"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 6 maggio 2010

LA MORETTA, L’ANATRA COL CIUFFO



Il lago d’inverno, soprattutto nelle aree meno esposte all’influsso del moto ondoso, si arricchisce della presenza di grossi stormi di Moretta. La si può osservare intanto che cerca il cibo immergendosi in acque anche abbastanza profonde con grande abilità. Appartiene all’ordine Anseriformes, famiglia Anatidae, comprendente anatre, oche e cigni. Fa parte delle “anatre tuffatrici”, che si alimentano immergendosi. Il suo nome scientifico è Aythya fuligula.





Il maschio è nero con i fianchi bianchi ed è ornato da un caratteristico ciuffo sulla nuca. La femmina è bruno scuro, talora con sottocoda o base del becco bianche. Becco grigio con punta nera e iride gialla. Zampe palmate di colore grigiastro. In volo ha un’evidente barra chiara sul dorso dell’ala, dovuta la colore delle remiganti. E’ lunga 40-47 cm. Il volo è rapido e diretto. In acqua ha un sagoma piuttosto bassa e mantiene la coda sulla superficie. Se infastidita preferisce fuggire immergendosi con un tuffo marcato.





Nidifica in acque interne e negli estuari, tanto sulla riva quanto sul terreno, anche a qualche decina di metri dall’acqua. Utilizza con una certa regolarità anche i bacini artificiali. Pur non essendo coloniale, talora si trovano diversi nidi ravvicinati. Nidifica anche all’interno di colonie di gabbiani e sterne. Ha dieta onnivora. In genere si procura l’alimento con immersioni che possono raggiungere i 7 metri di profondità e durare fino a 40 secondi.






Nidifica nell’Europa settentrionale, ma piccoli nuclei o coppie isolate nidificano anche nelle regioni meridionali. D’inverno migra nell’Europa centro meridionale. In Italia e in Lombardia si riproduce solo in casi rarissimi. E’ invece comune come svernante, su tutte le aree lacustri e lungo il corso dei principali fiumi. In Lombardia il contingente svernante ammonta a diverse centinaia di capi con tendenza all’incremento negli ultimi anni. L’espansione delle Moretta pare essere dovuta, in parte, all’involontaria diffusione da parte dell’uomo, del bivalve Dreissena polymorpha di cui la Moretta si nutre.


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