"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 15 settembre 2014

UN INUIT DEL LARIO IN KAYAK TRA GLI ICEBERGS (parte prima)

 GROENLANDIA DEL SUD


Nel mese di Luglio 2014 ho partecipato ad una spedizione nella Groenlandia del Sud: 15 giorni di navigazione in kayak + hiking (escursioni brevi o giornaliere), in tenda e completa autonomia. Organizzatore della spedizione di gruppo è l’agenzia locale Tasermiut. Un desiderio che si avvera: pagaiare in mezzo agli icebergs di fronte alle lingue glaciali che scendono dall’Inlandis (calotta polare), in un ambiente di completa wilderness.

META 
Fiordi della Groenlandia del Sud-Ovest, dal paese di Narsaq fino alla calotta polare del fiordo di Qaleralik e ritorno. Narsaq è raggiungibile con una navigazione di 1 ora dall’aeroporto di Narsarsuaq che è collegato 2 volte a settimana con Reykjavík o con Copenaghen. 


In volo sulla Groenlandia, ghiacciai e primi icebergs presso la costa orientale

Narsaq


ORGANIZZAZIONE
Abbiamo navigato con kayak di pvc, doppi (marca Prjon), dotati di due gavoni, uno anteriore e uno posteriore che contenevano la tenda, il cibo entro sacche stagne, gli scarponi, le pentole. Il kayak era dotato di timone con pedali nel pozzetto posteriore. Ogni kayaker aveva a disposizione una buona sacca stagna per i vestiti personali e il sacco a pelo, che è stata legata anteriormente o posteriormente al kayak. Il kayak era dotato di una rete porta oggetti con la pompa per svuotare il pozzetto in caso di necessità ed un piccolo gavone per guanti, cappelli e macchina fotografica a portata di mano. Il kayak doveva essere ben ancorato e legato a massi quando non utilizzato per prevenire i forti venti che si possono alzare nella notte.

Kayak doppi “parcheggiati”


Il gruppo, internazionale, era composto da 9 persone, 7 partecipanti di provenienza da tutta Europa e due guide. Una guida era istruttore di kayak esperta. Ogni giorno abbiamo effettuato pagaiate tra i 10 e i 26 km, della durata dalle 2 alle 5 ore, per un totale di circa 180 km. I campi tenda sono stati montati pressoché tutti i giorni nel primo o tardo pomeriggio, a seconda delle tappe. Durante il pomeriggio abbiamo effettuato piccole escursioni (hiking) nella tundra, sulle montagne, della durata da 1 a 3 ore, perlustrando i dintorni alla caccia fotografica di panorami e animali artici. Una giornata intera è stata dedicata ad una escursione più impegnativa. Fisicamente impegnativi sono stati i primi giorni di navigazione, fino a quando non siamo stati più allenati e coordinati nei movimenti ed abituati al montaggio/smontaggio dei kayak che ogni giorno dovevano essere riempiti/svuotati e trasportati lontano da riva a causa della variazione del livello delle acque per alta e bassa marea. Ogni coppia aveva a disposizione una tenda canadese, mentre un grande Teepee ha funzionato come ricovero del gruppo per colazioni, merende e cene.

Tende e Teepee

EQUIPAGGIAMENTO SUL KAYAK 
Equipaggiamento: ogni kayaker era provvisto di pantaloni e giacca semistagne, un paraspruzzi, un giubbotto di salvataggio, un paio di stivali lunghi in gomma per salire/scendere dal kayak, un paio di guanti in neoprene contro il freddo (importanti quando si alza il vento gelido). Come abbigliamento durante le pagaiate è stato sufficiente indossare una maglietta corta o leggera lunga per le giornate serene, un micropile in più quando era freddo. Obbligatorio il berretto leggero per il sole o quello di lana/pile in caso di vento o freddo. Utili gli occhiali da sole. I kayak utilizzati erano molto stabili, attenzione particolare è stata mantenuta durante la salita e discesa dal kayak. 



TEMPO METEOROLOGICO 
Il tempo meteorologico è stato estremamente favorevole: quasi due settimane complete di sole, un paio di giorni nuvolosi, un giorno con poca pioggia diurna. Le temperature sono state decisamente buone durante il giorno, superando sempre i 10°C, spesso attorno ai 15°C, un paio di volte superiori. Il soleggiamento  è intenso; è paragonabile al clima delle Alpi attorno ai 2000-2500 m di quota. Maniche corte quando il sole picchia, basta una nuvola o un po’ di vento e bisogna coprirsi velocemente. Piuttosto freddo in presenza di venti, soprattutto vicino alle lingue glaciali dove talvolta soffiano brezze di caduta dalla calotta. 

Fiordo presso Narsaq, notare una barca di cacciatori per comprendere le dimensioni



In questo territorio possono essere presenti sia brezze marine nei fiordi che caldi venti di Phoen, analogamente a quanto avviene da noi; venti freddi e impetuosi chiamati Piteraq, soprattutto in inverno, discendono dalla calotta e rendono impossibili gli spostamenti. Noi abbiamo sperimentato solo brezze, per fortuna! La navigazione è stata effettuata qualche volta  con vento assente e mare piatto; la maggior parte delle volte il vento era debole a 5 m/s con piccole increspature; raramente il vento a 8 m/s ha reso un po’ mosso il fiordo. Il tour, aperto anche ai neofiti del kayak, prevedeva la non navigazione in caso di vento superiore a 10 m/s e onde eccessivamente alte.

La notte invece la temperatura è stata decisamente bassa. Cala velocemente dopo le 18:00 soprattutto in prossimità dei fiordi con le lingue glaciali; dalla calotta discendono brezze serali gelide; al mattino le brezze risalgono il fiordo, come le brezze di lago o di montagna.  La prima settimana è stata fredda di notte, con punte di wind chill probabilmente verso gli zero gradi; occorre un buon sacco a pelo (t confort estrema almeno fino -10°/-15°C). Come paragone penso sia simile ad un campeggio in quota come a Livigno o Pontresina che subiscono forti escursioni termiche. Le brinate ricompaiono ad Agosto,  le nevicate sporadiche compaiono generalmente dopo la fine di Agosto.

Latitudine di Narsaq: circa 61°N. Il sole tramonta nella seconda metà di Luglio verso le 22.30, per sorgere poche ore più tardi; resta comunque poco al di sotto dell’orizzonte per cui non è mai buio, non si scorgono stelle nel cielo; non è necessaria la torcia per vedere. Il fuso orario in estate rispetto all’Italia è di 4 ore in meno.

Testo e foto di Mauro B. (Inuit del Lario-CK90)

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