Il suo canto allieta le nostre pagaiate durante la bella stagione. Appartiene all’ordine Passeriformes, famiglia Sylviidae, uccelli di piccole dimensioni, ma instancabili cantori, dal becco sottile e dalla silhouette delicata. Il suo nome scientifico è Acrocephalus scirpaceus. E’ un piccolo passeriforme della lunghezza di circa 13 cm e del peso di 12 grammi, dal piumaggio insignificante color grigio brunastro sulle parti inferiori, con il sopraccoda più rossiccio; le parti inferiori sono chiare, tendenti al marroncino sul ventre e al bianco sulla gola. Il sopracciglio è appena disegnato e poco visibile. E’ tipica la sua silhouette slanciata, soprattutto per il profilo della testa e per il becco molto sottile. Un elemento diagnostico è il canto, più monotono e uniforme rispetto a quello della Cannaiola verdognola. E’ abbastanza confidente, ma difficilmente si espone fuori dalla fitta vegetazione palustre.
Tipica abitatrice della zone umide paludose, in particolare quelle a canneto con acque poco profonde, ma si insedia anche nelle zone marginali, dove inizia la terraferma, con vegetazione anche ad arbusti e a salici. I maschi giungono nei quartieri di nidificazione almeno una settimana prima delle femmine e qui conquistano il territorio attraverso l’emissione prolungata di canti, specialmente prima dell’alba. La sua alimentazione si basa soprattutto su piccoli antropodi acquatici.
In Italia è ovunque estiva e nidificante, anche se è più scarsa nelle regioni meridionali. In Lombardia è distribuita in modo discontinuo negli ambienti acquatici di pianura. Popolazioni consistenti sono localizzate nei canneti del Lago Superiore di Mantova (80-100 coppie), della palude di Ostiglia (20-30), del Pian di Spagna (15-25). La Cannaiola è così simile alla Cannaiola verdognola che per distinguerle a distanza ravvicinata occorre esaminare la forma delle penne delle ali.
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