"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 14 ottobre 2010

L’ALLENAMENTO DEL KAYAKER (TERZA PARTE)

Le capacità coordinative permettono di organizzare e regolare i movimenti dei vari segmenti corporei in funzione di un determinato scopo. La destrezza è la capacità coordinativa per eccellenza, intesa come mezzo per risolvere problemi che si creano improvvisamente e che richiedono una risposta rapida ed efficace. Tale capacità è fondamentale per uno sport come il kayak, che si pratica su un elemento mutevole e imprevedibile come l’acqua.

Ogni coordinazione motoria nasce da un’informazione di tipo sensoriale raccolta dai recettori periferici (i propriocettori muscolari, l’udito, il tatto, l’apparato vestibolare, la vista), i quali la trasmettono al sistema nervoso centrale, che integra ed elabora il messaggio e invia impulsi ai muscoli interessati. La qualità e la quantità delle informazioni elaborate permettono di attivare i prerequisiti necessari ad una prestazione efficace. Questi sono dati dalla capacità di combinare e accoppiare i movimenti, dall’orientamento spazio-temporale, dall’equilibrio statico e dinamico, dalla capacità di trasformazione del movimento, dalla capacità di reazione e dalla ritmizzazione. La risultante di tutte queste caratteristiche rappresenta la coordinazione di ogni singolo.

La tipologia di lavoro utile a migliorare le capacità coordinative passa attraverso esercizi che richiedono movimenti combinati e complessi, insieme ad altri molto specifici; il lavoro ad occhi chiusi, per esempio, è di grande utilità per migliorare la sensibilità tattile come l’esercizio di pagaiare di notte. Risulta molto utile esercitarsi utilizzando materiali sempre diversi: pagaie groenlandesi dritte, pagaie moderne sfalzate, pagaie da competizione K velocità, oppure kayak di forme e lunghezze differenti (kayak da mare, da turismo fluviale, da velocità su fiume, da velocità su acqua piatta).

Il kayak è prima di tutto uno sport di equilibrio: per migliorarlo sono utili tutte le esercitazioni, a terra e in acqua, atte a stimolare le risposte dell’organismo a situazioni di sbilanciamento. Più gli stimoli saranno vari, più efficace risulterà l’allenamento. Anche l’eliminazione dei segnali visivi stimola la raccolta e l’elaborazione delle informazioni tattili e cinestetiche.

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