Lo incontriamo spesso in kayak, nella bella stagione, mentre caccia gli insetti sul pelo dell’acqua ed inizio autunno quando sopra il canneto del Bione (sul lago di Garlate) si riunisce in centinaia di individui per prepararsi al ritorno verso le aree di svernamento africane. Appartiene all’ordine Passeriformes, famiglia Hirundi-Nidae, uccelli di piccola taglia simili alle rondini, che vivono in grandi gruppi e spesso convivono con l’uomo. Il nome scientifico è Delichon urbicum. Di piccole dimensioni, ha una lunghezza totale del corpo di 12 cm. La coda è piuttosto corta e leggermente forcuta, senza le timoniere filiformi tipiche di altre rondini. Il piumaggio del dorso è blu-nero lucido; le parti inferiori sono bianche. E’ chiaramente riconoscibile da una banda di colore bianco sul dorso, tra la coda e le ali. Il volo è meno veloce rispetto alla Rondine, con ampi volteggi eseguiti spesso a quote più elevate.
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E’ molto comune e facilmente osservabile. Nidifica più frequentemente in ambiente antropizzati, colonizzando spesso le città; costruisce un nido tondeggiante di fango quasi totalmente chiuso con una sola apertura di entrata molto piccola, in genere sotto i cornicioni delle abitazioni. Si osserva facilmente in volo, quando caccia in gruppo gli insetti di cui si nutre. Ha un comportamento sociale molto sviluppato come le altre specie del gruppo ma forma colonie ancora più numerose, anche con nidi addossati l’uno all’altro. Migratore transahariano, arriva in Lombardia per nidificare a partire da Marzo e riparte ad Ottobre. Il nome scientifico del Balestruccio deriva dalla sua adattabilità a convivere con l’uomo, anche in situazioni estreme come quelle urbane.
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