Il kayak da mare è uno sport meraviglioso praticato però in un ambiente pericoloso e poco prevedibile. Nemici come le onde, il vento e il temporale possono essere sempre in agguato anche durante una giornata in cui le previsioni meteo sono buone. Come per altre attività sportive praticate all’aperto la conoscenza della meteorologia è indispensabile; inoltre l’esperienza ci consente di poter capire in anticipo quando le condizioni atmosferiche in una determinata area stanno cambiando. Quando la nostra pagaiata deve durare per più ore (magari per l’intera giornata), oltre ovviamente ad informarsi sulle previsioni meteo, dobbiamo sempre osservare i segni che il cielo ci trasmette in modo da pianificare le possibili vie di fuga ed interrompere l’escursione, in caso di peggioramento delle condizioni atmosferiche.
Familiarizzando con i differenti tipi di nuvole e con i loro movimenti, acquisirete la capacità di giungere a conclusioni razionali sull’evoluzioni delle condizioni atmosferiche. La maggior parte di noi sa che un cielo nero e minaccioso annuncia un temporale imminente, o che la diminuzione costante delle nubi prelude a un miglioramento. Le tre categorie dei nubi da identificare sono quelle di alta, media e bassa quota. Un aumento graduale delle nube alte o medie, come cirri o altocumuli, preannuncia di solito l’arrivo di una perturbazione. Quando nubi basse come gli strati si muovono in direzione diversa rispetto alle nubi dei livelli superiori, le precipitazioni sono spesso in arrivo. I cumuli si sviluppano verticalmente e possono estendersi su tutto il profilo verticale della troposfera; il Cumulus humilis, o cumulo di bel tempo, è di ridotte dimensioni ed è tipico dei regimi di stabilità. Al contrario, i cumuli che si ingrossano nel giro di poche ore sono sintomo di instabilità e preludono a temporali associati a violente raffiche di vento, pioggia intensa e grandine.
Alle medie latitudini il tempo cambia di solito ad iniziare da ovest, ma i venti locali sono influenzati da altri fattori. Ad esempio, sulle zone costiere le brezze di mare possono soffiare in direzione del tutto differente rispetto a quelle dei venti in quota o dell’entroterra. Oppure, mentre un violento temporale si avvicina, richiama l’aria verso la sua base in modo che i venti al suolo soffiano nella sua direzione, in senso opposto allo spostamento della tempesta; ciò spiega il vecchio adagio che afferma che i temporali si muovono contro vento. Osservando i venti e tenendo d’occhio il barometro, potrete farvi un’idea del prossimo cambiamento meteorologico. Ad esempio una caduta della pressione atmosferica associata a vento da sud-ovest indica l’arrivo di una perturbazione.
Bellissimo e utilissimo articolo! Da memorizzare!!!!
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