La vera peculiarità del kayak da mare è forse rappresentata dai gavoni stagni, accessorio che ha consentito di ampliare enormemente le potenzialità di utilizzo di questa imbarcazione soprattutto dal punto vista diportistico e escursionistico. Ricavati all’interno dello scafo per mezzo di paratie, i gavoni stagni consentono di trasportare una grande quantità di equipaggiamento e viveri, mantenendo il tutto perfettamente asciutto e rendendo così possibile compiere lunghe spedizioni senza problemi logistici.
I gavoni sono accessibili attraverso appositi boccaporti situati nei ponti – comunemente chiamati tappi – provvisti di coperchi in materiale sintetico (gomma) o in vetroresina. Tutto l’equipaggiamento, all’interno del kayak, deve mantenersi asciutto, per cui è indispensabile che i tappi siano perfettamente ermetici, facili da aprire ma impossibili da rimuovere accidentalmente (durante le manovre di salvataggio o a causa delle onde). Guardatevi dai sistemi di chiusura strani o scadenti, diffidate di cime, cinghie, rivetti o altro: i tappi devono essere possibilmente tondi e a pressione o a vite, ma naturalmente esistono anche degli ottimi quadrangolari. Nulla di male se sono grandi: basta che il sistema di chiusura sia valido e a prova di acqua.
Un buon kayak da mare ha in genere due gavoni ma alcuni modelli ne hanno tre, altri addirittura quattro. Il gavone di poppa è generalmente di forma ovale e quindi consente un carico più agevole mentre quello di prua è generalmente di forma circolare. E’ ormai entrato nell’uso comune provvedersi di un terzo gavone a poppavia del pozzetto, sfruttando lo spazio morto dietro il sedile. Questo gavone (che gli anglosassoni chiamano “day” hatch) risulta utilissimo per tenere a portata di mano (e all’asciutto) il materiale d’uso frequente, senza che occorra sbarcare o chiedere aiuto a un compagno per estrarlo. Esso ha inoltre la funzione di ridurre il volume allagabile all’interno dello scafo in caso di rovesciamento.
.
.
Nessun commento:
Posta un commento