"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 2 luglio 2009

LE FOCHE: IL POPOLO DELA BANCHISA

Mammifero marino per eccellenza, la foca appartiene alla famiglia dei Pinnipedi e sembra fatta apposta per nuotare. La sua coda a forma di pagaia le consente di filare a tutta velocità sott’acqua. Le orecchie si riducono a un foro che impedisce l’entrata dell’acqua, gli occhi sono adattati alla visione sottomarina, le narici si richiudono grazie ad apposite valvole. Così equipaggiata la foca può restare in immersione da 45 minuti a 2 ore e ingozzarsi di pesci, gamberetti e granchi, per poi risalire a respirare in superficie approfittando di un buco della banchisa… col rischio di farsi divorare da un orso bianco in agguato o da un Inuit! Le foche vengono cacciate dagli Inuit per la loro carne, per la pelliccia per i vestiti e per il rivestimento del kayak, per l’olio utilizzato per l’illuminazione all’interno dell’igloo.

Nelle regioni del Grande Nord vivono sei diverse specie di foche, ciascuna con le proprie abitudini. La foca della Groenlandia (4,8 milioni di esemplari) compie una migrazione annua di 3.200 km tra l’Oceano Artico, che è la sua meta di villeggiatura estiva, e l’Atlantico, dove si acquartiera per l’inverno. A marzo e ad aprile le specie comuni della foca barbata, della foca degli anelli e della foca del cappuccio danno alla luce i loro piccoli sul ghiaccio: nascerà un solo cucciolo per femmina, dal caratteristico manto bianco. L’allattamento dura da qualche giorno ad un mese.


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1 commento:

  1. L'illustrazione che mostra come gli inuit cacciano la foca mi ricorda una scena del film Nanuk l'eschimese. Ho dedicato un post del mio blog a questo film, lo potete leggere a questo link: http://www.angolocreativo.com/?p=82.

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