"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 3 settembre 2009

IL LAVORIO DEI VENTI ARTICI



Il paradosso del Grande Nord è che in queste regioni, anche quando il cielo è perfettamente azzurro, può alzarsi all’improvviso il vento e il tempo può guastarsi in un istante. Fra i venti dell’Artico, il più famoso è il blizzard, che soffia impetuoso e solleva tormente di neve. Queste tempeste ostacolano la visibilità e nascondono punti di riferimento, tanto che a volte non si riesce nemmeno a distinguere la punta delle proprie scarpe!




Talvolta si scatenano anche i cosiddetti venti “catabatici” che si raffreddano scivolando lungo i ghiacciai e aumentano di velocità a contatto con il freddo. Sono davvero temibili, perché riescono addirittura a sollevare le case. I venti più violenti dell’emisfero Nord, con punte di 300 km/h, soffiano in Groenlandia, nella regione di Ammassalik, nella parte orientale dell’isola.


La potenza del vento accentua la sensazione di freddo. Gli scienziati hanno redatto una tabella di valutazione di questo “fattore vento” (in inglese windchill). L’intensità del freddo viene misurata in funzione della temperatura dell’aria e della velocità del vento. Ad esempio, se il blizzard soffia a 64 km/h quando la temperatura è di –20°C, la sensazione di freddo avvertita sul viso sarà identica a quella provata ad una temperatura di –49°C. Il vento, con il suo continuo lavorio, scolpisce magicamente i ghiacci creando forme insolite e meravigliose.


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