"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

martedì 12 febbraio 2008

UMIAQ




E’ la canoa familiare degli Inuit, manovrata dalle donne del clan, in pelle di foca o di tricheco, non dotata di un ponte, lunga da 8 a 15 metri. E’utilizzata, di solito, per trasportare gli abitanti di una casa (ossia una famiglia patriarcale: uomini, donne, bambini, cani, equipaggiamenti e tutto il materiale tipico della vita nomade) verso nuove terre dove cacciare e pescare. Caricata di viveri, materiali e di passeggeri, l’UMIAQ può trasportare fino a 50 persone o sopportare un carico da 5 a 10 tonnellate. A differenza del QAJAQ che è mosso da una pagaia a due pale, l’UMIAQ è spinta da una pagaia ad una pala o da un remo e contrariamente al QAJAQ, avanza a scossoni, costeggiando immensi lastroni di ghiaccio formati dal mare gelato e cercando di evitare gli iceberg. D’estate serve per spostare tutta la famiglia mentre d’inverno è rovesciata davanti all’Igloo, su quattro puntelli e abitualmente serve come deposito per il cibo e le pelli. L’UMIAQ viene anche usata dagli uomini per la caccia alla balena oppure in occasione di riti sacri.

Nessun commento:

Posta un commento