L’unica Piazza che si affaccia sul lungolago di Lecco è quella dedicata a Mario Cermenati (Lecco 1868 - Castel Gandolfo 1927). Originariamente detta “Piazza del Grano” fu dedicata al naturalista e politico lecchese nel 1927. La statua in marmo e basamento in pietra era originariamente in bronzo poi requisito nel 1943 per esigenze di guerra. A sinistra del Cermenati, l’edificio con la torre, è la vecchia dogana, chiamato dai lecchesi “Palazzo delle Paure”.
Cermenati, figlio di famiglia nobile per parte di madre mentre il padre era un ricco commerciante, fu allievo dell’abate Stoppani che gli trasmise la passione per le scienze naturalistiche e in particolare lo studio del proprio territorio sotto l’aspetto naturale e quindi: Montagne e Laghi. A 17 anni Mario pubblica la rivista “Il naturalista Valtellinese” (la madre è di Sondrio), si iscrive alla facoltà di Scienze Naturali, diventa professore alla Università di Roma. Nel 1903 in qualità di Presidente della “Società di Mutuo Soccorso tra Pescatori Lariani” difende in parlamento i diritti dei pescatori di Lecco contro chi voleva limitare i metodi usati all’epoca per la pesca agli agoni.
Cermenati prosegue nella carriera politica e viene eletto nel 1909 alla Camera dei Deputati nelle file dei liberali; dopo qualche anno sarà sottosegretario all’Agricoltura. Personaggio eclettico, tra le varie attività di cui si è interessato sono arrivate ai giorni nostri il “Parco Nazionale del Gran Paradiso” di cui fu uno dei promotori e “La Palestra Enigmistica” rivista che pubblicò quando frequentava il gruppo lecchese della “Scapigliatura Lombarda” la rivista sulla quale Giuseppe Airoldi, funzionario del Comune di Lecco, aveva pubblicato il primo cruciverba italiano.
Il “Palazzo delle Paure” in realtà potrebbe far pensare, visto lo stile medioevale, a una sede dell’inquisizione. In realtà è un edificio costruito nel 1905 come sede dell’Intendenza di Finanza. I lecchesi lo chiamavano così perché ci andavano a pagare le tasse. L’edificio è in stile eclettico neo-medioevale e riporta sulle facciate lo stemma dei Visconti e quello della città di Lecco.
L’edificio ha cambiato varie destinazioni d’uso nell’arco degli anni, quella più nota ai lecchesi è quella scolastica come sede del Liceo Scientifico G. B. Grassi e della scuola per Segretaria d’Azienda (FLESIP). Ristrutturato e ripulito di recente verrà destinato secondo il progetto del comune a “Urban Center” uno spazio all’interno del quale saranno messe a disposizione dei cittadini le informazioni necessarie per comprendere lo sviluppo di Lecco, con riferimento sia al suo passato che al suo futuro urbanistico, sociale, economico e culturale, anche attraverso l'esposizione di materiali relativi al Piano di Governo del Territorio e con percorsi multimediali.
Testo del Luis (Inuit del Lario)
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