"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

mercoledì 30 luglio 2008

IL GABBIANO REALE MEDITERRANEO, IL PREDATORE OPPORTUNISTA

Gabbiano reale mediterraneo adulto. Le zampe giallo brillante ci permettono di distinguerlo facilmente dai più rari Gabbiano reale nordico e Gabbiano del CaspioCi capita di vederlo, mentre stiamo pagaiando, con il suo possente volo, lineare e non sfarfallante. Il grande Gabbiano reale mediterraneo fa parte dell’ordine CHARADRIIFORMES, famiglia LARIDAE, il suo nome scientifico è Larus michahellis. Con 59-67 cm di lunghezza e 140-158 di apertura alare, è più grande del Gabbiano reale nordico e del Gabbiano comune, da cui gli adulti si distinguono anche per le zampe gialle e per il piumaggio del dorso e delle ali più scuro, ma confondibile con il nero dello Zafferano. Evidente, negli adulti, il robusto becco giallo con una netta macchia rossa; è nero nei giovani, che si differenziano anche per il piumaggio grigio-marrone disomogeneo.
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Gabbiano reale mediterraneo adulto in voloNidifica su scogliere e falesie a picco sul mare, ma anche in prossimità di laghi e fiumi; un’ampia varietà di habitat, tra cui coste basse, lagune, paludi, campi coltivati o addirittura aree urbane, vengono invece frequentati al di fuori della stagione riproduttiva, in risposta alla vasta dieta di predatore che include vertebrati e invertebrati sia acquatici che terrestri, e che, in certe zone, è principalmente basata su rifiuti organici trovati nelle discariche. Si riunisce solitamente in stormi e nidifica in colonie, sebbene le coppie difendano il territorio intorno al nido.
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primo piano di un adulto. Anche la testa e il collo massicci sono caratteri distintivi che ci permettono di distinguerlo dalle altre due specie simile, il Gabbiano reale nordico e il Gabbiano del CaspioDistribuito prevalentemente nel mediterraneo, dove si trovano i principali siti di riproduzione e di svernamento, in Lombardia nidifica sulle sponde dei laghi insubrici e sul Po. Nelle colonie di riproduzione, capita spesso che gli adulti vadano a caccia di pulcini nei nidi dei vicini per cibarsene. Talvolta, tuttavia, la cattura si trasforma in “adozione”.

Foto di Riccardo Agretti (Inuit del Lario)

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