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Un pesce dalla forma allungata (mediamente misura 25 cm e pesa 50 grammi), di colore verdazzurro sul dorso e argenteo sui lati, la cui pelle squamosa è caratterizzata da una serie di macchioline scure. Un pesce piuttosto anonimo, ma che sotto forma di missoltino (l’agone essiccato) è diventato una vera celebrità. La metamorfosi di missoltino ha delle fasi e delle regole ben precise. Un volta pescato, il pesce viene sviscerato (i pesci d’acqua dolce vanno sempre puliti appena pescati per non correre il rischio che prendano cattivi odori: la loro carne è come una spugna), salato e messo a essiccare al sole su apposite strutture in legno. Prima di essere pronti per la stagionatura, gli agoni devo prendere almeno 48 ore di sole, poi vengono disposti a croce con qualche foglia di alloro, in appositi contenitori, e così inizia la stagionatura vera e propria. Stagionatura che dura cinque mesi.
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La pesca degli agoni (rigorosamente vietata da metà maggio a metà giugno, periodo di maggiore riproduzione) si concentra prevalentemente nella seconda quindicina di giugno e agli inizi di luglio: se si considera il tempo di essiccazione e di stagionatura diventerà (come per tradizione) un ottimo piatto natalizio. Per consumarli (sempre secondo tradizione) basta passarli alla griglia, giusto il tempo di riscaldarli, e servirli con una spruzzatina di aceto, un filo d’olio e un po’ di polenta che ne ammorbidisce il sapore (sono molto salati).
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