"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 18 febbraio 2010

L’AMBIENTE LARIANO E LA FAUNA OMEOTERMA (quarta parte)



Allontanandosi dalle rive verso il lago aperto, durante la stagione invernale, ad un occhio attento non potranno passare inosservati grossi uccelli che, da soli o in piccoli gruppetti, nuotano nelle acque gelide del Lario con il corpo semisommerso ed il becco caratteristicamente rivolto verso l’alto. Le strolaghe sono uccelli che nidificano nel Nord Europa e scelgono i nostri laghi per passare l’inverno. Abilissime nuotatrici, sono straordinariamente in grado di immergersi fino a 70 metri di profondità per catturare le loro prede (pesci di dimensioni variabili), restando in apnea addirittura per 3 minuti!




Anche lo Svasso maggiore utilizza la medesima tecnica di pesca, infilzando con estrema precisione pesci lunghi anche decine di centimetri. Lo spettacolo offerto da questo uccello durante il corteggiamento è veramente affascinante: già a partire dalla fine dell’inverno il maschio e la femmina danzano insieme, l’uno di fronte all’altro, petto contro petto, scambiandosi vicendevolmente piccoli frammenti di piante acquatiche; le parate durano a lungo e già dal mese di febbraio inizia la costruzione del nido ove nasceranno i piccoli svassi, immediatamente pronti ad abbandonarlo facendosi inizialmente trasportare sul dorso dei genitori. Il nido viene costruito nascosto nel canneto.


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