Per gli Inuit il senso dell’esistenza stava nella armonia tra l’uomo e le forze naturali. L’INUK credeva nell’eternità dell’anima e temeva lo spirito (TUPILAQ) malvagio e dispettoso che interagiva con gli uomini, rendendo la loro vita difficile e facendo dispetti. La forza vitale degli elementi era sempre rispettata: dopo aver ucciso gli animali, gli Inuit riunivano le ossa delle zampe, perché il loro spirito potesse camminare verso una nuova vita. Per esempio, il cranio della foca veniva posto su un cumulo di neve rivolto verso il mare perché potesse vederlo e, immergendosi nell’acqua, diventare di nuovo foca. Quando la caccia era a lungo infruttuosa o vi erano gravi malattie si ricorreva allo sciamano (ANGAGOQ): grazie a misteriosi rituali raggiungeva uno stato di trance che gli permetteva di mettersi in contatto con gli spiriti divini e le divinità e chiudere lo aiuto.
Il mondo sovrannaturale era concepito in diversi strati: l’inferiore, profondo, caldo e confortevole, dove l’uomo è ricevuto dopo la morte; l’intermedio, proprio al di sotto della crosta terrestre, destinato ai cacciatori maldestri e alle donne che infrangono i tabù; e il superiore, in cielo, freddo e deserto come la terra che gli Inuit abitavano.
Tutti gli esseri del mondo visibile, gli uomini, gli animali, gli alberi e il cielo, il mare e persino le pietre, erano dotato di uno spirito immortale e di poteri soprannaturali con cui punivano chi li disprezzava o infrangeva i tabù. I tabù riguardavano tutti gli aspetti della vita quotidiana: una serie complessa di regole e divieti che governavano l’armonia tra l’uomo e la terra. Gli amuleti erano portati da tutti, anche dai cani, e servivano a rafforzare il carattere, a infondere astuzia e coraggio.
Il mondo sovrannaturale era concepito in diversi strati: l’inferiore, profondo, caldo e confortevole, dove l’uomo è ricevuto dopo la morte; l’intermedio, proprio al di sotto della crosta terrestre, destinato ai cacciatori maldestri e alle donne che infrangono i tabù; e il superiore, in cielo, freddo e deserto come la terra che gli Inuit abitavano.
Tutti gli esseri del mondo visibile, gli uomini, gli animali, gli alberi e il cielo, il mare e persino le pietre, erano dotato di uno spirito immortale e di poteri soprannaturali con cui punivano chi li disprezzava o infrangeva i tabù. I tabù riguardavano tutti gli aspetti della vita quotidiana: una serie complessa di regole e divieti che governavano l’armonia tra l’uomo e la terra. Gli amuleti erano portati da tutti, anche dai cani, e servivano a rafforzare il carattere, a infondere astuzia e coraggio.
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