"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 13 gennaio 2011

L’OASI DEL LAGO DI MEZZOLA (SECONDA PARTE)



Il lago di Mezzola è un’oasi ornitologica ed è facile accorgersene, soprattutto all’inizio della stagione fredda, al primo ingiallire della vegetazione, dopo il verde cupo dell’estate, quando il lago si anima di nuove presenze e la sua superficie è punteggiata di uccelli di passo in viaggio per la loro migrazione autunnale. Dopo la lunga e faticosa trasvolata sopra le Alpi stormi di uccelli di specie acquatiche, provenienti da paesi scandinavi, trovano in questo bacino un luogo di sosta ideale, prima di proseguire verso sud alla volta dell’Africa.




Ci sono poi le varietà avicole facilmente osservabili dal nostro kayak: dallo svasso maggiore al tuffetto, dalle folaghe, al gran numero di anatidi come morette, moriglioni, germani reali , orchetti marini, strolaghe che si alimentano sui bassi fondali del lago.




Il contatto più diretto con il mondo alato è legato però al Cigno reale, che qui nidifica ormai da un paio di decenni. Osservarlo è facile: durante il periodo degli amori questi grandi volatili, pinneggiando lenti ed eleganti nel loro atteggiamento di parata, segnano il territorio e lo difendono dagli intrusi con attacchi vigorosi portati col collo e col becco. Così, una delle sensazioni più emozionanti per chi si aggira sul lago, è udire il volo del cigno: si sente nella fase di decollo il tonfo sordo delle zampe e delle ali sull’acqua, che si trasforma in un suono sorprendentemente musicale una volta raggiunta la quota di volo.




Durante il passaggio migratorio è intensa anche l’attività dei rapaci che volteggiano con ampie volute, sfruttando le correnti ascensionali, alla ricerca di una preda direttamente in volo oppure a terra.


Falco di palude
.

Nessun commento:

Posta un commento