Esistono vari tipi di maniglioni per il trasporto del kayak da mare. I più comuni sono costituiti da impugnature in plastica, applicate all’estremità della prua e della poppa per mezzo di cordini. Evitate i semplici di anelli di corda, che possono attorcigliarsi e intrappolare le dita. Controllate sempre che i nodi che assicurino il cordino all’impugnatura siano ben saldi e correttamente eseguiti, e che ciascuna estremità sia stata amalgamata a caldo per evitare sfilacciature (operazione che i costruttori a volte trascurano).
I kayak da mare più attrezzati sono dotati di tientibene, cioè di linee di sicurezza che corrono lungo i bordi dei ponti, nonché di elastici per fissare in coperta l’equipaggiamento che occorre tenere a portata di mano. I tientibene servono principalmente ad afferrarsi all’imbarcazione in caso di naufragio o di accosto a un altro kayak.
Chi non dispone di tali attrezzature, può realizzarle da sé agganciando ai maniglioni e a dei comuni passacavi nautici una cima di 5 mm. di spessore, che servirà per le linee di sicurezza. Ad essa verranno poi agganciati, da un bordo all’altro e trasversalmente alla coperta, degli elastici del medesimo spessore, tre o più per ponte, che serviranno per trattenere l’equipaggiamento. All’uopo, esistono in commercio anche degli appositi kit. Le controindicazioni di un’attrezzatura “fai da te” di questo tipo stanno principalmente nell’impossibilità di incastonare i passacavi, che invece dovrebbero essere a filo con la coperta per evitare pericolosi impigliamenti durante le manovre di salvataggio. Si raccomanda che le linee di sicurezza siano sempre ben tese e che non passino mai ai lati del pozzetto, pena, in tal caso, la possibilità di infilarvi la pagaia o un braccio proprio nel bel mezzo di una manovra di emergenza.
E' un'indicazione molto utile per perfezionare le proprie conoscenze di vita marina con il kayak. L'emergenza, infatti, può essere sempre dietro l'angolo.
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