero percorso è stato completato soltanto all'inizio del nostro secolo dal grande esploratore Amundsen, tra gli anni 1903 e 1906), ma richiede tuttora l’impiego di navi speciali, con prua e chiglia rinforzate, precedute preferibilmente da una nave rompighiaccio. L’economicità di tale navigazione è molto dubbia, anche a causa del forte premio assicurativo richiesto, per cui il traffico lungo questa rotta è assai limitato.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY5xNG2tICtyDdUlHWktoJMRZNRAY0RomlcmWatv2O9Jfx-Id4NetOpTiU0sUXFrdGzbRMDF8_DOI3rPC9iuOq5JxPNHrf3x3bCWoNmEHHXukGBnsbulJAqfD9JxWJrPPAa3PgDEBRYubA/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY5xNG2tICtyDdUlHWktoJMRZNRAY0RomlcmWatv2O9Jfx-Id4NetOpTiU0sUXFrdGzbRMDF8_DOI3rPC9iuOq5JxPNHrf3x3bCWoNmEHHXukGBnsbulJAqfD9JxWJrPPAa3PgDEBRYubA/s320/3.jpg" width="226" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il Passaggio a Nord-Est fu invece percorso interamente per la prima volta dall'esploratore svedese Nordenskjold, nel biennio 1878-1879; da allora fu ripetuto più volte, tanto che all'inizio di questo secolo il viaggio veniva effettuato nell'arco di un solo anno. Per i Russi la via d’acqua si dimostrò indispensabile, poiché per raggiungere i lontani distretti della Siberia settentrionale non esistevano né strade né ferrovie. Dopo l’avvento del comunismo fu dato inizio a un piano gigantesco, che privilegiava l’armamento di un intera flotta di rompighiaccio; oggi la Russia è all’avanguardia nel settore della navigazione artica con oltre sessanta navi di questo tipo, alcune delle quali con oltre 15.000 tonnellate di stazza e un potenza di 45.000 HP, propulse da energia nucleare.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgUtslFgQbIDIY03HViRb0U5uB5XcHfKfcqO9MXozgG3fSkW1zIG4MKkUYnhGmYn2RLj9Ni3YqUjzcd7aNvJfdx8RI-Xw3T1sce9-bh8P1yE7lA-N6koGGxaQW4lMInQ0Pjo9ZZWtZ-ZC5/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgUtslFgQbIDIY03HViRb0U5uB5XcHfKfcqO9MXozgG3fSkW1zIG4MKkUYnhGmYn2RLj9Ni3YqUjzcd7aNvJfdx8RI-Xw3T1sce9-bh8P1yE7lA-N6koGGxaQW4lMInQ0Pjo9ZZWtZ-ZC5/s320/4.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Fonte: Il meraviglioso universo del grande Nord.Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-90566746967581070002016-02-01T04:30:00.000+01:002016-03-29T16:35:50.475+02:00CIMENTO INVERNALE 2016 SULL'ALTO LARIO - 30/31 GENNAIO<div style="text-align: justify;">
Anche quest’anno e come del resto per tutte le edizioni precedenti, questo tipo di incontro nei giorni più freddi dell’anno, quelli "della merla" per intenderci, è sempre condizionato dal meteo e in tal senso chi scrive, vive i giorni che precedono l’evento, con una certa apprensione.
L’occhio quotidiano, e più che quotidiano sui siti meteo alla ricerca di quello più ottimista, è motivo assillante. Ma perché poi tanto allarmismo? Potrebbe sembrare esagerato, ma la spinta, sotto sotto, è quella di avere maggiori certezze sul poter rivedere tanti amici e quella di conoscerne altri.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRoVDPDeLa5o9cm18JrMNWakTaFBQCpHXoEenbu3qqKMg57ar2G5haz9tJXvexvtQKzyp-dcgTMjWjS8vuUprcpc02VKCGvFJeQ5j3ikaIQVbUvMZfvCPWCZxtiKV2eqzKxhN1PeDPFhSA/s1600/Foto+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRoVDPDeLa5o9cm18JrMNWakTaFBQCpHXoEenbu3qqKMg57ar2G5haz9tJXvexvtQKzyp-dcgTMjWjS8vuUprcpc02VKCGvFJeQ5j3ikaIQVbUvMZfvCPWCZxtiKV2eqzKxhN1PeDPFhSA/s320/Foto+1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Le adesioni hanno un avvio molto lento e solo quando è diffusa percezione che le condizioni meteo siano discrete, ovvero che non ci siano perturbazioni meteo in arrivo, tutti, sentendosi meno turbati, danno loro conferma.
Quest’anno come l’anno scorso, tutto è filato liscio non come l’olio, perché così sono stati il Lario e il Lago di Novate Mezzola che hanno amorevolmente accolto il gruppo.
Alcuni Amici hanno riscontrato che le indicazioni sulla logistica erano “corrette” quindi nessuno è stato all’origine di ritardi ai punti di incontro, sia quello del Sabato mattina a Dervio che quello della Domenica a Gera Lario.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzqxMm4WbB_hg99Cyb68UXlASqH0a6-JeFkm7XQ5ls_nFdwIQXkKI1PUxfZkWX4-dIW_gh5B7BFDRT4g1KpM9N50t6BzklYZiivYK6djHos5eEZF-mllFJXx_ZwoKCqjHj0gW-CJZo45V8/s1600/Foto+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzqxMm4WbB_hg99Cyb68UXlASqH0a6-JeFkm7XQ5ls_nFdwIQXkKI1PUxfZkWX4-dIW_gh5B7BFDRT4g1KpM9N50t6BzklYZiivYK6djHos5eEZF-mllFJXx_ZwoKCqjHj0gW-CJZo45V8/s320/Foto+2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Al Sabato le ultime previsioni parlavano di nebbia fitta, ma di primo mattino, una fresca brezza da Nord simile al Tivano, accoglie i 14 partecipanti, del resto a Dervio, il punto più stretto del lago, quando le brezze o il vento si insinuano, le onde del Lago corrono veloci formando bianche creste spumeggianti, ma in passato ben peggio furono le situazioni meteo, sia di vento che di moto ondoso.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS0ZelNLJfvHg2OHSQ8r-1oVGgqVHCCEXmMjM9X2RMfyeKvEzhyZLEkHIzYS8nJoge2B0Ojq0RJ47kl12guZ699vTFLCi3lL5MjZr05n77nLZmqHByKCP3tRay2EWxnidkhttg81UgTzed/s1600/Foto+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS0ZelNLJfvHg2OHSQ8r-1oVGgqVHCCEXmMjM9X2RMfyeKvEzhyZLEkHIzYS8nJoge2B0Ojq0RJ47kl12guZ699vTFLCi3lL5MjZr05n77nLZmqHByKCP3tRay2EWxnidkhttg81UgTzed/s320/Foto+3.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il bar dell’imbarcadero si riempie all’inverosimile, sia per la nostra invasiva presenza, ben in 16, che per le piccole dimensioni del locale.
Con entusiasmo ci si veste, non perché fossimo nudi, ma per indossare la “divisa” più idonea all’escursione e poi per la tradizionale foto di gruppo. Viste le condizioni del lago, si decide di traversare con rotta ovest-sud-ovest, ovvero puntando sul Castello di Rezzonico che si nasconde nel grigiore del monte retrostante.
Su in quota, i monti sono imbiancati di neve fresca caduta nella notte.
Stare uniti, malgrado le solite raccomandazioni è fatto sempre arduo, ma invece, uniti e vicini si è stati a colei che nutriva qualche preoccupazione con le onde di traverso. Qualche richiamo e qualche incoraggiamento aiutano e così si raggiunge la sponda ai piedi del Castello di Rezzonico.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdcO8px0T7rE0v3RBiS06pHSb0YBH2XItelF70hFMbvlatPb1U15jY1oYR8wMDGWcDtLi7s04_0_d6m2djnnHXPloY5PbNDvDzgG4bxc9jf5E3Zz5NUuIcEwQumuIINUVi5DEs9JEph0Gy/s1600/Foto+4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdcO8px0T7rE0v3RBiS06pHSb0YBH2XItelF70hFMbvlatPb1U15jY1oYR8wMDGWcDtLi7s04_0_d6m2djnnHXPloY5PbNDvDzgG4bxc9jf5E3Zz5NUuIcEwQumuIINUVi5DEs9JEph0Gy/s320/Foto+4.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Anche l’onda favorevole, con il passare dei minuti, tende a indebolirsi sino alla calma piatta tanto che l’amica di cui sopra torna a sorridere e pure a chiacchierare come suo solito.
L’abitato di Rezzonico è praticamente deserto e il traffico lacustre? nullo, infatti non è stagione, eccezion fatta per i 14 del “Cimento”.
Prima di raggiungere la Punta di Villa La Gaeta, si lasciano sulla destra alcuni centri rivieraschi come Santa Maria di Rezzonico, Molvedo, Sant’Abbondio e Acquaseria, oggi riuniti in un unico Comune quello di San Siro.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7emHQco2zUK5r-uU2VvXmCOecaB5uu-sW9hcthfOQjiZt3v2Ynl-yVEH4CErI2AvYmnBXK_luz_wIim9jhNmepCtdUqYFZ-XapksNyaaOSleZFU-8CT7O6RpHEDdiBB-Jru0uI-tjsNMP/s1600/Foto+5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7emHQco2zUK5r-uU2VvXmCOecaB5uu-sW9hcthfOQjiZt3v2Ynl-yVEH4CErI2AvYmnBXK_luz_wIim9jhNmepCtdUqYFZ-XapksNyaaOSleZFU-8CT7O6RpHEDdiBB-Jru0uI-tjsNMP/s320/Foto+5.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Raggiunta la Punta sopracitata, si sosta per qualche foto sotto la turrita e merlata Villa prima di riprendere la navigazione verso Menaggio. Le risorse energetiche del primo mattino si vanno esaurendo, per cui con l’attrazione psicologica della sosta pranzo, si raggiunge Varenna in men che non si dica, e il traghetto senza passeggeri, sulla tratta Varenna-Menaggio, modifica leggermente la sua rotta per non recare a noi danno, senza sapere che la sua scia è per il gruppo solo motivo di divertimento.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzmcwPrvAVz9UF84QE41m6vyBU6HlEI_KKmFS5qUkQKXP41EkNsg1TKpDJyFi10tweG-R-dlhNX9zGciQtI29KpnZT-8gWdAtlYAxTAi35Z3rBvQ3a1041I_3oWVbw8XnEihJz-JSpAOQ8/s1600/Foto+6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzmcwPrvAVz9UF84QE41m6vyBU6HlEI_KKmFS5qUkQKXP41EkNsg1TKpDJyFi10tweG-R-dlhNX9zGciQtI29KpnZT-8gWdAtlYAxTAi35Z3rBvQ3a1041I_3oWVbw8XnEihJz-JSpAOQ8/s320/Foto+6.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
I bar in riva al lago e lungo la “passeggiata dell’amore” sono desolatamente chiusi, e dopo una più o meno frugale colazione al sacco, arricchita comunque da lambrusco, da dolci e liquori, si sale in “piazza” per un caffè e si ringrazia chi lo ha offerto, per cui … a buon rendere!
Si riprende costeggiando la riva orientale con il lago tirato … a specchio e senza un alito di vento. Si supera l’ampia insenature di Olivedo che per la cronaca costituisce il punto più largo del Lario tra Olivedo appunto, e Menaggio.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT-CbXtfpmryhuPzRTYMPfJlr7oPv4aPeJeIyIbrjdTJD4NpRsbZ-s9KIlM-770zzQSTKPDaXJ9okjCcX8gKWL2GETiSYriTC8Ti89sJpW-GlAMpyZem_z_3MXxsAhMgfr2KQ4seTqIc0M/s1600/Foto+7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT-CbXtfpmryhuPzRTYMPfJlr7oPv4aPeJeIyIbrjdTJD4NpRsbZ-s9KIlM-770zzQSTKPDaXJ9okjCcX8gKWL2GETiSYriTC8Ti89sJpW-GlAMpyZem_z_3MXxsAhMgfr2KQ4seTqIc0M/s320/Foto+7.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Prima di raggiungere Bellano si supera Punta Morcate sulle cui pareti si esercitano arrampicatori. Nulla da segnalare sulla passeggiata a lago di Bellano e le piccole frazioni appaiono deserte mentre una fresca brezza contraria, accompagna sino allo sbarco.
Le abituali operazioni di carico dei kayak sulle auto e quindi in carovana a raggiungere Dascio per la birra abituale, per la cena e il pernottamento.</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieaZUci2yHrFo3RLcn-K7ULIRoZTc2VRE8r6Cw0MiVG1P6j5NeK4DnoLTqO-aIh21Y4u6IhsfkddU9KXfv-EaosOLLZsR-q3KTR7bBVaRWFYtCulbxa1aApdi-8VHqMaUyCM6R5RYTthk9/s1600/Foto+8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieaZUci2yHrFo3RLcn-K7ULIRoZTc2VRE8r6Cw0MiVG1P6j5NeK4DnoLTqO-aIh21Y4u6IhsfkddU9KXfv-EaosOLLZsR-q3KTR7bBVaRWFYtCulbxa1aApdi-8VHqMaUyCM6R5RYTthk9/s320/Foto+8.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ancor prima della cena, l’atmosfera si è riscaldata e quindi “caldi”, per affrontare il menù con giusto e aggressivo appetito. Notte stellata ma non gelida, così al mattino il “freddo dei giorni della merla” non si fa sentire, un bene o un male?
Il numeroso gruppo giunto al piazzale di Gera Lario, invade pacificamente il bar e poi si dà inizio alle operazioni che caratterizzano chi pratica il kayak da mare.
Atmosfera gaia, serena e sorrisi e affettuosità tra i tanti Amici che da tempo e da “un anno” non si incontrano, ma il “Cimento Invernale” è il primo vero raduno dell’anno che, sempre per la cronaca, è alla sua diciottesima edizione.
Sempre per la cronaca, ben DIECI le “ragazze” (?) presenti a sostenere il movimento delle quote rosa!
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKWwzwR4kHRdJ7wN_naChy3X6epUF-SmOx3EaOUt9oKgNijhdqHqaDzvbc6R3Ar-Cs8Xn864RC70pw9KgQDJuVgDxCvDw18xsMiJv8JXlI_kDv9tttOKPoNjwbJ_x-ImwHE89f2cMdEevK/s1600/foto+9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKWwzwR4kHRdJ7wN_naChy3X6epUF-SmOx3EaOUt9oKgNijhdqHqaDzvbc6R3Ar-Cs8Xn864RC70pw9KgQDJuVgDxCvDw18xsMiJv8JXlI_kDv9tttOKPoNjwbJ_x-ImwHE89f2cMdEevK/s320/foto+9.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Al briefing si presentano in 37, una bella compagnia e numericamente inaspettata, ma il tempo è stato favorevole.
Un imprevisto ritardo all’imbarco c’è stato, ma non si poteva non srotolare “lungo augurio” ad un Amico che per festeggiare il suo compleanno, ha scelto bene di partecipare al Cimento. La giornata soleggiata e in assoluta mancanza di vento, in un contesto di lago, canneti e monti innevati in quota, ha consentito a tutti di apprezzare la natura e i panorami dell’Alto Lario.
Altra nota di cronaca a sottolineare la punta storica di basso livello delle acque, ma le previsioni indicano che presto arriveranno le auspicate piogge.
L’atmosfera del Piano di Spagna, Riserva Naturale e il fiume Mera che ne limita i confini, le pareti rocciose a picco sul lago e la ampia distesa di canneti, rifugio naturale di una ricca avifauna migratoria, consente di apprezzare la natura in un silenzio assoluto.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgstqfJ4psM-GMrwZAwTdgiHOgNOgoYOtar80njHpHmqm41YsRwOZyvE_DHDdyEvxQFS38Cy0ZBZVcRdom0MEWhuLyfbwf8UhZu_FiAHg4nkZ5LiaSlSTIjdJ2X-SSM-06qTuhrCq-Km_4s/s1600/foto+10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgstqfJ4psM-GMrwZAwTdgiHOgNOgoYOtar80njHpHmqm41YsRwOZyvE_DHDdyEvxQFS38Cy0ZBZVcRdom0MEWhuLyfbwf8UhZu_FiAHg4nkZ5LiaSlSTIjdJ2X-SSM-06qTuhrCq-Km_4s/s320/foto+10.jpg" width="232" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
In questo contesto, il gruppo procede in un chiacchierio costante che ben si inserisce, senza creare disturbo, nella quiete della Riserva Naturale stessa.
Si supera la località di Dascio e pagaiando a distanza di sicurezza dai canneti, si costeggia il lago di Novate, i borghi di Verceia e di Novate, sino a raggiungere la spiaggia per accedere lungo un breve sentiero al tempio romanico di San Fedelino. La foto di gruppo è d’obbligo e poi tutti ad aprire i gavoni, custodi di abbondanti provviste per la giornata. Gli assaggi e la reciproca generosità rendono la sosta piacevole così il sole tiepido che tiene lontano i ricordi dei veri “giorni della merla”.
Pur con la temperatura mite, solo gli astemi si sono astenuti dalle bevande a varia gradazione alcoolica, per cui dopo tutto ciò, si prende la via del ritorno.
Si costeggiano le imponenti pareti rocciose del Monte Berlinghera e il panorama dell’Alto Lario si presenta in una nuova ottica, da Nord a Sud, con il Monte Legnone a far da maestoso sfondo al servizio fotografico.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo0D5H5ltxqLTlx6Hla3WDhXan2-a-UyTKfkJ9nflqSyLBM7Nmw4mUDceEQPxQLzjgAEibSuyvORUnZNmxS5v6y_rvwbakDeTqVuiJLY_kw7-wmngE8IWz85_mQ6f8I6oIKuLadA59QkzD/s1600/foto+11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo0D5H5ltxqLTlx6Hla3WDhXan2-a-UyTKfkJ9nflqSyLBM7Nmw4mUDceEQPxQLzjgAEibSuyvORUnZNmxS5v6y_rvwbakDeTqVuiJLY_kw7-wmngE8IWz85_mQ6f8I6oIKuLadA59QkzD/s320/foto+11.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il Mera scorre lento e debole il beneficio della corrente e in gruppo sgranato si giunge al porto di Gera Lario per lo sbarco e qui si conclude il Cimento Invernale 2016.
Vista la numerica partecipazione, visto l’alto indice di gradimento sarà difficile non pensare alla diciannovesima edizione, ma nel frattempo, tra tanti calorosi saluti di commiato, non resta che salutarci con il classico e ricorrente saluto … arrivederci alla prossima! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
Il testo è dell'infaticabile amico di pagaia Luciano Belloni.<br />
Le foto (che si riferiscono alla sola escursione di Domenica) sono del Luis (Inuit del Lario)<br />
.Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-68308760106326948042015-10-15T18:47:00.005+02:002015-10-15T18:47:51.179+02:00LIBRI - CORFU' E DIAPONTIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPiFo5ogBN8sCtJEFsyurzdPKfrArn58uzgOyNkmJyIckCyotoO8q5GttxxHJFLqm_pNxlNdW5qVxlz2tQZX0Sn63DdJ-cQZ4KdGcN6cKhdomo_-5hgXL9LHn8f087zfxkR0LVCK5rRVlA/s1600/Corfu+copertina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPiFo5ogBN8sCtJEFsyurzdPKfrArn58uzgOyNkmJyIckCyotoO8q5GttxxHJFLqm_pNxlNdW5qVxlz2tQZX0Sn63DdJ-cQZ4KdGcN6cKhdomo_-5hgXL9LHn8f087zfxkR0LVCK5rRVlA/s320/Corfu+copertina.jpg" width="212" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Dopo le estati dell'adolescenza, fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta, passate con la famiglia a girare per le isole Greche con un rumoroso ma veloce gommone; dopo le estati della gioventù, fra la fine degli ottanta e l'inizio dei novanta, passate con Nicoletta ad estendere la conoscenza delle isole e del continente, sono giunto alle estati della maturità in cui ho cominciato a portarmi dietro, nel baule dell'auto, una canoa gonfiabile, la Tramper della Metzeler/Zodiac.
Con questo mezzo abbiamo raggiunto splendide spiagge isolate e vissuto momenti di incredibile solitudine in un periodo di boom turistico greco, nel quale sempre più difficile era trovare angoli tranquilli in cui bagnarsi e lasciarsi asciugare dal sole.
Proprio questi momenti di navigazione a propulsione umana, in cui solo la forza del temibile Meltemi avrebbe potuto costringermi a terra, mi hanno spinto a fare una scelta.
Dopo avere acquistato finalmente un kayak smontabile Klepper, un Aerius 2000 di tre metri e ottanta, mi sono deciso ad intraprendere una serie di corti viaggi di qualche giorno con campeggio nautico alla riscoperta delle prime isole che alla fine degli anni settanta avevo vissuto ancora in famiglia.
Il racconto narra la circumnavigazione dell'isola effettuata l'estate del 2010 e del piccolo arcipelago delle sconosciute Diapontia l'anno successivo. E' impostato sulla falsariga del diario di bordo con una necessaria introduzione storica ed una descrizione delle più interessanti località interne all'isola che completano il quadro di conoscenza generale del luogo.
Narro di giorni di immersione completa nel mare greco, e della faticosa navigazione a propulsione umana affrontata con un mezzo anacronistico per i nostri tempi moderni (e sempre più veloci), un lento e faticoso kayak.
E' un viaggio personale nelle mie sensazioni, nella felicità di potermi trasportare liberamente navigando lungo costa su acque che hanno vissuto la storia della nostra civiltà, nella scoperta delle contraddizioni a seguito della trasformazione dei luoghi, nella descrizione di panorami che ancora riescono ad emozionare e, soprattutto nella curiosità degli incontri casuali.
Ecco, è soprattutto un viaggio della curiosità, che spinge ogni giorno a proseguire per vedere cosa si nasconde dietro l’angolo, dietro la prossima punta, superando le piccole difficoltà quotidiane della ricerca di una spiaggia tranquilla dove dormire e della fatica fisica che si oppone alla volontà di proseguire. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
TITOLO: Corfù e Diapontia - Viaggio in kayak alla scoperta delle isole<br />
AUTORE: Francesco Zenoni
</div>
Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-63392708239760994022015-07-13T05:30:00.000+02:002016-02-21T21:08:46.912+01:00SOTTOCOSTA CAMP 2015<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikylf2Oujr8uf2x8oCDnl3uLTYd_X9vIC4SDa62jAZ7N4L0gbp7C0d2Jri4aR6WUSY_rUKp9CnljOfYgllYCIUSG95ga34VPzVgQ2M85yeQTtaUcFVqbG6VtDJ19vd-TJjUymHE7prPCQj/s1600/Foto+1+Le+Saline.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikylf2Oujr8uf2x8oCDnl3uLTYd_X9vIC4SDa62jAZ7N4L0gbp7C0d2Jri4aR6WUSY_rUKp9CnljOfYgllYCIUSG95ga34VPzVgQ2M85yeQTtaUcFVqbG6VtDJ19vd-TJjUymHE7prPCQj/s320/Foto+1+Le+Saline.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si è svolto dal 13 al 21 Giugno 2015 in Sardegna il CAMP 2015 di kayak da mare organizzato dalla ASD Sottocosta per la diffusione di questo sport e anche quest’anno il Canoa Kayak 90 di Vercurago ha partecipato all’evento. Il Camp è un’occasione per i principianti che vogliono approfondire alcune tematiche relative alla conduzione in sicurezza del kayak sia di perfezionamento delle tecniche che già si posseggono ma che si vogliono migliorare. Nel programma vi sono escursioni in kayak e visite ai più importanti centri turistici della zona. Inoltre è una vacanza in Sardegna con escursioni giornaliere e attività sul tema "il kayak da mare". La base è presso il campeggio “Capo d'Orso” in località “Le Saline” frazione del comune di Palau. </div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH7of_sOc3P8yUK-I-lrAoNMGPZYnFZ9zpDsKwmRtCOvWC2RranU4JkZKdv4zUeyQL1NoOr_EVIw8eAT5XBnRWpGCpuM7ABJxx_4DnsNGHrT2bUPPoSWHEAtpwNOSRfkXCiKNVsZhLASaA/s1600/Foto+2+Locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH7of_sOc3P8yUK-I-lrAoNMGPZYnFZ9zpDsKwmRtCOvWC2RranU4JkZKdv4zUeyQL1NoOr_EVIw8eAT5XBnRWpGCpuM7ABJxx_4DnsNGHrT2bUPPoSWHEAtpwNOSRfkXCiKNVsZhLASaA/s320/Foto+2+Locandina.jpg" width="229" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il Camp si svolge quindi ai piedi della famosa Roccia dell'Orso posta in sommità dell'omonimo promontorio noto sin dall'antichità e di cui si trovano le prime citazioni sulle carte di Tolomeo (vissuto nel 100 d.c.). Molte rocce in questa zona presentano forme strane e bizzarre dovute all'interazione tra fenomeni di erosione e i forti venti che spirano in queste zone oltre all'azione della salsedine. Dalla roccia dell'Orso si osservano numerose fortezze costruite nei vari secoli per la difesa della zona a testimonianza della posizione strategica del luogo. L'Isola di Santo Stefano in particolare fu concessa nel 1972 come deposito di armi alla Nato e come Base Sommergibili alla marina statunitense. Intere zone dei fondali dell'arcipelago risultano irrimediabilmente inquinate.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG_PSFou_GmpgczYVIeN43ZH0QKJyxh352umFDwQ8oqIobYPakWqYCPIWGwAZRuYeb_LiiHbRWXRST7zRPthayAv9wugx3ynSG4DmQlMnD7FswEHwqVDoWQU8d0xZYLON2o6Jv3zkwxGEV/s1600/Foto+3+panoramica+dell%2527Orso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG_PSFou_GmpgczYVIeN43ZH0QKJyxh352umFDwQ8oqIobYPakWqYCPIWGwAZRuYeb_LiiHbRWXRST7zRPthayAv9wugx3ynSG4DmQlMnD7FswEHwqVDoWQU8d0xZYLON2o6Jv3zkwxGEV/s320/Foto+3+panoramica+dell%2527Orso.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La giornata al Camp inizia verso le 9.30 con il briefing sul programma della giornata e sulle escursioni previste, eventuali varianti, uno sguardo alle cartine, i consigli sulle attrezzature di sicurezza da non dimenticare, l'illustrazione di alcune novità poste di recente sul mercato, infine le previsioni del tempo per la giornata con riguardo soprattutto al vento rispetto alle traversate necessarie a raggiungere le isole e al rientro nella baia del campeggio.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQidWKC4JnwFU7AmsB5TPv_Za0bwZBVbZm6oyZWj8eJ0FVX57bW9eihhEtCkcfBGFLyAopC7anQxF2HvKK4UvHvxAQJcvANqBLvVh6Y-UMF-n9UuWM1RzeMXY6sYEsJX_jd0FnZ46GaJbb/s1600/Foto+4+++Briefing.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQidWKC4JnwFU7AmsB5TPv_Za0bwZBVbZm6oyZWj8eJ0FVX57bW9eihhEtCkcfBGFLyAopC7anQxF2HvKK4UvHvxAQJcvANqBLvVh6Y-UMF-n9UuWM1RzeMXY6sYEsJX_jd0FnZ46GaJbb/s320/Foto+4+++Briefing.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
L'arcipelago della Maddalena si compone di 62 isole le cui principali sono La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Budelli, Santa Maria, Razzoli. La presenza costante di vento fanno dell'arcipelago la “Mecca” dei velisti e dei praticanti wind e kite surf. In questa zona e fino all'Isola dei Gabbiani più a nord hanno sede le maggiori scuole di vela italiane. La costa frastagliata si caratterizza per la presenza del granito rosa . Diverse sono le cave di marmo della zona molte delle quali sono oggetto di recupero ambientale. Il colore rosa è dovuto alla decomposizione dello scheletro di alcuni invertebrati di cui sono ricchi i prati di Posidonia.
</div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRJ3gyYW5jjS_RVfWUMkqRrKbRh5vbYjnYpZsMCZbIyIYU9wOj0uGb8Zm9PPK0D14PXXPs1I11NeSk_63eCzETbGUc2kPPXnw3R_fQJC3MNlbqud_To1r9Cwy5_at1OZh4ESDjjUDPZ2Ka/s1600/Foto+5+Canoe+e+rocce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRJ3gyYW5jjS_RVfWUMkqRrKbRh5vbYjnYpZsMCZbIyIYU9wOj0uGb8Zm9PPK0D14PXXPs1I11NeSk_63eCzETbGUc2kPPXnw3R_fQJC3MNlbqud_To1r9Cwy5_at1OZh4ESDjjUDPZ2Ka/s320/Foto+5+Canoe+e+rocce.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Le escursioni hanno riguardato prevalentemente le isole di Caprera e della Maddalena, il giovedì ci si è spinti fino a percorrere l'intero golfo di Arzachena con rientro diretto al campeggio da Baja Sardinia. Poi di contorno alcune iniziative per fare gruppo quali cena sociale, pizza sociale, premi e ringraziamenti.
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5yHW9ARz-dk451_TgFIG4gNo81YxGLRBxG7rvKabK3eKa7Uteou2QaSV10PcPdLJf2pYnDAsX7LuKdcxv5RK59llKnbFX5DYUEN-a-pACTD_1GY8BNnDaupXPASuaAvF1IOcs0K7gWa1s/s1600/Foto+6+Canoe+e+CK90+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5yHW9ARz-dk451_TgFIG4gNo81YxGLRBxG7rvKabK3eKa7Uteou2QaSV10PcPdLJf2pYnDAsX7LuKdcxv5RK59llKnbFX5DYUEN-a-pACTD_1GY8BNnDaupXPASuaAvF1IOcs0K7gWa1s/s320/Foto+6+Canoe+e+CK90+.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Ci si vede al prossimo Sottocosta Camp 2016 che si terrà all’isola d’Elba dal 18 al 26 Giugno 2016!
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggnoJAM5EIzQ2BnNiJtAupavs0DprFMWTy7H0eW_8lKLZnzqUs6ta8foOh8l3ksTfx-6aEtIE2B0LEqRc6jHXE3hxJzKB8lr2HM5k_QrcNoYDc8ic9Ne5XLAtqwX2q_sYilxKUzdE1DMpo/s1600/Foto+7+Posidone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggnoJAM5EIzQ2BnNiJtAupavs0DprFMWTy7H0eW_8lKLZnzqUs6ta8foOh8l3ksTfx-6aEtIE2B0LEqRc6jHXE3hxJzKB8lr2HM5k_QrcNoYDc8ic9Ne5XLAtqwX2q_sYilxKUzdE1DMpo/s320/Foto+7+Posidone.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Testo del Luis (Inuit del Lario)Nerrajaq (ADO)http://www.blogger.com/profile/10854155715440361309noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5839717834855622821.post-4319272933651209952015-06-30T16:50:00.000+02:002015-07-01T07:53:04.510+02:00ESCURSIONE SUL LAGO DI LUGANO: 16 - 17 MAGGIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIXiFD6Jahp4c1BQ-nIDe_DEBhCijvJFTZfTqYyAzNQoz58qcp_0Qwns5CMf348QY9pr_nQgZCIpiakEdMuXZnkiy6WWixnYTLjLi-lcKLWjxmqkPJkd3dTM6v7tDzf1F-tetGgnC6Nw/s1600/Foto+1+3D+Ceresio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="259" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIXiFD6Jahp4c1BQ-nIDe_DEBhCijvJFTZfTqYyAzNQoz58qcp_0Qwns5CMf348QY9pr_nQgZCIpiakEdMuXZnkiy6WWixnYTLjLi-lcKLWjxmqkPJkd3dTM6v7tDzf1F-tetGgnC6Nw/s320/Foto+1+3D+Ceresio.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Anche noi del CK90 abbiamo partecipato alla due giorni in kayak organizzata dagli amici di “Sullacqua ASD” di Lavena Ponte Tresa, associazione aderente a Sottocosta che si propone di promuovere la pratica del kayak nei laghi del varesotto e che quest'anno ha scelto come meta il lago di Lugano. Il tour propone l'attraversamento del Ceresio fino all'estremo di Porlezza, campeggio presso il camping Darna e rientro il giorno successivo percorrendo l'altra costa del lago. L'escursione è stata “benedetta” dal primo week-end caldo e soleggiato della stagione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZY89SrZX5scqoxCtUWRpTkxMvuGv2tfvYZzFKXqzxvmEQ1D_hf1YpfCWmuCyT7CeJGPmis4-8L6qERozbpcWhIyo0jOxW0FFT61TDzw-cuPfiAPZosypFCnjZJtaOncUWqdPpSaMs6A/s1600/Foto+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZY89SrZX5scqoxCtUWRpTkxMvuGv2tfvYZzFKXqzxvmEQ1D_hf1YpfCWmuCyT7CeJGPmis4-8L6qERozbpcWhIyo0jOxW0FFT61TDzw-cuPfiAPZosypFCnjZJtaOncUWqdPpSaMs6A/s320/Foto+2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il gruppo di Varese è partito la mattina del sabato (ore 10) da Porto Ceresio mentre noi del CK90 siamo partiti (ore 7) dalla sede di Vercurago; kayak sull'auto direzione Porlezza passando da Varenna poi in traghetto fino a Menaggio e da lì al camping Darna che è molto frequentato da turisti del nord Europa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHOYb5NNWXsZLnEOLSMe3z6XP59jddMltpK5fJb0d1psQV62jq-ReF4oN3C-LrMG7seznNK3ekwUWltokgGWvARKufnqPdc55apM-23pJ74xmaN7Mb4_q-D792OZfNuGcZ6tKspYP6jw/s1600/Foto+3+Camping+Darna.jpg" imageanchor="1"><img alt="" border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHOYb5NNWXsZLnEOLSMe3z6XP59jddMltpK5fJb0d1psQV62jq-ReF4oN3C-LrMG7seznNK3ekwUWltokgGWvARKufnqPdc55apM-23pJ74xmaN7Mb4_q-D792OZfNuGcZ6tKspYP6jw/s320/Foto+3+Camping+Darna.jpg" title="Camping Darna" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Partendo da Porlezza e percorrendo la riva sinistra si fiancheggiano boschi molto scoscesi che si tuffano direttamente nel lago, nessuna strada costiera è stata costruita, la costa risulta molto selvaggia. Appaiono a intervalli di alcuni chilometri alcuni insediamenti a volte visibilmente abbandonati. Nei pochi spazi accessibili vediamo gli insediamenti di Rescia con la sua centralina idroelettrica, Osteno e Santa Margherita.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvBPVLevrb0E8S0th9xkucOwj9iGna9LPBrfKVnF5-TbLSuDD2tJ7HjAD5YxaVXwXpp1YgOeAPzF_KBqBvVRhNBK34FFbRDnJmz-e5hU7IT4XycotwD-aaxnRxcP1r6jm96QmM0q8WfA/s1600/Foto+4+Diga+di+Rescia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvBPVLevrb0E8S0th9xkucOwj9iGna9LPBrfKVnF5-TbLSuDD2tJ7HjAD5YxaVXwXpp1YgOeAPzF_KBqBvVRhNBK34FFbRDnJmz-e5hU7IT4XycotwD-aaxnRxcP1r6jm96QmM0q8WfA/s320/Foto+4+Diga+di+Rescia.jpg" title="Diga di Rescia" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD0UsG9vKqAfKL4LcaFnnF5doqpa7WKZhG7_hr0ktyR5EEMm2HOdkqM0xiw2WnLidYksqfVhr_NHriJfmxXlA9qGzBJQvtP0UgyaFKCu0wtedoAyBOt1rlNSR1rN6Wp9QB3I6AXUGjmg/s1600/Foto+5+Osteno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="119" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD0UsG9vKqAfKL4LcaFnnF5doqpa7WKZhG7_hr0ktyR5EEMm2HOdkqM0xiw2WnLidYksqfVhr_NHriJfmxXlA9qGzBJQvtP0UgyaFKCu0wtedoAyBOt1rlNSR1rN6Wp9QB3I6AXUGjmg/s320/Foto+5+Osteno.jpg" title="Osteno" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il lago prealpino glaciale di Lugano è detto Ceresio da un termine celtico che significa “ramificato” come effettivamente è. Ha una superficie di 48 kmq di cui 18 solo italiani. Il punto più profondo è a 288 metri dalla superficie. Il bacino è alimentato da diversi corsi d'acqua mentre l'emissario principale è il Tresa che sfocia poi nel Lago Maggiore ovvero infine nel fiume Ticino. Se scorriamo l'elenco dei pesci e degli uccelli che lo frequentano non troviamo differenze con gli altri laghi lombardi. La città principale è Lugano, piazza finanziaria internazionale, di fronte troviamo la ex-clave italiana di Campione d'Italia con il suo discutibile casinò.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzok4hGi43i5MrC2m8J__8bu9Xfo5tAxUKg7ChczcdZOEhQOLL7Tuz7FAeTRh6XggNDfOubFgs7e-ropelLsHWqAk_cVileZW02uEVosjA92Yk2omBHEVFP1JNG-aQ9SuDuItYT1wtbQ/s1600/Foto+6+Lago+di+Lugano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzok4hGi43i5MrC2m8J__8bu9Xfo5tAxUKg7ChczcdZOEhQOLL7Tuz7FAeTRh6XggNDfOubFgs7e-ropelLsHWqAk_cVileZW02uEVosjA92Yk2omBHEVFP1JNG-aQ9SuDuItYT1wtbQ/s320/Foto+6+Lago+di+Lugano.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ci siamo quindi uniti al gruppo proveniente da porto Ceresio in località Caprino dove, consumato il pranzo al sacco siamo poi ripartiti per risalire dal lato svizzero di Lugano e aver attraversato il lago in posizione sicura. La riva in questo caso è più ospitale e compaiono diversi comuni tra cui Valsolda paese di frontalieri e noto soprattutto ai lettori di alcuni romanzi di Antonio Fogazzaro che ivi sono ambientati.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglWHQrW-eiFD_c6trYT2dgL0HYAaNcgIhs1dEQzOozLUsUxX-glj1DRjmH9rBmS4kpKhgn8Jpeb8-yUAVlHC4g1vGRzmP-YV7pMkHyARu15qgTrz4iHyvZqaRatAKSCEb6Row2WFClVA/s1600/Foto+7+Valsolda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglWHQrW-eiFD_c6trYT2dgL0HYAaNcgIhs1dEQzOozLUsUxX-glj1DRjmH9rBmS4kpKhgn8Jpeb8-yUAVlHC4g1vGRzmP-YV7pMkHyARu15qgTrz4iHyvZqaRatAKSCEb6Row2WFClVA/s320/Foto+7+Valsolda.jpg" title="Valsolda" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Al rientro in serata, ci aspetta una cena tutti insieme nel ristorante-pizzeria del campeggio. Poi il rientro da Porlezza a Vercurago in nottata mentre i varesini rientreranno il giorno dopo ripercorrendo al contrario la strada del sabato. Un bel sabato sul Ceresio e un grazie agli amici di Sullacqua.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEholWNsUOCnv8mSNpd1Siit9QhlcBd7TtM-XDpyePZMeDxIUO85Zw3Ws12ICJER7Gmaq9KBvwuGaBKoqsT-VRU8IbsxNfOTHg1dODv6clrAMwOawF1D4duA6MmIGrqyx11xq0Kjf5P4Uw/s1600/Foto+8+%2528Rientro%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEholWNsUOCnv8mSNpd1Siit9QhlcBd7TtM-XDpyePZMeDxIUO85Zw3Ws12ICJER7Gmaq9KBvwuGaBKoqsT-VRU8IbsxNfOTHg1dODv6clrAMwOawF1D4duA6MmIGrqyx11xq0Kjf5P4Uw/s320/Foto+8+%2528Rientro%2529.jpg" title="Porlezza" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK3r3rt-7PP0599EYcNAI3EpwXjVMRei1hF-ZAPSMb0MsihZFyBB5h21zVkAAQqPKNN_lamRQ6C7UMuCyv_ztdCwArhufau4rO1Yexp6Fldlp7-iOdhpCuN9gS-3O1ygCcStWvdi7rGw/s1600/Foto+9++Carico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK3r3rt-7PP0599EYcNAI3EpwXjVMRei1hF-ZAPSMb0MsihZFyBB5h21zVkAAQqPKNN_lamRQ6C7UMuCyv_ztdCwArhufau4rO1Yexp6Fldlp7-iOdhpCuN9gS-3O1ygCcStWvdi7rGw/s320/Foto+9++Carico.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Testo del Luis (Inuit del Lario)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />felicehttp://www.blogger.com/profile/11534391892015763731noreply@blogger.com0