Quando lo vediamo volare mentre pagaiamo sul lago di Garlate, i colori metallizzati del suo piumaggio ci sorprendono ogni volta. Appartiene all’ordine CORACIIFORMES, famiglia ALCEDINIDAE, abili pescatori che si librano sull’acqua e si tuffano a capofitto per poi riemergere e rioccupare i posatoi. Il Martin pescatore è inconfondibile per la forma e la colorazione. Lunghezza circa 18 cm., peso 30-44 grammi. Le parti superiori sono blu-verdastre con vari riflessi a seconda della rifrazione della luce. Le parti inferiori e le macchie presenti ai fianchi dell’occhio sono castano-arancioni, mentre il mento e le guance sono bianchi. Le corte zampe e i piedi sono rossi negli adulti e bruni nei giovani. Il becco è nero, con la base della mandibola rossastra nel maschio e arancione nella femmina. I giovani sono in generale più opachi.
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Nidifica in prossimità di corsi d’acqua di varia portata, zone umide, canali, fossi e cave, situati a quote inferiori ai 500 metri. Necessita di ricchezza di pesci, acque relativamente limpide e pulite, non troppo agitate. Indispensabile la disponibilità di pareti sabbiose o di scarpate, meglio se occultate dalla vegetazione, dove poter scavare il nido; tali zone possono trovarsi anche a qualche centinaio di metri dalle zone di pesca.
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In Italia è migratore a corto e medio raggio, localmente sedentario. In Lombardia è ampiamente presente in pianura e in collina. Le popolazioni che vivono ai margini dell’areale europeo migrano, ma l’area di svernamento non oltrepassa il Mediterraneo. A migrare sono principalmente giovani e femmine; i maschi difendono i territori anche in inverno.
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