Affacciata sulla parte finale del Lario, posta di fronte a Lecco, sorge Malgrate. Chiamata in epoca romana Antesitum (situata di fronte) quando tale borgo era un piccolo insediamento di pescatori e di barcaioli che vivevano anche dei piccoli proventi derivanti dal trasporto di persone e merci tra le due sponde del lago.
Il nome di Malgrate nasce in epoca medioevale quando i lecchesi alleati ai milanesi attaccarono e distrussero il Forte di San Grato posto sulla collina di Parè di Valmadrera , avamposto dei comaschi sul Lario. La battaglia di Malgrate si concluse con un massacro e i lecchesi non rispettarono i diritti dei prigionieri che si erano arresi, uccidendoli tutti. Da allora il nome di San-Grato fu modificato in Mal-Grato e dette un nuovo nome alla città Malgrate appunto e Valle Magrera poi Valmadrera, l’avvallamento sotto il monte Moregallo.
Malgrate, comune di poco meno di 5.000 abitanti, risultava essere un luogo fresco d’estate e riparato dai venti freddi d’inverno, ambito come residenza dalle famiglie ricche della zona. La parte affacciata sul lago presenta la convivenza di edifici modesti, le vecchie abitazioni dei pescatori con le ville patrizie come ad esempio Palazzo Agudio (ora sede del municipio). L’edificio insieme a Palazzo Consonni spicca nel suo interno per le opere pittoriche e statuarie di ispirazione mitologica; Palazzo Reina posto sull’angolo del porticciolo e dotato di un giardino a lago posto a scavalco della strada per Bellagio.
Palazzo Recalcati è un edificio storico posto tra i due ponti Vecchio e Nuovo (Ponte Azzone Visconti – Ponte Kennedy) anticamente abitato dalla famiglia Recalcati che riscuoteva le gabelle per l’attraversamento del ponte Vecchio, era proprietaria anche dell’edificio dall’altra parte del lago (detto ora Villa Valassi) e del quartiere che si snodava attorno al Lazzaretto. Palazzo Recalcati è ora proprietà della curia che lo ha trasformato nell’oratorio di San Carlo dotato anche di alcune camere per studenti stranieri del Politecnico di Milano.
Malgrate mantiene anche una tradizione turistica e ricettiva tanto vero è che numerosi sono i locali, ristoranti, alberghi situati tutti di fronte al lago. Tale tradizione ha convinto gli amministratori a cercare di allargare la spiaggia a lago per permettere una maggiore accoglienza di visitatori soprattutto nei fine settimana estivi. I lavori di questo allargamento sono in corso anche in questi giorni.
.
Testo del Luis (Inuit del Lario)
.
Nessun commento:
Posta un commento