"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 9 marzo 2015

IL FORAPAGLIE, NASCONDINO TRA LE CANNE


 
Appartiene all’ordine Passeriformes, famiglia Sylviidae. Il suo nome scientifico è Acrocephalus schoenobaenus. E’ un uccello di piccola taglia, lungo meno di 13 cm. Si distingue dalla Cannaiola per l’evidente sopracciglio color crema e per le parti superiori notevolmente striate ad eccezione del groppone, che è uniformemente di color fulvo. Può anche confondersi con Forapaglie castagnolo, che però ha un vertice più scuro. Parti inferiori color crema, con fianchi fulvi. La coda è piuttosto squadrata.




Abita la fitta vegetazione nei pressi dell’acqua, soprattutto canneti e arbusteti. Il nido è costruito alla base delle piante, dove la copertura è più densa. Si nutre di insetti e loro larve, ragni e piccole chiocciole. Caratteristico il movimento continuo e irrequieto; canta si posato sia in volo, tanti di giorno quanto di notte. Nel canneto vola tenendo la coda aperta e abbassata. Nidifica generalmente in aree planiziali ma occupa anche zone umide alla medie quote (fino a 1.300 m in Appennino). Durante le migrazioni si ferma sia nelle paludi, sia su campi e boschetti; nei voli notturni di trasferimento attraversa anche i passi alpini.




Il suo areale produttivo è essenzialmente europeo. Nidifica in tutto il continente ma diviene più rafo, fino a scomparire, verso le regioni più meridionali; a est nidifica fino in Siberia centrale. E’ un migratore transahariano, la cui intera popolazione europea sverna in Africa, dal Senegal all’Etiopia e, verso sud, fino al Sudafrica. In Italia nidifica in modo frammentario nelle regioni settentrionali. Uno dei nuclei più importanti è rappresentato da una popolazione che nidifica sul Lago Superiore di Mantova. In Europa nidificano meno di 2.500.000 coppie, considerate stabili o in leggera diminuzione. In Italia non si riproducono più di un centinaio di coppie di cui poco meno di 40 in Lombardia.



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