Appena lo incrociamo con il nostro kayak, il piccolo Tuffetto si tuffa e sparisce sottacqua. Appartiene all’ordine Podicipediformes, famiglia Podicpedidae, uccelli acquatici dalle zampe lobate, provvisti di una membrana separata per ogni dito. Il suo nome scientifico è Tachybaptus ruficollis. Il nome latino si riferisce al colore castano della gola, delle guance e delle parti inferiori e laterali del collo nell’abito nuziale, mentre le parti superiori della testa, del collo e del corpo sono bruno scure. In inverno i colori sono meno appariscenti. Le parti superiori rimangono bruno-scure,ma le parti inferiori del collo diventano bruno-chiare e il ventre ed il sottocoda quasi bianchi. Con una lunghezza compresa tra 25 e 29 cm., è il più piccolo svasso. Si distingue dagli altri svassi anche la forma tondeggiante e per il collo corto.
Costruisce il nido sulle acque ferme, nascondendolo in mezzo alla vegetazione molto fitta. In inverno è presente anche in acque con vegetazione meno fitta e in fiumi dal decorso lento. Si nutre di insetti e loro larve, molluschi, girini e, soprattutto in inverno, di pesciolini. Migratore parziale, le popolazioni che vivono nelle zone più fredde tendono a spostarsi verso suo o verso ovest per svernare in Francia, in Italia o intorno al Mar Nero. In Lombardia si riproduce nelle zone umide, caratterizzate dalla presenza di spazi d’acqua libera accompagnati da canneto o vegetazione galleggiante, sverna in tutti gli ambienti acquatici della pianura (incluse le cave allagate) e nei laghi prealpini. Quando il Tuffetto percepisce un pericolo, si tuffa nell’acqua molto velocemente scomparendo alla vista del possibile predatore. Può nuotare sottacqua per decine di metri riemergendo in un punto completamente diverso. Se il pericolo non è cessato si può subito riemergere.
Nessun commento:
Posta un commento