"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 26 settembre 2011

PAGAIARE CON LE ONDE



Pagaiare con le onde di prua rappresenta la migliore soluzione per la navigazione. Con la prua del kayak l’onda sarà saltata o bucata a seconda del tipo di kayak, dell’intensità del mare e del vento. Potrà essere affrontata anche di traverso (3/4 di prua, cioè obliquamente) valutando opportunamente le condizioni sopra indicate.




Con le onde di poppa spesso si sfrutta il sollevamento (che è poi una spinta verso l’alto) del kayak. Pertanto, nel momento preciso in cui si “vede” la punta del kayak prima sollevarsi e poi abbassarsi, si accelera la velocità forzando la pagaiata. Si avvertirà immediatamente il sollevamento e la spinta in avanti del kayak. Terminano l’effetto (in gergo “surf”), si tornerà a pagaiare in maniera normale in attesa dell’arrivo di un’altra onda. L’effetto “surf” richiede costantemente il più attento controllo del kayak attraverso l’impiego della manovra del “dare pancia” (inclinazione del kayak) e della pagaia che fungerà da timone attraverso la timonata e appoggio continui, per la correzione di possibili spostamenti. Una deriva mobile migliora molto la navigazione soprattutto con onde di poppa e di traverso.




Con onde di traverso e in presenza di forte vento è consigliabile affrontare le onde procedendo di traverso e a zig zag. Si deve inoltre adottare un assetto particolare che consiste nell’inclinare il kayak dal lato del vento, continuando a pagaiare con la massima attenzione. In caso che l’onda si frange, dobbiamo essere pronti ad effettuare un appoggio basso o un appoggio alto, in base all’altezza dell’onda.



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1 commento:

  1. Con le onde e il forte vento di traverso, anziche procedere a zig e zag, se si dispone di un buon timone (sottolineo un buon timone montato su un kayak adatto) si potrà navigare con maggiore sicurezza e maggiore velocità dedicando tutta il nostro impegno alla propulsione, anzichè agli appoggi e alle timonate con pagaia.
    Tra l'altro, in queste circostanze, con un buon timone, potremo pagaiare più rilassati, continuando a contemplare le scogliere e magari abbandonare per pochi istanti la pagaia per azzardare a fare qualche fotografia.
    Se invece si preferisce giocare con l'acqua, facendo appoggi e timonate di pagaia, il timone non serve proprio, anzi ...

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