Appartiene all’ordine Anseriformes, famiglia Anatidae, uccelli acquatici conosciuti come anatre. E’ inclusa nel gruppo delle “anatre tuffatrici”. Il suo nome scientifico è Aythya nyroca. Piuttosto piccola, ha una lunghezza corporea totale di 38-42 cm. Il maschio è facilmente riconoscibile per il piumaggio castano-mogano intenso; è caratterizzato anche da occhi bianchi e da ventre e fascia alare bianco splendente, evidenti solo quando è in volo. La femmina è molto scura, con sottocoda bianco e occhi bruni. E’ per lo più solitaria, talvolta però si osserva in gruppo con altre anatre tuffatrici. Come le specie affini ha un volo veloce e rapido, ma a basse altezze, che le consentono maggiore manovrabilità.
Nel periodo riproduttivo occupa abita di acqua dolce con elevata copertura di vegetazione, al cui interno costruisce il nido, di preferenza vicino al terreno; nella stagione invernale frequenta acque salmastre o costiere, e raramente si osserva in mare aperto. Si nutre di vegetali acquatici, insetti e altri invertebrati, che caccia tuffandosi o anche pescando in superficie. Caccia con maggiore agilità di altre anatre, spingendosi fino a 6 metri di profondità per quasi un minuto.
Si tratta di un anatide tipico delle steppe, che nidifica in continuità in Europa solo nelle regioni orientali e sverna nel bacino del Mediterraneo. In Italia è migratrice regolare, nidificante (con segnalazioni fortemente localizzate) e svernante. In Lombardia è presente quasi esclusivamente durante la stagione fredda, nelle principali zone umide (laghi e torbiere) al di sotto dei 300 metri.
Le popolazioni svernanti europee sono state stimate in circa 75.000 individui nell’area mediterranea e del Mar Caspio; il censimento risulta difficoltoso per il comportamento schivo della specie, anche in inverno. La tabaccata è considerata minacciata a livello globale per il disturbo diretto e l’inquinamento delle acque e sono in atto numerosi programmi di conservazione. La popolazione nidificante in Italia è inferiore alle 50 coppie, di cui molte nell’alto Adriatico. Nella Palude Brabbia (provincia di Varese) si oscilla da 3 a 5 nidi all’anno. In Lombardia il contingente svernante è stimato in 30-50 individui.
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