Nelle nostre pagaiate invernali sul lago, c’è un fenomeno biologico molto interessante da osservare: è il "pendolarismo" del Gabbiano comune. Stormi di centinaia di individui, disposti in una lunga fila quasi a formare una catena di ali, percorrono il cielo, al tramonto e all’alba, dai dormitori nel centro del lago alla pianura padana, dove trovano di che nutrirsi. Il Gabbiano comune appartiene all’ordine CHARADRIIFORMES, famiglia LARIDAE e il suo nome scientifico è Larus ridibundus e pare che Larus sia proprio una delle ipotesi sull’origine del nome Lario.
. E’ agile e slanciato, con 34-37 cm di lunghezza; dorso e lunghe ali grigio pallido, caratterizzate dal margine anteriore bianco puro e dalla superficie inferiore delle primarie grigio scura. Gli adulti hanno becco e zampe rosso scuro e coda nera, mentre il capo si presenta bianco con macchie nere nella zona oculare in inverno, ed è invece color cioccolato in estate. I giovani hanno un aspetto più colorato: con macchie e strie grigie, marroni e bianche sulle parti inferiori bianche e becco e zampe arancioni. Nidifica generalmente in colonie numerose, in zone con vegetazione bassa, in prossimità di acque ferme o correnti, ma frequenta abitualmente zone lontane dall’acqua, come campi coltivati o ambienti cittadini: si nutre infatti soprattutto di insetti e vermi di terra, integrati con materiale vegetale e spesso con altri elementi organici trovati nelle discariche. Le coppie più anziane tendono a nidificare al centro della colonia, relegando le più “inesperte” in periferia: conquistare un territorio centrale assicura infatti un maggiore successo riproduttivo.
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Foto di Riccardo Agretti.
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