Il 6 Dicembre si festeggia il patrono di Lecco, San Nicolò. Protettore di tutti i naviganti e anche di noi kayakers. La statua posta nel lago all'altezza di Largo Stoppani risulta di recente restaurata e su di essa è facile notare il decoro in oro posto a rilievo sulla veste vescovile: si tratta di tre mele.
Collegata al Santo risulta la tradizione in uso anni fa e ultimamente riscoperta, di portare ai bambini buoni la sera della vigilia della festa “mele grosse e rosse” come simbolo di bontà e come augurio di prosperità. Le mele vengono distribuite in chiesa durante la messa dedicata al Santo e dal Sindaco in occasione della cerimonia di consegna delle Civiche Benemerenze prevista negli stessi giorni al teatro della Società di Lecco.
In Italia la tradizione delle mele trae origine dalla leggenda che fa riferimento all'episodio in cui San Nicola, venuto a sapere che tre povere bambine sarebbero state vendute dal padre come schiave perché la famiglia non le poteva mantenere, andò solo nella notte fino alla casa delle tre bambine e posò sulla finestra tre mele d’oro per garantire loro una dote.
Un'altra interpretazione delle tre mele cesellate sul Santo è che rappresentino le tre componenti principali della fede ovvero: il Dono, l'Intelligenza, e la Libertà.
A Lecco è diffusa anche una filastrocca che recita:
"San Niculò
el porta i pom,
Sant'Ambros
i ha fa coss
la Madona
i ha pelà
el Bamben
i ha mangià;
i ha mangià
a fett a fett
cun una fila
de' michett"
Traduzione in italiano: San Nicolò porta le mele, Sant’Ambrogio le fa cuocere, la Madonna le ha pelate, e il Bambino Gesù le ha mangiate; le ha mangiate fetta a fetta con una fila di michette (pane tipico lombardo)
Testo del Luis (Inuit del Lario CK90)
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