"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

mercoledì 2 aprile 2008

IL NIBBIO BRUNO, IL RAPACE DEL LAGO


Mentre siamo in kayak durante la bella stagione, ci fa sempre compagnia, nel cielo sopra di noi, in volo planato, un grosso rapace scuro: è il Nibbio Bruno. E’ un rapace diurno di discrete dimensioni (apertura alare di circa 150 cm.) e il suo nome scientifico è Milvus migrans. Ha piumaggio marrone scuro con parti inferiori e calzoni tendenti al rossiccio, testa grigio biancastra, occhi gialli. Silhouette di volo caratteristica con ali lunghe tenute piegate verso il basso e lunga coda lievemente forcuta. Simile al Nibbio Reale ma si distingue per la coda meno forcuta, quasi squadrata quando è aperta, è per l’assenza di ampie finestre bianche nel piumaggio inferiore dell’ala. Costruisce il nido su alti alberi all’interno di boschi estesi di collina e pianura o sulle pareti rocciose in prossimità di laghi, fiumi o altre zone umide. E’ un rapace opportunista che si nutre di una grande varietà di prede vive, ma anche di carogne e rifiuti. Le popolazioni italiane si nutrono prevalentemente di pesci, che vengono catturati immergendo gli artigli appena sotto il pelo dell’acqua. Per questa ragione si conta una forte presenza nel territorio Lariano. Migratore totale, sverna a sud del Sahara nella regione etiopica. Assente in inverno, arrivi particolarmente precoci si verificano a partire da Febbraio/Marzo. Una curiosità: per foderare il nido utilizza spesso sacchetti di carta o di plastica e altro materiale soffice prelevato dalle discariche.

PS: la prima foto è stata scattata da Peteraq dal suo kayak.


2 commenti:

  1. Spettacolo! Domanda: mi sa che è una vita che confondo questo pennuto con la poiana, ma fra i due che differenze ci sono?

    RispondiElimina
  2. Mi son sempre chiesto che tipo di rapace fosse quello che anch'io vedo sempre volteggiare quando vado ad Abbadia... Kayak, non solo kayak ma pur sempre legato al kayak.

    Complimenti!

    Alessio

    RispondiElimina