"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 5 marzo 2009

LE BISCE D’ACQUA




Non tutti sanno che i rettili possiedono alcuni rappresentanti legati all’ambiente lacustre dove pagaiamo: il più diffuso tra essi è la Natrice dal collare (Natrix natrix, famiglia Colubridi), l’innocua biscia d’acqua. Può raggiungere i due metri di lunghezza. La parte superiore del corpo è variamente grigia, con 4-6 file longitudinali di macchie nere: la si riconosce facilmente per due macchie gialle o biancastre sulla parte posteriore del capo. Predilige i luoghi isolati e gli ambienti non modificati dall’uomo, con vegetazione folta e presenza di acqua. In caso di pericolo emette un fischio molto acuto e si avvolge su se stessa, ma se si sente minacciata svuota le apposite ghiandole del loro contenuto maleodorante. Nonostante questo, però, è assai difficile che morda, preferendo di solito scomparire nel folto della vegetazione. La femmina depone in un nido all’asciutto 10-25 uova tra luglio e agosto: i piccoli alla nascita sono lunghi 15-20 cm. Questo serpente è osservabile pressoché ovunque sotto gli 800-1000 metri, poiché si allontana molto dall’acqua; sue prede preferite sono gli anfibi, sia allo stadio larvale che allo stadio adulto.


Natrice tassellata
Assai più acquatica e relativamente meno frequente è l’affine Natrice tassellata (Natrix tessellata), specie che è più legata ai grossi specchi d’acqua (Lario e laghi briantei) in quanto preferisce cibarsi di pesci. Essa presenta dunque un grado di adattamento superiore all’ambiente acquatico rispetto a Natrix natrix , rilevabile soprattutto nella struttura degli occhi, più sporgenti di quella della Natrice dal collare per consentire una migliore visione a pelo d’acqua. Riesce a restare anche a lungo immersa in acqua in attesa del passaggio di una preda (piccoli pesci, girini, rane e rospi) ed è un’abile nuotatrice. Anche la tassellata assume un comportamento curioso se minacciata: in un primo momento infatti sibila e appiattisce la testa, simulando il comportamento di attacco di un viperide sino a fingere il morso (a bocca chiusa!), dopo di che, se la minaccia persiste, finge di essere morta ribaltandosi sul dorso e tenendo la bocca aperta con la lingua a penzoloni.



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