"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

venerdì 14 marzo 2008

LA VITA SOCIALE DEGLI INUIT


Prima del contatto con l’uomo Bianco (Quallunnaat), gli Inuit erano un popolo nomade che viveva di caccia e pesca, raggruppato in piccoli nuclei autogovernati. La loro società era ampiamente ugualitaria, senza gerarchie o autorità, basata sulla libertà individuale e sull’interesse comune. Le decisioni si prendevano in gruppo con il consenso generale e le questioni di maggiore rilevanza erano discusse dagli anziani: ogni opinione era ascoltata con attenzione ma nessuna era vincolante. La cooperazione era essenziale per la sopravvivenza. La caccia agli animali artici richiedeva un gran numero di uomini e le provviste di ognuno erano a disposizione di chiunque ne avesse bisogno. Gli Inuit non conoscevano lo spirito di competizione, che in queste condizioni climatiche estreme sarebbe stato inopportuno e dannoso, avrebbe causato tensioni e provocato la separazione del gruppo diminuendo le possibilità di sopravvivenza.

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