"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

martedì 26 febbraio 2008

LA VITA DENTRO L’IGLOO

L’IGLOO è la casa di ghiaccio utilizzata d’inverno dal popolo Inuit. Gli IGLOO erano usati nei periodi dedicati alla caccia alla foca e all’orso bianco. Gli IGLOO più piccoli venivano costruiti in mezz’ora o poco più, mentre quelli famigliari richiedevano un’intera giornata di lavoro. Tutti partecipavano alla costruzione tagliando blocchi di neve con il coltello e sovrapponendoli in modo da formare una cupola. Al suo interno, l’IGLOO aveva tutte le comodità di una vera casa: letto sopraelevato fatto di pelliccia detto ILLEQ, treppiede per il lume e la cottura degli alimenti, sala comune. L’IGLOO era riscaldato e illuminato dalla lucerna (QULLIQ) e alimentata con olio di foca. La temperatura all’interno era vicino agli 0°C, che era comunque molto confortevole rispetto alla temperatura esterna (d’inverno anche –30°C e oltre!).
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Ma come veste la “padrona” di casa? Gli abiti vengono confezionati con pelli di caribù, foca ed edredone (anatra artica). L’abito della donna Inuit è l’AMAUTIQ. Si tratta della migliore protezione per la madre e il bambino e favorisce un legame molto stretto fra i due. Questo abito permette alla donna di avere le mani libere per accudire a differenti mansioni e contemporaneamente di rimanere in contatto fisico costante con il suo bambino, assicurandosi in modo continuativo del suo benessere. Esistono vari modelli secondo le regioni, ma l’abito di base è composto da un grembiule (QINERQ o SAA) che pende davanti e protegge dal freddo. Inoltre il SAA serve come copertina per deporvi il bambino quando è fuori dall’AMAUTIQ. La “coda” (AQOQ) protegge il fondo schiena e serve da stuoino per sedersi sulla neve, sul ghiaccio e le superfici fredde e umide. Nel breve periodo estivo (quando la temperatura può raggiungere anche i 10°C) le donne indossano abiti tradizionali più “leggeri” e molto eleganti con corpetto in seta riccamente decorato con perline (frutto del contatto con i QUALLUNNAAT “l’uomo bianco”) e calzano stivali alti in pelle di foca finemente ricamati.

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