"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 9 dicembre 2010

QUANDO GHIACCIANO I LAGHI? (SECONDA PARTE)

Lago di Annone

La struttura del ghiaccio in superficie può essere molto varia. Non è raro che si formi una struttura a scaglie più o meno geometrica; altre volte si possono osservare bolle d’aria imprigionate nel gelo. Non solo. Può capitare che il ghiaccio esondi, rivestendo anche parte delle sponde. Per lo stesso motivo il pack marino che si forma nelle regioni polari non è assolutamente piatto, come si potrebbe pensare.




Inoltre, il ghiaccio gode della proprietà di riflettere facilmente la luce e diffonderla in direzioni diverse da quella di provenienza: una caratteristica legata alla presenza di piccolissime bolle d’aria, a volte del tutto invisibili. Camminando lungo le rive si potrà allora osservare come lo strato gelato cambi colore a seconda della posizione da cui lo si osserva: in certi punti rifletterà la tonalità del cielo, in altri quello del canneto e delle rive del lago; in altri sembrerà del tutto trasparente, lasciando scorgere fondali relativamente profondi, oppure molto più opaco, di colore bianco e azzurro in base alla dimensione delle irregolarità che contiene.


Lago di Annone

Nel caso in cui la riva di un lago ghiacciato tenda a scaldarsi e quindi a sciogliersi, potrà capitare anche di ascoltare i suoni prodotti dai movimenti che la superficie subisce a causa delle variazioni termiche. Si tratta di rumori e vibrazioni molto particolari quasi metallici, facilmente udibili anche a una certa distanza.


Lago del Segrino
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