Usando un termine propriamente nautico, ogni volta che facciamo un’operazione di trasferimento in acqua di un kayak a secco, effettuiamo un varo. Esistono diversi modi per eseguire un varo, ma visto il peso (sempre sopra i 20 kg.) e la lunghezza (5 metri e più) di un kayak da mare, è sempre meglio farlo in due o con l’aiuto dell’apposito carrellino per il trasporto: questo per evitare una forte sollecitazione alla schiena. Quando siamo in due il kayak va impugnato con le apposite maniglie presenti a prua e a poppa, la pagaia va invece infilata nel pozzetto o fissata con gli elastici portatutto presenti sulla coperta. Un accorgimento importante per salvaguardare la schiena: quando sollevate il kayak da terra, non flettete la schiena in avanti, ma piegate le gambe in questo modo ridurrete il peso gravante sulla zona lombare. Il carrellino per il trasporto di un kayak è facilmente smontabile in più parti in modo da essere stivato nei gavoni durante la navigazione.
.Se invece siamo da soli e non possediamo un carrellino, esistono alcuni modi per trasportare un kayak da mare. Vediamo quali sono.
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Per brevi distanze si usa il sistema a Valigia: impugnando un bordo del pozzetto e facendo in modo che sia bilanciato, si solleva il kayak rivolto verso l’esterno e con la prua in avanti. Avendo una mano libera, possiamo tenere la pagaia in mano.
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Se la distanza è più lunga, conviene utilizzare il sistema a Spalla: una volta sollevato il kayak, afferrandolo per il bordo del pozzetto o infilando tutto il braccio dentro il pozzetto, lo si appoggia sulla spalla cercando un punto di equilibrio. Il pozzetto sarà rivolto verso il corpo e la prua in avanti. Con questo sistema si è costretti a tenere la schiena leggermente flessa lateralmente: per evitare che si verifichino contratture, conviene fermarsi e cambiare lato appena si comincia a sentire dolore alla spalla. Anche in questo caso teniamo la pagaia nella mano libera.
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