Ci capita di vederlo, mentre stiamo pagaiando, con il suo possente volo, lineare e non sfarfallante. Il grande Gabbiano reale mediterraneo fa parte dell’ordine CHARADRIIFORMES, famiglia LARIDAE, il suo nome scientifico è Larus michahellis. Con 59-67 cm di lunghezza e 140-158 di apertura alare, è più grande del Gabbiano reale nordico e del Gabbiano comune, da cui gli adulti si distinguono anche per le zampe gialle e per il piumaggio del dorso e delle ali più scuro, ma confondibile con il nero dello Zafferano. Evidente, negli adulti, il robusto becco giallo con una netta macchia rossa; è nero nei giovani, che si differenziano anche per il piumaggio grigio-marrone disomogeneo.
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Nidifica su scogliere e falesie a picco sul mare, ma anche in prossimità di laghi e fiumi; un’ampia varietà di habitat, tra cui coste basse, lagune, paludi, campi coltivati o addirittura aree urbane, vengono invece frequentati al di fuori della stagione riproduttiva, in risposta alla vasta dieta di predatore che include vertebrati e invertebrati sia acquatici che terrestri, e che, in certe zone, è principalmente basata su rifiuti organici trovati nelle discariche. Si riunisce solitamente in stormi e nidifica in colonie, sebbene le coppie difendano il territorio intorno al nido.
Nidifica su scogliere e falesie a picco sul mare, ma anche in prossimità di laghi e fiumi; un’ampia varietà di habitat, tra cui coste basse, lagune, paludi, campi coltivati o addirittura aree urbane, vengono invece frequentati al di fuori della stagione riproduttiva, in risposta alla vasta dieta di predatore che include vertebrati e invertebrati sia acquatici che terrestri, e che, in certe zone, è principalmente basata su rifiuti organici trovati nelle discariche. Si riunisce solitamente in stormi e nidifica in colonie, sebbene le coppie difendano il territorio intorno al nido.
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Distribuito prevalentemente nel mediterraneo, dove si trovano i principali siti di riproduzione e di svernamento, in Lombardia nidifica sulle sponde dei laghi insubrici e sul Po. Nelle colonie di riproduzione, capita spesso che gli adulti vadano a caccia di pulcini nei nidi dei vicini per cibarsene. Talvolta, tuttavia, la cattura si trasforma in “adozione”.
Foto di Riccardo Agretti (Inuit del Lario)
Foto di Riccardo Agretti (Inuit del Lario)
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