E’ il più piccolo degli aironi europei. Appartiene all’ordine Ciconiiformes, famiglia Ardeidae e il suo nome scientifico è Ixobrychus minutus. I sessi sono differenziati: maschio con capo, dorso e coda neri, corpo e collo nocciola, ali nere con due grosse macchie nocciola. Femmina simile ma con colori meno contrastanti e con strisce scure longitudinali sul collo. In volo, solitamente radente gli specchi d’acqua, appare evidente il contrasto nel piumaggio.
Solitario e territoriale, nidifica in canneti in zone umide, anche di piccole dimensioni come ex cave o margini di canali e fossi. Il nido viene costruito tra le canne o su piccoli cespugli, in genere a meno di un metro dal suolo. La dieta è costituita per la maggior parte da insetti, pesci e anfibi che vengono catturati sul terreno tra il fitto della vegetazione o sul pelo dell’acqua. Quando si sente minacciato assume posizione eretta con collo disteso e becco all’insù imitando così le canne palustri tra le quali si rifugia. Il comportamento mimetico di difesa tra le canne è talmente istintivo che viene attuato anche quando il Tarabusino si trova allo scoperto. Così può capitare che i soggetti catturati e inanellati a scopo scientifico, una volta rilasciati, non volino immediatamente ma si fermino in atteggiamento perfettamente mimetico in mezzo al nulla.
Migratore totale, trascorre l’inverno in Africa a sud del Sahara. E’ presente in gran parte dell’Europa dal Mediterraneo alla Scandinavia. In Italia nidifica in maniera diffusa, ma la maggior parte della popolazione è concentrata nella Pianura Padana e nelle zone umide costiere dell’alto Adriatico. In numero di coppie nidificanti in Europa è calcolato in 35.000 circa (forse altre 20.000 in Russia). Rispetto agli altri aironi, di cui si hanno conteggi precisi dei nidi delle colonie, il numero delle coppie nidificanti in Italia è solo stimato. In Lombardia nidificano circa 200 delle 2000 coppie ipotizzate. A causa della rarefazione e delle trasformazioni dell’habitat riproduttivo, la popolazione europea appare in declino e la specie rientra tra quelle considerate vulnerabili.
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