Entrambi i ponti del kayak da mare devono essere tanto robusti da sopportare le forti sollecitazioni cui vengono sottoposti nelle manovre di salvataggio o per reggere il peso di un compagno infortunato. Situazioni di questo tipo, estreme ma sempre possibili, mettono indubbiamente in evidenza i difetti di progettazione e di costruzione dell’imbarcazione. Negli ultimi anni, soprattutto da parte dei costruttori nordamericani, si è posta molta enfasi sulla leggerezza degli scafi, trascurando altri aspetti molto importanti. Il risultato è che un gran numero di kayak in commercio può a malapena affrontare le manovre di salvataggio e di recupero in mare. Con l’introduzione di nuovi materiali ad alte prestazioni, è stato comunque possibile costruire kayak leggeri senza sacrificare le indispensabili doti di robustezza e rigidità. Un consiglio: quando comprate un kayak, assicuratevi che il modello sia stato collaudato in condizioni d’uso adeguate.
Un altro requisito da considerare, quando si acquista un kayak, è il peso dello scafo. Un kayak spinto a forte velocità sulla cresta di un’onda può trovarsi con svariati metri di scafo sospesi in aria. Se viene investito da un forte vento al traverso, è molto facile che il kayaker ne perda il controllo. Per essere affidabile con vento forte e acqua mossa, un buon kayak da mare deve avere un peso a vuoto tra i 22 e i 27 kg. Naturalmente si può zavorrare in qualche modo la barca per renderla più stabile e controllabile in condizioni difficili, stando però attenti che la zavorra sia ben fissata e non se ne vada in giro per lo scafo. Consigliamo di utilizzare delle sacche stagne, lunghe e strette, facilmente assicurabili per mezzo di elastici al fondo dello scafo. La zavorra va stivata poco prima della partenza e distribuita in maniera uniforme nei gavoni.
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