"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 25 novembre 2013

CALABRIA 2013 (parte seconda)



GIORNO 3 Si inizia a prendere il ritmo e alle 08:00 siamo già imbarcati sui nostri kayak. In mattinata passiamo da Capo Vaticano, bellissima zona con una bella scogliera frastagliata e giardini di roccia, qualche piccola grotta e un mare dai colori quasi tropicali. Ci concediamo anche una pausa caffè e aiutati da una bella brezza, che ci spinge e ci permette di fare anche piccole surfate, raggiungiamo Nicotera Marina per la pausa pranzo. Durante la pausa pranzo a base di un bel piatto di pasta, la brezza si alza e diventa tesa, appaiono le prime creste bianche sulle onde e il mare si popola di windsurf. Siamo all'inizio del Golfo di Gioia e quando partiremo la nostra rotta sarà a 90° con il vento, dovremo faticare. Attendiamo sino alle 16:30, la brezza è ancora tesa ma se vogliamo fare un po' di strada dobbiamo imbarcarci. Stando lontani dalla costa si procede abbastanza bene, ma a causa del vento al traverso, Roberta chiede un aiutino (incredibile!!!). Finalmente alle 18.30 la brezza cala e siamo all'altezza del porto di Gioia Tauro. Proseguiamo sino a superare la città e poco oltre la foce del fiume Petrace ci fermiamo per la notte. Sono le 19:45 circa e abbiamo percorso 18Mn (33Km). 



GIORNO 4 La tappa che ci aspetta è la più bella, ma anche la più lunga. Costeggeremo la Costa Viola, forse la più bella della Calabria, dove l'Aspromonte si getta direttamente in mare con ripide scogliere alternate da spiagge di sabbia o ghiaia, poi entreremo nello Stretto di Messina e dovremo vedercela con le sue correnti. Dopo poche miglia, a Palmi, ci fermiamo per un buon caffè. Proseguiamo guardando affascinati lo scoglio dell'Ulivo, chiamato così per la crescita spontanea di una pianta di ulivo sulla sua sommità (ma come fa a crescere su un sasso in mezzo al mare?) e la bellissima costa, raggiungiamo Bagnara Calabra dove ci fermiamo per la sosta pranzo. Il cielo che in questi giorni era limpido, si sta ammassando di strati nuvolosi e sottocumuli che preannunciano l'arrivo di una perturbazione. Per oggi non dovrebbero esserci problemi ma domani il bollettino meteo mette in allerta per temporali. Oggi sosta breve e poco dopo le 14:00 siamo già in mare. Superata la bella cittadina e il porto turistico di Scilla appare davanti a noi lo Stretto di Messina. La marea, come previsto, è favorevole e entriamo nella corrente discendente dello stretto. Il GPS, in alcuni tratti, mi dice che viaggiamo a 18 Km/h, stento a crederci, ma in poco tempo raggiungiamo Villa S. Giovanni. Poco prima del porto avvistiamo un supermarket e la sosta per procurarsi la cena è d'obbligo. Tornati ai kayak notiamo che la corrente ha cambiato improvvisamente direzione, ora è ascendente e comincio ad avere qualche preoccupazione, decidiamo di provare, la sosta per la notte è prevista poco oltre Villa S. Giovanni. Procediamo sotto costa e al riparo del porto, ma poi il muro di protezione del porto ci obbliga ad entrare in corrente. Vado, e appena la prua entra nella corrente il kayak vira di quasi 90°, traghetto e mi sposto più al largo dove la corrente è meno violenta, e anche se con fatica si riesce a risalire. Preoccupato, dico a Roberta di provare “ ...dai pancia e pagaia solo a destra.....”, bravissima riesce a raggiungermi. Pagaiamo a tutta forza sino a raggiungere un punto riparato, il più è fatto, riprendiamo fiato, ora abbiamo un po' di corrente contraria ma risaliamo tranquillamente e raggiungiamo un buon punto per passare la notte. Siamo nella frazione di Concessa il sole è già tramontato e abbiamo percorso 22Mn (41 Km). L'oscurità ci offre lo spettacolo della città di Messina illuminata, proprio difronte a noi. 





GIORNO 5 La notte non passa proprio tranquilla, disturbati dal rombo dei tuoni per il temporale sulla Sicilia e qualche scroscio d'acqua. Al risveglio il cielo sopra di noi è pulito ma sulla Sicilia permane un grosso cumulonembo e il bollettino meteo annuncia forti temporali in giornata. Ci imbarchiamo e raggiungiamo Reggio Calabria, con un bel temporale che resta confinato nell'entroterra calabro, regalandoci solo poche gocce saltuarie. Appena superata la città, con in vista la punta di Pellaro, in forse un minuto appare un muro bianco che copre la visibilità della punta. “ SBARCHIAMO....SUBITO!  urlo a Roberta, appena il tempo di togliere i kayak dall'acqua e il temporale ci è addosso con le sue belle raffiche di vento. Sotto un riparo di fortuna, che non ci protegge totalmente dall'acquazzone restiamo per quasi due ore in attesa che il temporale si esaurisca. Tornata la tranquillità ci imbarchiamo e seguiamo la costa, ora abbastanza monotona, sino a raggiungere la località di Lazzaro, poco prima di Capo d'Armi, dove decidiamo di sbarcare, vista la facilità di raggiungere il luogo per Santino, che deve provvedere al nostro recupero. Percorsi 13 Mn ( 25 Km).  Purtroppo è finita, avremmo voluto continuare, ma il lavoro e soprattutto la meteo ci dice di fermarci, per alcuni giorni il tempo non sarà bello.







Comunque la meta è raggiunta, siamo nel mare Ionio.
Percorso totale.: circa 90 Mn (165 Km)
Ringrazio ancora il mio collega Santino per la sua ospitalità e disponibilità...magari il prossimo anno si continua.









Testo e foto degli Enzi (Inuit del Lario)
Altre foto nella Galleria degli Enzi.



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