E’ l’ultimo strato termico, forse quello più importante, che oltre a proteggere il tronco dagli spruzzi delle onde e dal vento, trattiene il calore corporeo. Nella scelta della giacca d’acqua è importante capire che di tipo di kayak si andrà a fare e della stagione e delle condizioni meteo in cui la si intende usare. Conviene stivare nel terzo gavone, anche durante la bella stagione, una giacca d’acqua leggera in modo da far fronte per esempio ad temporale estivo.
Le giacche d’acqua in nylon o in cordura, più o meno pesanti, offrono un’ottima resistenza all’acqua, ma non lasciano traspirare molto. Pertanto sono più adatte ad un’attività in kayak in acqua mossa dove si è sempre bagnati. Per un’attività di escursionismo in mare quando si prevede di dover navigare a lungo è consigliabile una giacca d’acqua di materiale traspirante che protegga del vento e asciughi rapidamente. E’ importante che i polsi e il collo siano chiusi e che non facciano entrare acqua. Esistono giacche dotate di polsini in lattice e altre che, oltre ai polsini, hanno anche la chiusura al collo nello stesso materiale. Alcune giacche presentano il cosiddetto doppio tubo a livello addominale in modo da poter infilare il paraspruzzi tra i due strati della giacca per garantire il massimo dell’impermeabilità. Infine è consigliabile che la giacca d’acqua sia fornita di cappuccio estraibile dal colletto per proteggere il capo dal vento o dalla pioggia.
Sotto la giacca d’acqua va indossato lo strato termico interno per riscaldare le braccia e il torace. Si possono indossare magliette termiche a maniche corte o lunghe e micro-pile. Lo strato termico si può aumentare a piacere variando il numero e lo spessore degli indumenti tecnici, tenendo però conto del fatto che appena si inizia a pagaiare a buon ritmo, si produce molto calore. Conviene quindi partire avvertendo una sensazione di “fresco”.
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