Indossare pellicce rimane il modo migliore per ripararsi dal freddo estremo che imperversa nel Grande Nord. Le pelle di animali, oltre ad essere calde, sono anche resistenti e impermeabili. Gli abitanti delle regioni artiche, hanno imparato già molto tempo fa a trattarle, prima di tagliarle e cucirle. Questo lavoro è tuttora compito delle donne.
Ogni popolo ha le sue tradizioni. Gli Inuit indossano spesso giacche e giacconi in pelle di foca, piuttosto morbide, con le quali confezionano anche muffole e stivali ma anche il rivestimento del kayak! I Dolgani, invece, così come i Sami, utilizzano piuttosto pelli di renne, dato che questi animali sono numerosi nella tundra. Tutti, però, dedicano una particolare cura all’abbigliamento e spesso aggiungono ricami, ciondoli di legno o metallo, oppure perle. Un tempo se li procuravano barattandoli in cambio di pellicce con i rari mercanti stranieri che si avventuravano in queste regioni ostili. Ai nostri giorni i Dolgani, per esempio, li acquistano a Khatanga, la capitale della provincia russa di Taymyr. Ma il massimo della raffinatezza è indossare pellicce bianche, anche perché si supponeva che questo colore allontanasse gli spiriti maligni. La folta coda delle volpi dell’Artico era particolarmente ricercata.
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