"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 20 maggio 2013

L’AIRONE GUARDABUOI, A CAVALLO DI UNA PECORA



E’ un airone di piccole dimensioni appartenente all’ordine Ciconiiformes, famiglia Ardeidae. Il suo nome scientifico è Bubulcus ibis. Airone di forme compatte con collo e zampe relativamente corti. In inverno ha piumaggio interamente bianco ma, in periodo riproduttivo, capo, nuca e petto diventano color arancio, grazie anche alla comparsa di penne ornamentali. Il becco, corto e tozzo, è giallo per gran parte dell’anno, rossastro durante le parate nuziali. In volo, anche in periodo riproduttivo, appare quasi completamente bianco. Come gli altri aironi vola con collo retratto. 




Nidifica in colonie miste in canneti, boschetti e cespuglieti, all’interno di zone umide anche salmastre. Tra gli aironi è quello meno legato all’ambiente acquatico. Si nutre prevalentemente di piccoli invertebrati, soprattutto insetti, che vengono catturati sul terreno, tipicamente tra le zampe del bestiame al pascolo o in campi arati. Questo airone ha un’abitudine caratteristica: posarsi sul dorso del bestiame per cibarsi dei parassiti che lo infestano. Di abitudini gregarie, spesso è possibile osservare un gran numero di individui al seguito di bovini, equini e ovini. Alcune popolazioni europee sono sedentarie, altre compiono migrazioni, anche di ampia portata. 




L’areale di distribuzione europeo è in continua espansione e nel corso di questo secolo l’Airone guardabuoi ha colonizzato in maniera esplosiva persino l’America. Attualmente in Europa nidifica in Spagna, Italia, Francia, Turchia meridionale e nella regione del mar Caspio. Nel nostro Paese, dopo la prima nidificazione accertata nel 1985 in Sardegna, la specie ha preso a nidificare in Piemonte e in Lombardia. La popolazione europea è in continuo aumento ed è stimata in 70.000-90.000 coppie. In Italia, in quindici anni, si è passati da 2 a 1.000 coppie e ogni anno si verificano nuove colonizzazioni. In Lombardia sono occupate almeno 7 colonie, quasi tutte nella zona risicola del pavese (ma si osserva anche alle porte di Milano), per un totale di 250 coppie.




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