"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 29 luglio 2013

ARGENTARIO SOTTOCOSTA CAMP 2013: IL PROGRAMMA


  

Numerose sono state le iniziative proposte ai partecipanti dell’Argentario Camp 2013, primo tra tutti il “Corso di Guida Marina”. Il corso guide tenutosi all'Argentario è durato 3 giorni. Il primo giorno è stato improntato alla sicurezza che la guida deve possedere prima di accompagnare un gruppo di visitatori e quindi per i partecipanti un ripasso di 3 concetti base: a)capacità primarie di salvataggio, b) le capacità di recupero della posizione, c) i salvataggi moderni.



Si sono tenute delle prove in acqua e soprattutto si è eseguito il salvataggio a T il più velocemente possibile. Nella pratica il soccorritore, partendo da una distanza di circa 30 metri, dopo che la persona in difficoltà si era ribaltata, riusciva a eseguire il salvataggio in circa un minuto. Il secondo giorno, si è parlato di carteggio nautico, riferendolo alla pratica del Kayak, sia come preparazione di un percorso di una giornata sulla carta, sia con prove pratiche in mare per la valutazione dei punti stimati, distanze e tempi. Come formatore abbiamo avuto Guido Grugnola. Il terzo giorno si sono trattati in generale, quasi come un elenco, gli argomenti che saranno tema dell’esame finale del 19 e 20 ottobre all' Argentario. 




Chi non partecipava al corso di guida marina ha occupato il tempo come preferiva liberamente . La mattina si faceva comunque un programma comune che poi si poteva rispettare anche solo in parte. Il primo sabato è stata giornata di arrivo e sistemazione, la domenica si è fatta una escursione ruotando attorno all’Argentario in senso orario fino alla spiaggia dell’Acqua Dolce. Lunedì si è pagaiato in senso contrario affiancando tutta la spiaggia della Feniglia fino a toccare il continente prima di Ansedonia. 



Martedì una parte dei partecipanti ha raggiunto l’isola del Giglio in traghetto. Mercoledì si è svolto il Giro dell’Argentario che ha regalato magnifici scorci quali il pezzo fino all’Isola Rossa molto affascinante...compresa la sosta alla spiaggia col solito pranzo al sacco e caffè al bar. I gruppi più lenti si sono gustati con calma tutte le insenature con resti di grotte del periodo paleolitico, quando il livello del mare era più basso e l’uomo di Neanderthal sopravviveva in questi luoghi durante la glaciazione. 




La grotta Azzurra (anche l’argentario ne ha una… ovviamente). La ex casa estiva della Regina d'Olanda con porticciolo privato. La roccia che raffigura i monaci che si baciano. Sull’isola di residenze di monaci ve ne erano parecchie tra queste la meglio conservata è quella dei Padri Passionisti (?). Il tragitto è accompagnato dalla vista delle numerose fortezze, torri di avvistamento, cinte di protezione che nei vari secoli sono state costruite sul promontorio. 



Degno di nota è poi la giornata di venerdì nella quale si è pagaiato nell’ Oasi della Laguna di Orbetello, creata e gestita dal WWF come Zona umida di interesse internazionale, rappresenta una delle più importanti aree italiane di svernamento per molte specie di uccelli. La Laguna di Orbetello è il tratto di mare compreso fra i due cordoni litoranei della Feniglia e della Giannella che congiungono il promontorio dell'Argentario alla terraferma e ha una superficie di 26,22 km². 




Testo del Luis (Inuit del Lario)

lunedì 22 luglio 2013

PERSONALIZZARE IL PROPRIO KAYAK


Quando avrete scelto il tipo di kayak che fa per il vostro specifico utilizzo (day trip, trekking nautico, race, surf…) considerate la possibilità di acquistare alcuni accessori che ritenete utili, piccoli accorgimenti che lo renderanno più “personale”. Ad esempio, potreste dotarlo di uno skeg, o di una bussola, o del quarto gavone o di una vela da kayak… Cercate di conoscere le varie parti del vostro kayak e le varie dotazioni e provvedete periodicamente a fare un’adeguata manutenzione (ad esempio i cavi dello skeg). 



Molto importante è riuscire a personalizzare al meglio la vostra imbarcazione. Non sarà un’operazione fatta una volta per tutte, probabilmente saranno necessari vari aggiustamenti successivi. Nel kayak va regolato innanzitutto la posizione del puntapiedi nella giusta lunghezza, poi va accorciata la cinghia dello schienalino in modo che inviti a mantenere una posizione avanzata, ma nello stesso tempo non vi costringa troppo. E’ meglio non sentire i fianchi a stretto contatto con il sedile in modo da poter muovere bene il bacino, quindi il busto e le gambe. 





Essenziale è personalizzare il premicosce. Qui sta un po’ il vero problema: se mantenete le ginocchia ben divaricate avrete una maggiore stabilità, ma il bacino si bloccherà e non consentirà al busto di compiere torsioni con ampie escursioni; al contrario con le ginocchia più strette perderò un po’ di stabilità, ma acquisterò in ergonomicità della pagaiata. Prestate attenzione al premicosce, “sentitelo” premere bene sopra il ginocchio: sarà fondamentale per raddrizzare il kayak quando appoggerete, darete pancia o quando farete un rolling. 




lunedì 15 luglio 2013

LA SALCIAIOLA, UN BIZZARRO CANTO DELLA PALUDE






Appartiene all’ordine Passeriformes, famiglia Sylviidae, uccelli in genere di piccola taglia che si nutrono prevalentemente di insetti. Il suo nome scientifico è Locustella luscinioides. La Salciaiola è un uccello di piccola taglia, lungo circa 14 cm. Le parti superiori sono di color bruno-rossastro senza strie; le parti inferiori sono bianco-brune con fianchi leggermente rossicci. Il sopracciglio, poco distinto, è fulvo chiaro. Il becco è bruno, più scuro nella parte superiore. Somiglia molto all’Usignolo di fiume, ma è diversissima nel canto, un forte e prolungato cicalio. 





Nidifica in canneti estesi, purché non eccessivamente densi ma con strati di differenziati, e in ampie zone paludose con presenza di cespugli. Il nido viene costruito ben nascosto tra la vegetazione, spesso tra le canne rovesciate e morte, a circa mezzo metro dal pelo dell’acqua. La femmina depone 4-5 uova intorno a fine maggio. Si ciba soprattutto di larve e adulti di diverse specie di artropodi, ma anche di chiocciole acquatiche, che vengono cacciate sulla superficie dell’acqua, tra le canne o al suolo. Dopo l’involo i piccoli vengono nutriti da entrambi i genitori ancora per un paio di settimane, dopodiché continua ad occuparsene per qualche giorno soltanto il maschio. 

 


E’ una specie prevalentemente europea: l’areale di nidificazione, seppur abbastanza frammentato, copre le varie regioni alle latitudini intermedie. Specie migratrice a lungo e medio raggio, la Salciaiola sverna nelle regioni dell’Africa maghrebina e in quelle sub-sahariane. In Italia è migratrice regolare e nidificante nella parte centro settentrionale della penisola; in Lombardia nidifica nelle principali zone umide e, in modo frammentario, anche in habitat idonei lungo il corso dei principali fiumi. In Europa nidificano meno di 200.000 coppie di Salciaiola. In Lombardia la popolazione nidificante è stimata in 120-150 coppie. 





lunedì 8 luglio 2013

GEOGRAFIA DELL’ARTICO (2)



Un’altra definizione circa l’estensione delle terre artiche, si deve allo scienziato russo Koppen, il quale prende come riferimento l’isoterma del mese di luglio, cioè il mese più caldo dell’anno e assume come indicativa la temperatura di +10°C. La linea che si ottiene collegando tutti i punti aventi tale temperatura racchiude il territorio da considerarsi artico. Fra l’altro, questa linea coincide quasi perfettamente anche con il limite di vegetazione degli alberi che è stato proposto quale confine tra le regioni artiche e quelle subartiche. Anche in questo caso, la linea di demarcazione deve essere considerata con cautela; vi sono molte zone senza alberi in Islanda, nelle isole Aleutine e nella parte più settentrionale della Scozia, terre che non possono essere definite polari poiché l’isoterma di +10°C passa ben a settentrione di esse. 





Molti fattori oltre alla temperatura influiscono sulla limitazione o sull’assenza totale di alberi: l’inclinazione dei terreni, l’esposizione ai venti settentrionali, la durata della coltre di neve e l’umidità del terreno. Recentemente e quasi contemporaneamente, scienziati americani e russi hanno messo in luce un fattore biologico che nel passato è stato trascurato: gli alberi al limite della tundra producono pochi semi (la fruttificazione avviene ogni dieci anni), i semi sono inoltre di cattiva qualità, sono impediti a vegetare sia dallo strato di muschio, sia dalla depredazione degli uccelli granivori. Viceversa, il limite di vegetabilità degli alberi può avanzare anche di 100-200 chilometri quando condizioni di microclima, vallette riparate dai venti, presenza di fiumi (le cosiddette “foreste a galleria”) e di grandi masse d’acqua, addolciscono localmente la temperatura. 




Inoltre, la linea di demarcazione fra la tundra e la taiga (che è la fascia settentrionale alberata), è un buon confine biologico; esso è rispettato dagli animali, la quasi totalità dei quali vive solo al di là o al di qua di questo limite. Gli animali dell’Artico vivono nella tundra e raramente entrano nella foresta; gli animali del Subartico sono tipiche creature della foresta e qui vivono tutto l’anno: solamente un’esigua parte di esse emigra in primavera nella tundra, per ritornare in autunno nella foresta. 





lunedì 1 luglio 2013

SOTTOCOSTA ARGENTARIO CAMP 2013



Anche quest’anno gli Inuit del Lario del Canoa Kajak 90 di Vercurago hanno partecipato al CAMP 2013 all’Argentario dal 15 al 23 giugno. Il Camp è organizzato dalla associazione sportiva dilettantistica Sottocosta per la diffusione del Kayak da Mare. Il Camp è un’occasione per fare corsi per principianti di avvicinamento al kayak e di perfezionamento delle tecniche, escursioni in kayak e visita ai più importanti centri turistici della zona. Inoltre è una vacanza all'Argentario con escursioni giornaliere e attività sul tema "il kayak da mare". La base è presso il campeggio della Feniglia. In particolare quest’anno veniva organizzato il corso di Guida Marina. 



L’Argentario deve il suo nome alla ricca famiglia Enobarbi Domizi di professione "Argentarii" cioè prestasoldi, che a titolo delle somme versate alla Repubblica durante la II Guerra Punica aveva ottenuto come saldo dei debiti l'intero Promontorio, detto in seguito "Argentariorum Mons", cioè Monte degli Argentari. Il Promontorio, interamente montuoso (m.635) e caratterizzato da coste alte e rocciose, dove si può ammirare la famosa palma nana che nasce spontanea in loco, è ricoperto da una fitta macchia mediterranea, che si alterna alle coltivazioni di olivi, di viti e di alberi da frutta. Nei vigneti, faticosamente ricavati terrazzando i fianchi del monte, si coltivano i rari vitigni Ansonico e Riminese. L'economia dell'Argentario, un tempo basata esclusivamente sulla pesca, trova oggi nel turismo la sua principale risorsa. 





Monte Argentario è un comune di circa 13.000 abitanti i cui centri principali sono Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Poco distante troviamo le isole dell’arcipelago toscano del Giglio e Giannutri. Anche l'Argentario nasce come isola, ma nel corso dei secoli l'azione congiunta delle correnti marine e del fiume Albegna ha creato due tomboli, il Tombolo della Giannella ed il Tombolo della Feniglia, che hanno unito l'isola alla terra ferma, formando nel contempo la Laguna di Orbetello. Tombolo è il nome che viene dato ad una striscia di terra generalmente sabbiosa che collega un promontorio al mare e che a volte può scomparire e ricomparire sempre per effetto del mare oppure come nel nostro caso essere stabile. 





Il Tombolo della Feniglia si sviluppa per circa 6 km di lunghezza per una superficie totale di 474 ettari, vi si trova la Riserva naturale Duna Feniglia area naturale protetta statale istituita nel 1971. La riserva è quasi interamente occupata da una pineta di Pino domestico. Il margine meridionale è costituito da una costa sabbiosa con vegetazione in buono stato di conservazione, il margine lagunare è occupato da estensioni più o meno ampie di vegetazione delle paludi salmastre. Nella pineta sono presenti alcune specie rare ornitiche nidificanti (Falco subbuteo, Clamator glandarius, Otus scops), oltre a daini e cinghiali. Di fondamentale importanza per l’ecosistema lagunare ed il maggior interesse ornitologico si riscontra nella stretta fascia di salicornieto che contorna il lato lagunare. I frutti della Salicornia Glauca (Arthrocnemum macrostachyum), pianta adattata a vivere su terreni salmastri, sono utilizzati come fonte di cibo da diversi uccelli. 




Tanti sono i personaggi famosi, antichi e moderni che sono passati dall’Argentario, le numerose fortificazioni che contornano il promontorio hanno subito gli attacchi del pirata Khair-ad-Din detto il Barbarossa, che nel 1.544 depredò e saccheggiò il borgo di Porto Ercole. Nei pressi di Porto Ercole morì nel 1.610 probabilmente di malaria , solo e fuggiasco, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Fu trovato morente nelle paludi della Feniglia dove si era nascosto per sfuggire all’arresto e alla morte a cui era stato condannato. 



Testo del Luis (Inuit del Lario)